nr. 109 / 29 shtator 2007
Il pro-americanismo: Auto-accettazione e… negazione Non ho mai pensato che una
nazione si favorisce oppure entusiasma qualcuno quando si dichiara contro uno
o a favore di un altro. Non ho mai pensato che qualcuno che è andato in un
incontro di alta società in pantaloncini, si sia sentito bene, come disse una
volta Enver Hoxha che in un incontro con Josiph Broz Tito era andato con dei
calzini rotti per “risparmiare” dall’economia dello Stato.
Quando nell’inizio della
primavera del 2002, nel fronte anti-terrore, l’Albania si unì alla gente che
ama la vita, contro coloro che nella stessa misura amano la morte, in
Afghanistan, il panorama albanese aveva due messaggi: fuori ci presentammo
come alleati del bene, della pace; qui, poco a Tirana e molto nelle città
problematiche, che sono tuttora considerati paurosi per i cittadini
americani; l’ambiente, oltre all’imprevedibile, si raffreddò con l’ex Primo
Ministro auto-accettato,… Fatos Nano. Comunque, gli albanesi desideravano in
generale che il mondo li rispettasse come euro-occidentali! L’altro ieri, il nostro Primo
Ministro tornò dall’America. La tavola rotonda “La democrazia e la società
civile”, tenutasi a New York, sentì anche il discorso albanese. Invitato dal
Presidente Bush, uno dei 20 capi degli stati partecipanti, tra i quali anche
il Presidente della Turchia e Ma, il nostro Premier, oltre
alle dichiarazioni ha anche dei doveri, obblighi, volontà. Guerra alla
corruzione e limitazione all’immunità dei deputati, forse. Ma,
l’auto-accettazione qui incontra anche la negazione. Si spaccano così i legami
monoliti della mafia con la politica, della politica con il crimine
organizzato. Agli strati sociali sotto
tutela poco interessa veramente che l’auto-accettazione della politica agli
occhi dell’occidente incontra la negazione dell’adempimento di alcuni
parametri indispensabili all’integrazione nelle strutture Euro-Atlantiche. È
questo un tentativo degli anonimi abituati a vantarsi di non essere gravidi,
ma solo poco gravidi. Vogliamo dire più espressamente che dietro le quinte,
le figure dei milionari degli appalti hanno eretto un muro spesso da tempio e
se il Governo Berisha non li condanna senza timore, le onde della rabbia
potranno anche uscire dal letto. L’estremo ciclopico è l’equazione delle
forze delle “ricevute” provenienti da coloro che conoscono troppo poco… se
stessi, e affatto la politica. Un ladro che fa l’occhiolino
non solo al votante ma anche alla legge, non costa poi tanto. Costa poca
fatica. Affronto con la legge. Sokol
Pepushaj Puka, vicino a Dio e lontano dal Governo Un viaggio verso Puka
nasconde in se stesso un itinerario ornato dalla natura ma anche la
difficoltà del viaggio su una strada alla quale, a parte le numerose curve,
manca la qualità. È un asse molto importante, in quanto molto frequentato sia
dagli albanesi che dagli stranieri che viaggiano dall’Albania verso il Kosovo
e viceversa. Sulla strada che porta a Pukë notiamo numerose auto con le
targhe del Kosovo, ma anche motociclisti stranieri che preferiscono questo
tipo di turismo.
Pukë è una piccola città. Ha
solo una strada principale e una piazza che si può considerare il comune
della città. Durante i 17 anni di democrazia vi sono stati molti movimenti
demografici. All’inizio degli anni ’90, venivano contati circa 54.000
abitanti a livello regionale, mentre oggi sono non più di 35.000 abitanti. La
città di Pukë ha un numero di abitanti che varia da Un raggio di speranza pare si
sia acceso con l’arrivo della compagnia di calzature, del noto affarista
Paulin Radovani. Naturalmente, abbiamo parlato anche altre volte sull’investimento
di Radovani a Pukë, ma questo reportage ha un altro scopo. Nella fabbrica,
dove attualmente lavorano 140 persone, sono venuti in visita il Console
d’Italia a Scutari, Stefano Marguccio, il Vice Prefetto di Pukë, Ded
Peshpali, il Sindaco Rustem Struga ed il Direttore dell’Ufficio d’Impiego,
Bashkim Asllanaj. Gli ospiti sono stati ricevuti dal direttore della
fabbrica, Pjetër Gjokaj e il proprietario Paulin Radovani. All’inizio, una
visita negli ambienti di lavoro della fabbrica, dove tutti rimangono impressi
dalle ottime condizioni offerti ai lavoratori. “Vi sono molte possibilità di
aumento dei posti di lavoro”, dice Radovani, che ci spiega di avere dei
progetti per aumentare il numero dei processi svolti in questa fabbrica. Sono
circa 2.000 mq di superficie costruita e coperta che può dare lavoro ad
almeno altrettanto lavoratori, non solo femmine, ma anche maschi. Per una
città come Pukè, l’impiego di 300 persone avrebbe un grande impatto
nell’economia familiare. In un incontro di lavoro e un
ricevimento dato da Radovani agli ospiti e alle autorità, si discutono i
problemi di Pukë e anche la possibilità di investimenti. Il Console Marguccio
si esprime anzitutto contento per l’investimento di Radovani. Sono le stesse
condizioni di lavoro di quelle delle altre fabbriche anche nella città di
Scutari, forse migliori. È un ambiente molto ordinato che ti si impone in
tutto, continua il diplomatico italiano. Io darò il mio massimo contributo
per stimolare gli investimenti straneri, quelli italiani, qui a Pukë, ma
anche voi come autorità locali dovete provare a bussare anche in molti uffici
di progetti a Tirana. Marguccio ha detto che è molto importante presentare un
immagine reale di Pukë e del Nord in generale. Non solo i stranieri ma anche
Tirana ha un immagine che non corrisponde alla realtà. In questa direzione
dovete fare molta attenzione ai rapporti interpersonali, i quali, il tempo ha
dimostrato che sono molto più fruttuosi di quelli istituzionali. “Molto
presto, il nuovo Ambasciatore d’Italia in Albania, Elio d’Elia, sarà a
Scutari”, ha detto Marguccio, “e io vi inviterò tutti a discutere per trovare
delle possibilità più grandi per promuovere il business nel Nord
dell’Albania. “Il diplomatico d’Elia”, ha continuato il Console Marguccio,
“visiterà anche le fabbriche di Paulin Radovani, come un notevole esempio del
successo nel business”. Prendendo la parola, Radovani
ha espresso la sua gratitudine per la collaborazione che ha trovato e che gli
è stato offerto dalle autorità locali a Pukë. Parlando degli investimenti
fatti, egli ha detto che tutto è al servizio della comunità, poiché, fino ad
ora, i lavoratori non sono ancora riusciti a rendere il loro stipendio.
Nonostante tutto, deve essere visto in prospettiva anche per l’aumento degli
altri processi, che non è necessario che siano realizzati a Scutari per
portarli poi a finirle a Pukë. Fra i problemi principali, Radovani ha
menzionato la mancanza dell’energia elettrica e la ricostruzione della
strada. Dobbiamo dire che anche mentre ci trovavamo a Pukë, l’energia
elettrica è mancata dalle 12.00 alle 17.00. È un orario che deve essere
sfruttato al massimo dai lavoratori, che proprio durante questo periodo
rimangono senza lavoro. Riguardo all’energia
elettrica, Radovani ha chiesto lo stesso trattamento come a Scutari, dove
grazie alla comprensione del KESH e i sui dirigenti, l’energia elettrica è
non stop. Anche per la questione della strada vi è stata comprensione totale
e le parti nel incontro hanno concordato di inviare tutti insieme una
richiesta al Primo Ministro Berisha per rendere possibile il rifornimento
della fabbrica con energia elettrica, essendo questa, l’unica, che da lavoro
ad un numero così grande di lavoratori, non solo a Pukë. Oltre
all’allargamento dell’attività a Pukë, Radovani ha detto che ormai sta
pensando di aprire nuove fabbriche a Bushat oppure a Kukës, per dare il primo
esempio. Il Sindaco Struga e il Vice Prefetto Peshpali hanno espresso il massimo apprezzamento per
l’iniziativa di Radovani ed hanno garantito che daranno il loro appoggio come
fino ad ora. Riguardo i problemi resi noti da Radovani, come l’energia
elettrica e la ricostruzione della strada, le autorità locali erano della
stessa opinione che la sensibilizzazione del Primo Ministro Berisha
attraverso una lettera, siccome Radovani è anche Presidente dell’Unione per
lo Sviluppo del Nord dell’Albania. Struga ha fatto notare che entro pochi
giorni, il Presidente Bamir Topi avrebbe visitato Pukë, e in questa occasione
potevano forse essere discussi questi problemi. Il Direttore dell’Ufficio
d’Impiego a Pukë, Bashkim Asllanaj, ha definito la fabbrica aperta da Paulin
Radovani, come un’eccellente esempio di correttezza ed osservazione delle
leggi. Tutti i lavoratori sono assicurati secondo la legge e lavorano in
condizioni contemporanei e con un trattamento straordinario. Riprendendo la parola,
Radovani ha fatto conoscere agli presenti che dal 27 al 29 settembre farà un
viaggio a Faenza, in Italia, con l’invito della Regione Emilia-Romagna.
“Insieme al Sindaco di Scutari, Lorenc Luka, l’Ambasciatore dell’Albania a
Roma, Zef Lleshi, tre docenti dell’Università di Scutari: Sadije Bushati,
Aurora Dibra e Arjeta Troshani, io, come Presidente dell’Unione per lo
Sviluppo del Nord dell’Albania, avremo degli incontri con degli affaristi di questa
Regione molto importante dell’Italia”, ha chiarito Radovani. “Negli incontri
che avrò, tenterò non solo di sensibilizzare, ma anche a suscitare
l’interesse degli investitori italiani a venire a Pukë”. Nello stesso tempo,
egli ha annunciato anche l’ufficiale inaugurazione della fabbrica nel
quartiere “Kiras” di Scutari, dove si è creata una reale possibilità di
impiego per famiglie che vivono in specifiche condizioni di isolamento. Nella
cerimonia dell’inaugurazione sono attese molte autorità statali, come anche
il Primo Ministro Berisha e il Presidente Bamir Topi, il quale ha confermato
il suo piacere di partecipare in questa inaugurazione. In conclusione, il
businessman Radovani ha fatto sapere ai presenti della visita che il
Presidente dell’Albania, Bamir Topi, ha svolto nella sua fabbrica a Scutari
ma anche negli ambienti di “Radofarma”. Durante la visita, che è durata circa
un ora in questi ambienti, il Capo dello Stato ha conosciuto da vicino
l’investimento fatto da Radovani, le condizioni di lavoro e i processi che si
svolgono nei calzaturifici. Dall’altra parte, il Presidente Topi ha espresso
una considerazione per “Radofarma”, che l’ha apprezzata anche per l’alta
tecnologia usata. Radovani ha detto che il Presidente ha promesso ampio
appoggio al business nel Nord dell’Albania, anche nell’ambito dell’Unione per
lo Sviluppo del Nord. Dobbiamo dire che l’investimento di Radovani è stato
l’unico visitato dal Capo dello Stato. Durante questo colloquio che
è durato più di 90 minuti, non sono mancate le battute e l’umore, mostrando
che ormai tra i presenti è nata non solo una collaborazione, ma anche una
sincera amicizia. Tutti insieme hanno visitato anche gli ambienti dove
vengono prodotte le maschere “Arlecchino” a Pukë, del proprietario Edmond
Angoni. In tutti i discorsi è stata sottolineata un attenzione maggiore da
parte delle strutture dello Stato, non solo in appoggio, ma anche in
promozione dei business che investono in un area difficile come Pukë. Costruita in mezzo alle
pigne, il calzaturificio a Pukë, assomiglia ad una vera e propria sede
diplomatica, adornata anche da 4 bandiere all’ingresso. Lì, all’ingresso, vi
è una grande cassa, dove la filiale di KESH a Pukë, ha collocato il suo
contatore. Esso si trova fuori recinto, non protetto dunque, e con l’inizio
della stagione fredda e la neve può subire diversi danni. Ormai, tutti a Pukë
sanno raccontare della fabbrica della speranza, ma anche di Paulin Radovani.
Tutti lo conoscono, piccoli e grandi, dalla città e dai dintorni. Sono tutti
riconoscenti, tutti lo rispettano poiché egli ha saputo catturare i loro
cuori in un breve tempo. Mentre t’allontani dalla
fabbrica e da Pukë, ti dirigi di nuovo verso la strada faticosa, in molti
posti ammortizzata, ma che è stata potentemente ornata dalla natura. Ti
sembra che anche “La legenda del granturco”, ma anche “Il piccolo Luli”,
ormai appartengono al passato, e ci ricordano solo del grande Migjeni, il cui
nome ha la scuola secondaria. È nato un raggio di speranza, è arrivata una
prima rondine, che sicuramente sarà seguita anche da altre. Tutti hanno il
diritto di vivere, tutti hanno il diritto di costruire la loro vita nel luogo
di nascita. Quando il loro Stato non glielo garantisce, allora entrano in
gioco affaristi umani com’è Paulin Radovani… Blerti
Delija, Sokol Pepushaj |