Intervista esclusiva del capo della diplomazia Italiana nel Nord Albania, sig. Stefano MARGUCCIO per il giornale “Shqiperia Etnike”, al giornalista Blerti DELIJA
Console Marguccio: La strada del’ Albania verso Bruxelles, passa a traverso Roma
Liberalizzazione dei visti per gli albanesi è nelle mani del Governo Albanese, raconta per il giornale “SHE” il diplomatico italiano. Al termine di tre anni in capo al Consolato d’Italia a Scutari, il console Marguccio ricorda che ormai si rilasciano 13.000 visti per gli citadini del Nord Albania. Secondo lui, l’anno 2010 sara l’anno di una presenza piu ampia del Italia nell “paese delle aquile”
Sig. Marguccio, siamo a tre anni dalla nomina come Console d’Italia in Scutari. Cosa ha segnato questo periodo nella sua vita e carriera diplomatica?
L’esperienza di Scutari è stata professionalmente molto stimolante ed arricchente.- L’Albania offre delle sfide interessantissime per un diplomatico. La sua storia è antica e affascinante, le sue dinamiche sociali sono molto complesse. Insomma un vero rebus da risolvere per chi vuole vivere il suo lavoro diplomatico come mediatore culturale e vuol essere un interprete della realtà locale.
Quali sono state le priorità sul lavoro appena arrivato e quanti avete potuto realizzare durante questi anni?
Sono arrivato a Scutari in un momento particolare di apertura del Governo italiano all’Albania. Questa apertura ha portato ad un raddoppio del lavoro del Consolato e quindi la mia prima priorità è stata quella di organizzare questo aumento di lavoro e assicurare che fosse svolto con la massima trasparenza ed efficienza. Allo stesso modo dal 2007 anche la Cooperazione Italiana ha deciso di rilanciare la sua presenza nel Nord Albania, così ho potuto seguire in prima persona la redazione di una strategia di intervento che sta dando, proprio in questi mesi, i suoi frutti: più di dieci milioni di euro destinati a vari progetti in campo sociale, sanitario e formativo.
Che legami avete istaurato con la città di Scutari e i suoi abitanti in generale, ma anche con gli istituzioni ed anche con la media e i giornalisti?
Scutari rende onore alla tradizione di ospitalità dell’Albania ed ho accettato con piacere la cittadinanza onoraria che il consiglio comunale mi ha voluto conferire. Ogni volta che ho occasione di incontrarmi con i cittadini di questa città, le sue istituzioni e i rappresentanti dei media trovo simpatia ed affetto. Da una parte sicuramente il mio ruolo mi permette di godere dei buoni sentimenti che gli albanesi nutrono nei confronti dell’Italia che io qui rappresento, dall’altra credo ci sia anche qualcosa di più personale e naturalmente mi fa piacere.
Quali sono le cifre concrete che descrivano in un certo modo la realizzazione degli obbiettivi che avete avuto e che si possono considerare anche un contributo del Consolato nella sua circoscrizione?
Ho ereditato una sede che rilasciava tra i 5000 e i 6000 visti all’anno e ora ci siamo assestati su un rilascio annuale tra gli 11.000 e i 13.000. La Cooperazione ha stanziato circa 13 milioni di euro per progetti di cui beneficeranno in prima persona gli abitanti della circoscrizione in settori sensibili come la sanità, la lotta alle dipendenze da alcool e droga, la formazione, i servizi sociali per le fasce più deboli della popolazione e lo sviluppo delle regioni montuose di Kelmend e Shkrell. La ormai famigerata strada “Scutari – Hani i Hotit” è stata finanziata e presto inizieranno i lavori. Nella zona di Lezhe poi sono giunti investimenti per una cifra potenzialmente maggiore al miliardo di euro, che senza dubbio porterà nei prossimi cinque anni ad un importantissimo indotto economico e posti di lavoro. Infine abbiamo realizzato decine di eventi culturali: concerti, collaborazioni a livello universitario, conferenze sui temi più diversi. Mi sembrano cifre importanti che denotano una vicinanza sempre maggiore tra i nostri Paesi.
La liberalizzazione dei visti per gli albanesi è al traguardo. Secondo Lei per finalizzare il processo deve impegnarsi di più il governo albanese o l’Unione Europea?
Senza dubbio la volontà politica dell’Unione di portare l’Albania verso la liberalizzazione dei visti Schengen è molto forte. La palla in questo momento mi sembra nel campo del governo albanese che deve dimostrare di aver raggiunto gli standard che l’Unione richiede affinchè questa liberalizzazione diventi una realtà.
Adesso apertamente l’Italia a presso il ruolo del “Avvocato” del l’Albania non solo per la liberalizzazione dei visti ma anche del processo di acquisizione del status di candidato per l’Albania. Perchè pensate che l’Italia diversamente dai paesi del UE, è piu interessata in questa questione?
L’Italia è stata da subito il partner privilegiato dell’Albania sorta dopo la caduta del regime dittatoriale per il volume di aiuti, le collaborazioni istituzionali a tutti i livelli, gli investimenti e i flussi commerciali. Credo dunque sia normale che oggi sia, tra gli Stati dell’Unione, quello che maggiormente si spende per un rapido ingresso del Paese delle Aquile in Europa. La strada dell’Albania verso Bruxelles passa per Roma.
Certamente non è l’obiettivo principale dei Consolati il rilascio dei visti per i cittadini albanesi. Comunque, pensate che si oscurerà la posizione delle rappresentanze diplomatiche dopo della liberalizzazione dei visti per gli albanesi?
Il ruolo di un Console è quello di fare da ponte tra due Paesi, di stimolare gli scambi economici e commerciali e quelli culturali. Gli spazi in questo ambito possono sempre ampliarsi. La liberalizzazione dei visti Schengen poi non sarà la fine del rilascio dei visti in generale. Chi si trasferirà in Italia per lavorare o per ricongiungersi con i famigliari dovrà comunque richiedere un visto.
Sig. Marguccio, non tutti i vostri colleghi lo avrebbero scelto con piacere questa posizione per molti ragioni. Comunque Lei ha tre anni in queto incarico. Avrebbe desiderato di rimanere di piu o preferite di andare in un Ambasciata importante in un altro paese?
Come sapete sono venuto qui da volontario e non mi pento affatto di questa scelta. Il mio mandato scutarino è ancora oggi un’esperienza professionalmente molto arricchente e affascinante. Quella del diplomatico è una professione dove la componente relazionale è fondamentale e all’inizio si semina. Un mandato quadriennale permette di raccogliere i frutti del proprio lavoro e io dal 6 di novembre entrerò nel mio quarto anno. Il 2010 sicuramente mi vedrà ancora qui per alcuni mesi e poi vedremo…
Anche lei come i vostri predecessori è cittadino onorario di Scutari. Può essere considerato un obbligo per voi anche dopo che vi trasferite da Scutari? In questa linea, negli rapporti che lei ha con i vostri predecessori (se li avete) quanto continuano ad essere interessati a Scutari e l’Albania in generale?
Mi sembra che Scutari sia rimasta nel cuore di tutti e due i miei predecessori che ho l’occasione di sentire periodicamente. Per quanto mi riguarda si dice che la prima sede per un diplomatico è come il primo amore, quindi non si può scordare.
Avete la possibilità di comunicare con migliaia cittadini della vostra giurisdizione. Che cosa desiderate a dirle, qualche suggerimento, consiglio, “buona notizia” o che altro?
Posso preannunciare che il 2010 sarà un anno in cui l’Italia avrà molta visibilità in Albania. L’Ambasciata d’Italia a Tirana sta organizzando in collaborazione con i Consolati di Scutari e Valona, una stagione di eventi battezzata “Due Popoli, un mare, un’amicizia” che si svolgerà in tutto il Paese dal 14 marzo al 2 giugno prossimi. Con la collaborazione di tutti gli esponenti del Sistema Italia in Albania (imprese, istituzioni, associazione ed enti vari) stiamo preparando attività culturali, ma non solo, per far sentire sempre più vicine le due sponde dell’Adriatico. Preparatevi e partecipate numerosi! Specialmente i giovani che spero avranno così più opportunità per divertirsi e stare assieme.
Incidente diplomatico o follia...?!
Nel secondo capitolo, “Cerimoniale diplomatico”, della Decisione del Consiglio dei Ministri, nr. 229, del 23. 4. 2004, punto 10, “Immunità diplomatica”, vengono chiaramente stabilite molte cose che possono evitare un inutile incidente diplomatico, che può sembrare irrilevante, ma che, a quanto pare, non passerà senza conseguenze, almeno per la città di Scutari, e forse anche oltre.
L’opinione pubblica della città e regione di Scutari, forse anche oltre, è stato messo a conoscenza, non solo attraverso i media, di un automezzo di un diplomatico bloccato, ufficialmente registrato come proprietà della Missione Diplomatica dell’Austria in Albania, in particolare al Consolato Onorario dell’Austria nella più grande città del nord. Agli abitanti di Scutari è bastato passare vicino al loro Municipio per venire a sapere questa insolita notizia, unica nel suo genere, anche per paesi che sono ancora in guerra, come l’Afganistan o Iraq.
La targa CD 01-99 è conosciuta da anni nel Nord dell’Albania, rappresentante anche il paese amico, l’Austria, che da oltre un decennio è un energico e generoso investitore a Scutari. Basta ricordare l’Impresa dell’Acquedotto e Canalizzazioni della Città, nonché una serie di altri investimenti, gran parte donazioni, che ammontano ad una somma di oltre decine di milioni di Euro. In questa linea della tradizionale amicizia, lo stato austriaco ha aperto a Scutari il Consolato Onorario, rappresentato dal Console Onorario Gjergj Leqejza, diplomatico a tutti gli effetti in possesso della “carta blu” del diplomatico, simile a quella di ogni ambasciatore accreditato in Albania, come l’americano John Withers, l’italiano Saba d’Elia, la britannica Fiona Mcllwham, ecc.
Lo scandalo verificatosi alcuni giorni fa davanti al Municipio di Scutari, dell’autovettura con le targhe diplomatiche bloccata e rimasta immobile per quattro giorni, secondo le regole in vigore, è ormai chiarito completamente dal giornale “Shqipëria Etnike”.
Il 19 ottobre, nel 6-ennario della beatificazione di Madre Teresa (festività ufficiale in Albania), la casa nel quartiere “Badraj” di Scutari, dove si ritiene avesse abitato per un periodo la famiglia della santa, è diventata casa-museo proprio a cura del Console Onorario dell’Austria, Gjergj Leqejza. Nella cerimonia organizzata nell’occasione, erano presenti la Prima Donna e la moglie del Primo Ministro, mentre si è notata l’assenza “ingiustificabile” delle autorità locali, a cominciare dal Primo Cittadino di Scutari, Luka, il Prefetto Cungu, il Presidente della Regione Kolombi, i deputati.
Le signore Topi e Brisha, che preferirono venire in questa semplice cerimonia quasi in “incognito”, (sconosciuto come nome, non definito come cognome), sono state invitate in un cocktail organizzato nell’occasione dal Console Leqejza, presso il Bar-Ristorante “Idromeno”. Essendo in missione e in mancanza di un posto parcheggio vicino al bar, il Console Leqejza parcheggiò la macchina nel posto parcheggio del Municipio di Scutari. Questo anche per il fatto che le signore Topi e Berisha avevano solo 45 minuti a disposizione per rimanere nella città di Scutari. Tra parentesi si può dire che nello stesso posto hanno parcheggiato e parcheggiano tuttora i mezzi dei consiglieri comunali eletti anche con meno di 300 voti che servono più come medicina per antiche e recenti ferite che come responsabilità cittadina con una riunione al mese, dei deputati e autorità locali e straniere, senza preoccuparsi tanto della polizia stradale, tanto meno di quella municipale.
Testimoni oculari hanno dichiarato per il giornale “Shqipëria Etnike” che il Console Leqejza è uscito dal Bar “Idromeno” non appena ha saputo che la Polizia Municipale stava bloccando la sua macchina con targhe diplomatiche. I tre ufficiali avevano cominciato a bloccare il mezzo, avevano fatto la contravvenzione e non si sono preoccupati affatto della presenza del Console Leqejza, il quale ha cercato di convincerli che il blocco del mezzo in presenza del proprietario, tanto più di un mezzo con le targhe CD, non solo è uno sbaglio ma anche una follia. Leqejza ha comunicato anche con il Direttore della Polizia Municipale, il quale distava di pochi metri osservando il lavoro dei suoi dipendenti. Dopo aver notato l’indifferenza dei poliziotti municipali i quali hanno considerato la parola follia come offesa, poiché stavano semplicemente eseguendo un ordine, Leqejza ha provato a comunicare con le autorità del Comune di Scutari, i quali hanno promesso di riparare lo sbaglio che assomiglia più ad una colpa addirittura premeditata. Il Console Leqejza è ritornato negli ambienti di “Idromeno” per rispettare fino in fondo le signore Topi e Berisha, per continuare dopo la soluzione di questo incidente attraverso i canali diplomatici interstatali. Le signore Topi e Berisha sono testimoni del momento quando è stato “inchiodato” il corpo diplomatico ed il Console stava svolgendo il suo compito, mentre durante il cocktail ha lasciato le signore per ritornare a trovarle e continuare l’attività per poi accompagnarle. Il Console non ha reso noto il fatto nemmeno alle signore Topi e Berisha, dimostrando pazienza diplomatica contribuente di fronte alla follia che non sai che nome dargli.
Dov’è lo sbaglio della parte albanese?
“L’immunità diplomatica rappresenta un totale di diritti che godono le missioni diplomatiche e loro membri per lo svolgimento del compito ufficiale protetti da ogni intervento, pressione e che crea un clima di rapporti liberi di rispetto tra gli stati”.
È questa la definizione ufficiale dello Stato Albanese riguardo l’immunità, della quale gode anche il Console Gjergj Leqejza, quale portatore della “carta blu” diplomatica. È sicuramente un adattamento del Protocollo dello Stato della Repubblica d’Albania con la Convenzione di Vienna sui rapporti diplomatici tra gli stati e gli organismi. In un altro punto del DCM nr. 229, citato all’inizio di quest’articolo, proprio il punto 10. 3, stabilisce chiaramente fino a che punto si estende l’immunità e l’incolumità diplomatica ed in modo concreto: “L’immunità e l’incolumità diplomatica si estende sulle rappresentanze straniere, le residenze private, i diplomatici, la loro intera attività, la corrispondenza, gli archivi documentari ed ogni altra proprietà che essi godono a causa del loro dovere a nome dello stato inviante”. Mentre nel punto 10. 4, viene determinata in modo più specifico la posizione del Console Leqejza: “Per quelli che sono cittadini albanesi o hanno la doppia cittadinanza, straniera ed albanese, o che hanno soggiorno permanente, l’immunità si estende solo nel campo dello svolgimento dello specifico dovere incaricatovi, ma non su tutta l’attività ed altri aspetti del loro lavoro e della loro vita”.
Non volendoci fermare su dettagliate interpretazioni, attraverso i suddetti paragrafi viene chiaramente definito che anche la macchina con le targhe diplomatiche CD 01-99, è compresa ne “l’immunità ed incolumità diplomatica” come citato nel punto 10. 3, poiché naturalmente, il mezzo di trasporto serve per la realizzazione della missione diplomatica del Console Leqejza. Il ragionamento dato dal Comune attraverso il comunicato stampa, ma anche in un incontro specifico per la questione, non ci sembra convincente, poiché per questioni che hanno a che fare con i rapporti fra i due stati, l’Austria e l’Albania, si riferiscono semplicemente al Codice Stradale: “In base al Codice Stradale, l’automezzo con le targhe CD 01-99, articolo 129, il capitolo per i mezzi del corpo diplomatico, pagina 159, punti 1 e 3 di questo articolo hanno determinato chiaramente che nessuno, nonostante godesse dell’immunità, non ha il diritto di infrangere le regole della circolazione. Per le infrazioni vengono seguite le procedure normali legali, (contravvenzione) e si informa il Ministero degli Affari Esteri, il quale fa le notifiche attraverso i necessari canali diplomatici.”
Nel caso concreto, la macchina del Console Onorario dell’Austria parcheggiata davanti all’edificio del Municipio di Scutari: “è in direzione opposta alla direzione di circolazione, ha parcheggiato in un posto dove è vietato parcheggiare, vi è una tabella che vieta il parcheggio di sabato e domenica. Per di più, la domenica era attesa la visita del Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri dell’Albania, sig. Ilir Meta e del Ministro degli Esteri della Repubblica di Turchia negli ambienti del Municipio di Scutari e per questioni di sicurezza è vietato il parcheggio davanti all’istituzione del Municipio”.
Se non vi è per comicità, tale ragionamento è del tutto senza alcun significato con la posizione del Console Onorario dell’Austria. Quando il diplomatico è in missione, in base alla Convenzione di Vienna, parcheggia il mezzo più vicino possibile. La polizia è addirittura obbligata a sorvegliare fino alla fine della missione diplomatica. Non vi è alcun dubbio che Leqejza era in missione diplomatica con due personalità dello Stato, le signore Topi e Berisha. Anche se la Polizia Municipale vuole rispettare la legge fino a questo punto, dopo aver fatto la contravvenzione, il blocco del mezzo, tanto più in presenza del proprietario è ingiustificabile e contro la legge. Dall’altra parte, vi è un termine stabilito, quando il mezzo viene bloccato e se il proprietario non si presenta per le formalità, il mezzo viene portato al parcheggio. Mentre la macchina con le targhe CD 01-99 è rimasta come “un trofeo di guerra” per quattro giorni davanti al Municipio di Scutari. Infine, che il mezzo del Consolato Onorario dell’Austria a Scutari sia un pericolo per la sicurezza dei ministri degli esteri albanese e turco, è una follia che oltrepassa ogni ragionamento di un ignorante malvolenti che incita il conflitto. Questo punto non necessita di commenti.
Perché è avvenuto l’incidente diplomatico e le possibili conseguenze
Naturalmente, non vi è una versione ufficiale oltre a quella divulgata dal Comune e quella pubblicata dal Console. Nonostante tutto, abbiamo alcuni dati che possiamo mettere alla luce indirettamente. Fino agli ultimi minuti la presenza della Signora Liri Berisha non era stata confermata, mentre le autorità locali sono state informate dell’attività in onore di Madre Teresa con la Signora Topi ed il Console Leqejza. Si pensava dunque che veniva solo la Signora Topi, moglie del Presidente del paese e…!
In queste condizioni, l’assenza del trio Luka-Cungu-Kolombi non ha bisogno di tanti commenti. A quanto pare, l’inattesa venuta della Signora Berisha insieme alla Signora Topi li ha colti impreparati mentre avevano programmato il boicottaggio non richiesto dal Partito a Tirana, nei confronti della moglie del Presidente della Repubblica.
Trovandosi senza alcuna possibilità di riparare lo sbaglio, qualcuno ha “sfogato” sulla macchina della persona che aveva organizzato l’attività in onore di Madre Teresa. Non crediamo ci sia bisogno di tanti commenti.
Informazioni attendibili di “SHE” ci fanno sapere che l’incidente non è stato preso tanto leggermente non solo dal Console Leqejza, ma nemmeno dall’Ambasciata Austriaca a Tirana, il Ministero degli Esteri ed il Protocollo dello Stato. Fonti riservate riferiscono che è giunta una nota verbale al Comune di Scutari, esprimendo tra l’altro anche la protesta per l’incidente paradossale, addirittura vergognoso. Nonostante la macchina con le targhe CD 01-99 sia di proprietà del Console Leqejza, essa rappresenta lo Stato Austriaco, che è uno dei donatori più generosi a Scutari e nel Nord del Paese. Per la natura delle cose, ormai tutto si è allontanato dalla parte visibile per trasferirsi nei registri diplomatici. Il mezzo bloccato, dopo essere rimasto per quattro giorni davanti al Municipio, è stato sbloccato dagli stessi i quali lo hanno trasportato e parcheggiato nel cortile della Prefettura di Scutari per essere poi preso dal legittimo proprietario.
Questo incidente, il primo nella storia di Scutari e dell’Albania, deve servire come insegnamento per gli autori. Gli interessi della città e della comunità devono prevalere sui rancori personali, specie di fronte a stati amici come l’Austria. Dall’altra parte, non si esclude la possibilità di qualche “raffreddarsi” dello Stato Austriaco di fronte ad un trattamento del genere da parte della Polizia Municipale e dal Comune di Scutari verso il suo ufficiale rappresentante nella regione del Nord, il Console Gjergj Leqejza, il quale, più che se stesso, rappresenta l’Austria nell’esercitare la sua funzione e missione. Mentre, come per ironia, quasi nello stesso posto viene parcheggiata una macchina di nuovo con le targhe CD di una persona conosciuta come Console Onorario di un altro stato, ma che di fatti non risulta nella lista delle rappresentanze diplomatiche registrate nel Ministero degli Esteri dell’Albania.
Se qualcuno vuole delle foto, ne abbiamo…
Sokol Pepusha |