koka

Nr. 131 / 11 tetor 2009

aluk

 

Ieri sera a Tirana hanno suonato le sirene…

Ieri sera, il capo dell’opposizione ma ha ricordato Odissea e i suoi marinai con “la nave” nella tana dove risiede il governo. Gridava che gli avevano rubato i voti, gridava per aprire le urne (il vaso di Pandora), da dove potranno uscire tanti mali, che potranno riportare l’effetto dei tempi quando gli imperatori radunavano degli sostenitori per gridare l’un l’altro che sono forti e possono prendere la fortezza…
Ieri sera, la nozione “voto rubato” ha emesso incomprensione. Quelli che hanno riempito la piazza si percepiscono come onesti mentre il governo come ladro, come il PD “giura sulla testa di Mediu” che gli è stato rubato il mandato di un deputato a Fier. Sembra che una parte cerca il voto rubato e una parte difende sempre il voto rubato. È chiaro che tutti sono convinti che il voto è stato toccato, rubato. Non è chiaro però chi l’ha rubato e in quali urne sono andati di più, poiché i commissionari, si della destra che della sinistra, hanno firmato i verbali, dando legittimità al parlamento, punto per punto secondo la Costituzione.
Ieri sera, Tirana ha suonato le sirene d’allarme, dando alla capitale la sembianza dell’epoca dell’antica Roma. Non si sa dove stia andando l’Albania. Tutti gli europei hanno detto qualcosa a voce bassa, eccetto l’Ambasciatore Americano John Withers, che sta riflettendo, e forse parlerà oggi. Il più inquietante viene da tutto, da tutto quello che si vede oggi. Il governo è deciso di non tollerare, nonostante le rumorose sirene della gente irritata avviata verso una strada tanto lunga che non si sa fino a dove.
È un po’ difficile fare delle analisi. Non sai dire se la politica albanese è emancipata o disorientata dalla collaborazione del MSI con il PD, vincitori delle elezioni del 28 giugno, atto che ha arrabbiato cosi tanto l’opposizione tanto da dire “No!” alla vita parlamentare e accendere le piazze.
Molti colleghi fanno o Cassandra o la Strega per divorare il governo, o servilismo verso il vincitore. La logica senza emozioni non si nota da nessuna parte. Sembra che per l’Albania attuale essa appartiene all’epos e l’ipotetica, in ambedue i poli politici. Sia sulla linea verticale che su quella orizzontale, il capo socialista considera l’opinione diversa dalla sua, o stupidaggine, o gruppo nemico. A lui sembra che il suo interesse deve essere imposto a tutta la sinistra, e, possibilmente, a tutti gli albanesi, non solo nell’interpretazione, ma anche nell’azione.
È vero che Meta, durante tutta la traiettoria politica è stato potenziale oppositore di Berisha, come non di raro, di Nano, Mediu, Basha, Gjinushi, Milo ecc. Una figura, dunque, non reclutabile, carismatica e idealistica. Non ha cercato dunque una tana per riscaldare le uova ed in momenti di ritorni non ha amplificato uno stile di adeguamento per posti. Oggi, egli è stato accusato fortemente, proprio al centro dell’Albania, a Tirana, dall’opposizione, non inconsiderabile, che si è alzata o per crocifiggere, o per essere crocifissa.
Oltrepassare i limiti politici chiede naturalmente coraggio. Anche questa volta, il salvatore, per il momento, del governo, nello stesso tempo, vice-Primo Ministro e Ministro degli Esteri, spera di crescere la statura, nonostante quanto possa essere larga o stretta la strada del governo appena battezzato. Non si sa quanto il governare insieme possa commentarsi come sottomissione all’altro o una sporca trattativa. Anche nella forma più semplice sarebbe ignoranza che anche nella famiglia abbiano tutti le stesse convinzioni politiche come quelle pretese dal capofamiglia. Se una coppia non vota uguale, con questa logica, farà o una vita sporca o per interesse. Questo vale per tutta la politica.
La famiglia socialista, sotto questo punto di vista, non si sa come fa a vivere con un capo come quello. Con quale modello farà il partito, come lo purificherà, come creerà politiche e programmi affinché tutti siano della stessa sua opinione e con quella prendere e poi tenere il potere?
Berisha, ormai, sta tagliando tutti gli anelli di una tale politica, dimostrando maturità, cosi come Meta che sarebbe stato un medaglione per Rama e on un commerciante di voti, se si unisce al sindaco di Tirana, in quella posizione anche con i voti di Meta.
Se avessimo avuto il contrario, quindi se Rama avesse assicurato i voti di Berisha e viceversa, come sarebbero i problemi? Sono convinto che almeno Berisha sarebbe stato nel parlamento cercando di scombinare la maggioranza, cioè il PS e il MSI, e non spaccandosi per le piazze nelle radunanze che possono uscire anche dalla disciplina di un opposizione non tanto solida.
È tramontata già con Nano la politica del conflitto, la politica degli interessi brevi. Non vi è più un capo al quale bisogna portare anche il seggiolino al picnic.
Ma quanto sarà quieto e quanto durerà per questo governo, dopo quello che abbiamo visto ieri sera?
Potrà Meta, nei suoi momenti migliori, quindi del rafforzamento delle strutture della crescita della reputazione, il che può succedere dopo aver preso il 20% della torta del governo su tutto il paese, lasciare il governo, oppure mandare l’Albania in elezioni precoci, poiché il governo non sente da quell’orecchio da dove vengono i rumori delle radunanze?
Questi sono i dilemmi da analizzare, occupiamoci dunque del fondamentale, non dell’evento o delle persone. È chiaro che non vi sarà tranquillità. Ma anche se avviene la caduta, cioè l’interruzione del mandato e la formazione di un governo tecnico per andare verso elezioni precoci, sono convinto che Meta, sarà comunque l’accusato di Rama e quest’ultimo non sarà lo stesso più forte che il 28 giugno, anche con il piano attuale di disorientamento della sinistra shockata ed esausta.
Comunque, ti dispiace che una tale opposizione non è ancora all’altezza di un vivo organismo immunitario nel confrontarsi con le situazioni ed in concomitanza con le aspirazioni di un popolo le cui tendenze sono verso l’occidente, che ha fatto domanda di ammissione nell’UE.
La parte sinistra del tronco di questo governo forse voterà contrario anche in alcune leggi che richiedono una semplice votazione. Cosi può essere per la legge sulla lustrazione, la legge per la legalizzazione delle attività degli omosessuali ecc., dove MSI potrà proteggere la sala dall’inquinamento sguainando la spada del morale contro, con il voto. Se questa forza politica svolge la sua battaglia contro la corruzione semplicemente dietro il microfono, come ha fatto Braçe, Blushi e Xhuveli, e non concretamente, normalmente si trasformerà in un partito come quello di Mediu e Milo. È normale che i partiti piuma li porti via il vento e li butti in qualche burrone.
Si può pensare con ottimismo che se la sinistra ritorna in parlamento, dopo la stanchezza nelle piazze o le parole in orecchio, questo governo sarà nello zenit delle politiche integrative verso l’UE, altrimenti vivrà come alla soglia. Questo anche per il timore che ha MSI nel caso lasciasse la coalizione, poiché il Partito Socialista che deve essere in fila, dal deputato fino alla donna delle pulizie della sede rosa, potrebbero fare, perché no, coalizione con Berisha.
Nella politica albanese succede quello che non si aspetta e si aspetta quello che non succede.
Sokol Pepushaj

Per 7 giorni, l’Italia al centro dell’attenzione mondiale

L’italiano, tra l’arte, la scienza e la tecnologia, sarà il tema della nona edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, che si svolgerà dal 19 al 25 ottobre 2009. Quest’anno, le coincidenze con questo evento che comprende anche l’Albania, sono veramente particolari. La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, quest’anno va parallelamente con alcuni anniversari: il 400-ennario delle prime osservazioni astronomiche col telescopio, di Galilei, e il 100-ennario della nascita del Futurismo. Nello stesso tempo, il 2009 è stato scelto dall’ONU come “L’Anno Internazionale dell’Astronomia”. L’evento è parte dei festeggiamenti per “Il 2009 - l’Anno Europeo della Creatività e Modernismo”, proclamato dalla Commissione Europea. Le attività culturali della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, nona edizione, metteranno in evidenza la creatività italiana nell’arte, scienza e tecnologia e i suoi rapporti con la creatività linguistica, che lungo la storia ha dato tanti contributi nell’arricchimento linguistico europeo ed universale: dalla musica alla lirica, dalle arti visive all’architettura, dalla scienza alla tecnologia, dalla moda al disegno, dalla canzone allo sport, dagli alimenti all’arte della cucina. La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è nata come iniziativa nel 2001, da un idea dell’Accademia Crusca e della Direzione Generale per la Promozione e la Collaborazione Culturale, con l’alto e speciale patronato del Presidente della Repubblica d’Italia. Di anno in anno, essa ha avuto un numero sempre in crescita dei partecipanti, fortemente promosso dagli Istituti Italiani di Cultura e le Ambasciate dell’Italia ovunque nel mondo. In Albania, la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è sempre stata una festa del rinnovo dell’amicizia tradizionale fra i due popoli. Sotto questo punto di vista, Scutari, come altre città, sono state privilegiate, dal selezionamento come l’arena del dispiego dei valori, attraverso tante varie attività. Con il supporto e la sensibilizzazione del Consolato d’Italia a Scutari, dei consoli italiani, questo evento è diventato parte della vivificazione della vita artistica della città, guadagnando “il diritto di cittadinanza”. Speriamo e auguriamo che anche quest’anno, con il sostegno generoso del Consolato d’Italia e del Console Stefano Marguccio, l’evento possa attirare l’attenzione di un numero sempre maggiore di partecipanti, per dimostrare ancora una volta che l’Albania e l’Italia hanno un forte ponte di legame, Scutari ed il Consolato d’Italia nella più grande città del nord.
Blerti Delija

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Kthehu tek nr.131