koka

Nr. 147 / 16 tetor 2011

aluk

 

I 10 punti di Rama ossia "il Vaso di Pandora"

I 10 punti di Rama, alcuni li stanno recitando con le mani alzate verso il "Cielo" arrossito della politica, come "I Dieci Comandamenti di Mose", alcuni con i piedi ben fermi sulla "Terra" disseccata di questa stessa politica, li stanno ignorando come le 10 pazzie intime dopo una lunga vacanza sulla spiaggia, ma nessuno come un servizio alla democazia o l'inizio di una via verso l'accesso ad una organizzazione politica della classe al potere alla fine di compiere in un domani del dovere di difendere gli interessi di quella classe di governare e dell'ordine costituzionale. L'ordine attuale, infatti, la cui difesa è il dovere di ogni stato, lo sta difendendo con fanatismo la classe al potere, quella che ha avuto il potere con il voto. Sta difendendo proprio quello che è stato redatto ed approvato dai due avversari in opposizione, Berisha e Rama.
Ma, non è normale e nemmeno provato da qualche parte del mondo che il perdente si ripenta proprio per rottura di raporti con la Costituzione e le leggi stabilite col consenso politico. Questo significa non pensare affatto al progresso ma alla tasca, ai clan, e portare la società perennemente verso pericolosi parametri, dove ogni opposizione pone delle condizioni e paralizza lo sviluppo, sia pure mordendo il proprio corpo.
La provocazione illogica può tirare per l'orecchio moltitudini, ma non società, siano pure come la nostra che si divide ancora in comunisti ed anticomunisti, senza tentare logiche o specifiche normative delle democrazie popolari. Questo, forse anche per colpa della mancata produzione dei leadership di misure occidentali.
Il linguaggio della politica che parla ed il movimento per tempo dei sviluppi, oggi stonano molto. I 10 punti di Rama che riempirono il paese di gossip non hanno definito niente. Essi possono semplicemente essere un "Vaso di Pandora", che l'indomani, qualsiasi opposizione potrà presentare altri 10 punti e lo Stato diventi una fune con dei nodi che si legano e si sciolgono senza mai risolvere niente.
Le brutte esperienze dei 10 punti albanesi non hanno mai portato niente di buono ne per la giustizia, ne per l'economia, ne per i bambini degli albanesi che crescono, e non per colpa loro, in povertà, ascoltando in TV un gergo immorale da parte degli "zii politici" come: sfratto, criminalità, uccisione di protestanti, condizioni di ladri ed ogni sorta di porcherie.
Anche il Partito del Lavoro, una volta, aveva esattamente 10 punti, le cosidette "10 Qualità del Comunista". Anch'esse erano state redatte da una persona, Enver Hoxha. Anch'esse arrivarono come un ornamento per democratizzare la società, nonostante servirono per 50 anni come armatura ornamentale del regime. Se le leggevi erano così "dolci", nonostante abbiano avvelenarono il popolo durante i 50 anni della dittatura.
Per caso, o semplicemente più che per caso, anche durante le elezioni locali del 8 maggio, capitarono proprio "10 voti di Edi Rama" che occuparono le piazze e fecero che il popolo mettesse i caschi poiché ci fù lotta nelle piazze, per le strade, porti ed aeroporti, nei bar, matrimoni e funerali, mettendo a confronto i dubbi se il sindaco di Tirana ha vinto o no con 10 voti. In un primo momento sembrò che avesse vinto, perché il 10 fù come le 10 Qualità del Comunista, "ornamento per adornare" la vita dei cittadini che sembrerebbe vogliano per una quindicina d'anni lo stesso sindaco. Ma, il trucco si svelò dopo il conteggio di ogni voto dei cittadini di Tirana, che non avevano votato per "Rama 4" ma per "Basha 1".
Tutti abbiamo visto le apparizioni pubbile di Edi, apparentemente preoccupati dell'atteggiamento degli internazionali avvertendo la loro rabbia se venivano toccati questi 10 voti tra 250.880 simili, ma nient'altro ci fù dietro questo. Gli internazionali salutarono la lettura della volontà di ogni cittadino e lasciarono aperto il campo della democrazia, dove niente è facile ne da raggiungere, ne da manipolare, poiché la partita si gioca una volta e bisogna trovare le forze per pretendere per la prossima partita. Il vincitore non è mai colpevole se perdi la partita. Normalmente puoi non essere daccordo col giudizio e normalmente bisogna cercare i punti deboli in se stessi. In democrazia nessuno di regala il potere, anzi.
Nemmeno nei 10 punti di Rama sembra che si offri logica di governo, che "si conceda terreno", come dice lui, anzi. Specialmente il punto 9, dove Rama accetta di sacrificare i nominati nei cablogrammi dell'Ambasciata Americana indirizzati a Washington, forse è l'unico punto nevralgico, e se fosse l'unico, altra sarebbe stata la credibilità del redattore. Questo punto, dove i peccatori si confessano dall'ambasciatore assomigliano alla confessione del credente dinanzi al sacerdote.
Quando vi è una perdita di confessione, normalmente il sacerdote difende l'istituzione ed è nella morale dei "contadini" poi di punirli come per esempio "le donne adultere", o assolverli, perché in chiesa si sono confessati i trasgressori, in fin dei conti. Alcuni dei confessori, anche il capo dello Stato, ammisero apertamente di aver aperto il cuore, di aver detto la verità. Ma Rama sa di aver "perso" questo punto, come anche mira, a causa degli altri nove.
Senza menzionare decine di perdite, anche di vite umane nel disaccordo dei risultati certificati dagli internazionali ed i commissionari della stessa sinistra, proprio per le anomalie create, fino ad ora senza risultato, da Edi Rama, sul popolo albanese, della sinistra e della destra, del centro ed astenenti, gravano molte sconfitte economiche, sociali, legali, integranti e diversamente dai 10 punti che non mettono niente a punto, il peggio non è che per il popolo albanese si è aperto un "Vaso di Pandora" ma che il "Vaso" ormai rimane aperto sulla sua povertà e debolezza, senza chiudersi.
Sokol Pepushaj

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Kthehu tek nr.147