koka

Nr. 138 / 4 korrik 2010

aluk

 

Nella più magica città d'Europa

Viaggiando con le gondole a Venezia...
Disegno nel tempo
Venezia è una grande città-isola, bella che sorge sopra le onde dell'Adriatico come una magica sirena e che, secondo le leggende, è da secoli in ricerca del suo amante, che un giorno la farà felice. Le fondamenta della città furono poste nel lontano 25 marzo del 421 d.C. Sulle verdi acque che avevano creato decine di canali attraverso l'isola, s'inalzarono dopo, come per miracolo e dissimili a nessun'altra città del mondo, anche le fondamenta delle prime abitazioni: case, ponti, ville, strade e la prima cattedrale, quella di Santa Lucia, le cui fondamenta sono bagnate dalle acque di un largo fiume, tradizionalmente chiamato il Grande Canale. Il canale è lungo oltre 2 kilometri, con una profondità di oltre 4 metri. Le sue acque dividino la città in due parti con tre quartieri ciascuna, uno più bello dell'altro, uno più magico e rumoroso dell'altro, a causa delle voci di milioni di persone che ci vivono e la visitano durante le quattro stagioni dell'anno. "Chi non ha visto Venezia, non ha visto l'Italia!", dicono a Roma, Milano, Bari e Friuli. A Venezia visse e scrisse per un po di tempo, il gigante della letteratura mondiale, William Shakespeare. Li visse e si ispirò il famoso compositore Richard Wagner, scrisse il poeta delle sonate d'amore, il francese Alfred de Myse e decine e decine di grandi artisti di tutto il mondo... Ma, torniamo alla porta d'ingresso della città magica, alla piazza "Santa Lucia", dove insieme alle acque del Grande Canale, fluiscono anche oltre 15 milioni di turisti.venecia

Io, "amante" di Venezia
La città di Venezia, viene chiamata anche "La città dei ponti e dei sospiri, città degli amori e delle rare gondole, come in nessun'altra città". In tutte le sue strade caratteristiche, circondate dalle acque, vi si trovano oltre 420 negozi di souvenir. Mi fermo davandi ad un negozio, presso il Grande Ponte di "Santa Lucia", e vedo che mi sorridono centinaia di maschere, una più magica e misteriosa dell'altra. Una elegante commessa mi tende una maschera-sole con i raggi spezzati. "Se vuole che le donino dei baci per la città", mi sussurra nell'orecchio la bella veneziana, "deve prendere una maschera. E, a lei, signore, le dona proprio questa...". Mi sento lusingato e decido di tenermi la maschera. Più in là, dove la strada porta verso le profondità del centro della città, mi tira l'attenzione un grande gruppo di turisti tedeschi. Essi festeggiano la prima vittoria della loro squadra nei Mondiali di Calcio, e li vedo che scendono cantando con le bandiere per uno stretto canale che bagna le fondamenta e le marroni mura di una catena di case e alberghi. Tutti vogliono le gondole, e per me non ne rimane una. Tolgo la maschera e aspetto che arrivi un altro tassi del mare, quando: "Ah, come, please, come here..."; era una voce conosciuta. Era un turista di Amburgo, con la quale avevo viaggiato due sere prima da Dijon della Francia verso l'Italia e con la quale avevamo condiviso i compartimenti notturni dell'EuroExpress. Anna (cosi si chiamava la signora) andava con la sua gondola, mi fa posto e io non mi faccio aspettare. Salto sulla gondola e comincia il viaggio verso il centro della città. Fino a lì passiamo sotto ponti ed alcuni stazioni di gondole, tutte piene di turisti di tutto il mondo. Secondo il gondoliere, un ragazzo moro, vestito da classico marinaio, per la magica città "acquatica" viaggiano migliaia di gondole ogni giorno. Ogni gondola è lavorata a mano. Per la sua cotruzione vengono utilizati 18 tipi di legno ed è composta in se stessa da 280 piccole parti. Dal 16° secolo, per legge, i gondolieri devono essere veneziani e la gondola deve essere pitturata con 7 strati di lacca nera. I sedili delle gondole sono tutte rivestite di seta persiana. Stendo le braccia felice, e non smetto di fotograffare gondole, barche, autobus che passano come comete multicolori vicino alla gondola dove ci sono io e i tedeschi... Alla fine, quando ci avviciniamo al porto della città, prima che il gondoliere si fermi, fra i rumori e le gioiose grida dei sei viaggiatori tedeschi, Anna si avvicina, alza un pò la mia maschera e la sua (una gatta gialla rossiccia) e mi bacia, tanto per diventare parte del gioco e del rito di essere "amanti" di Venezia... Dopo un pò divento parte di migliaia di turisti che visitano la città.

Le cattedrali, l'anima della città, e la Piazza "San Marco"
Dalla Cattedrale di Santa Lucia fino alle profondità della città vi si trovano decine di chiese e cattedrali dalle grandi cupole rotonde, le mura antiche bizantine costruite con lo stile barocco. In una di esse, la Cattedrale di San Giorgio, le mura esterne sono bianche in grigio, ma dentro, come in uno spazio celeste, distinguo i colori verdi e gialli, rossi e celesti dei dipinti murali. Secondo il custode di questa Cattedrale, tre dei grandi afreschi che danno ad essa un valore inestimabile, sono dipinti originali del grande maestro del 13° secolo, il grande Tiziani. Un turista messicano prega in ginocchia presso Santa Maria e suo figlio, Gesù. Prego anch'io, per la mia Albania, per i destini dei miei e di centinaia di migliaia di albanesi che vivono e lavorano in Italia e nel mondo. Accendo alcune candele e dopo... Fuori, il sole splende con tutta la sua forza, e dopo 200 metri distinguo, tra le scale bianche di un altra cattedrale cone le bianche statue, una coppia che sceglie dei video. Sono tutti i famosi rondò veneziani. Più in là, in un bianco cinema-opera, presso la Cattedrale di Santa Lucia, si regala e si suona la musica del grande Wagner. Divento parte dell'oceano dei suoni del famoso compositore..., e come me anche decine d'altri. Capisco che più entri nella profondità della città, e più senti il caloroso profumo del mare che si trova vicino. Ed ecco che appare, dietro ad alcune stradine rossiccie, attraversate da canali pieni di gondole con turisti, un'altra cattedrale. Ma ecco, ecco..., dietro le sue mura piene di statue, e con un orologio rotondo di color dorato veneziano, alla destra della cattedrale, il cielo è invaso da un complesso, o un gruppo gigante di altre cattedrali. Tutte magnifiche, vicino al mare. Tutte con affreschi brilanti dei secoli passati, con statue d'oro e di marmo. Tutte insieme circondano una piazza altrettanto gigante a forma di cuore. Mi trovo nella famosa Piazza "San Marco", la più grande di Venezia ed una delle più belle del mondo. Si dice che il grande Napoleone, mentre pregava in una delle cattedrali di questa città ed abbracciava i suoi amici presso il mare, chiamò questa Piazza anche "La stanza del disegno d'Europa". Quì passeggiano migliaia di persone. Delle campane, da tre o quattro cattedrali, suonano contemporaneamente, con i suoni che sfuggono dalla piazza verso le profondità della città e, da lì, attraverso le azzurre acque dell'Adriatico. I suoni delle campane incrociano le sirene delle grandi crociere, le quali portano sul Porto di Venezia anche migliaia di viaggiatori ed altri turisti. Un atmosfera straordinaria. La Piazza "San Marco" diventa un luogo di abbracci e migliaia di turisti riprendono dei ricordi con le camere digitali. "O, Signore, dove mi trovo?!", mi chiedo in silenzio. Ma, non ho tempo di pensarci a lungo perché anche quì mi spingono e mi coinvolgono in un cerchio irregolare, dove centinaia di persone danzano Strauss... Alcuni minuti dopo mi sento stanco dalla felicità, come in pochi momenti della mia vita. Venezia, questa magia senza paragone tra l'acqua e la terra, tra il cielo ed il mare, imprime la sua impronta nel profondo della mia coscienza e mi sento un gabbiano, che dopo poche ore riprenderà il volo verso altri cieli, molto vicini. Verso i cieli della mia Albania...

 

 

aluk

Kthehu tek nr.138