nr. 128 / 9 maj 2009
L’Ambasciatore D’Elia sceglie come “residenza” il
Nord dell’Albania L’Ambasciatore d’Italia a Tirana, Saba D’Elia,
registra il suo nome come il primo diplomatico occidentale che sceglie la
regione del Nord dell’Albania come “residenza” per circa una settimana. Dal 5
al 11 maggio 2009, l’Ambasciatore D’Elia è presente nel territorio che è
circoscrizione del Consolato d’Italia a Scutari, cioè a Lezha, Scutari, M.
Madhe, Pukë, Tropojë, Mirditë ecc. Nell’incontro sensibilizzante organizzato
con i giornalisti, il Console d’Italia a Scutari, Stefano Marguccio ha detto
che la visita è stato un desiderio dell’Ambasciatore D’Elia di conoscere da
vicino l’area, con la concreta possibilità di sviluppo e collaborazione
bilaterale, ma anche con l’attività dei suoi connazionali in questa regione. Quello che rende questa visita ancora più
particolare è che l’Ambasciatore è accompagnato dalla sua famiglia, una parte
del personale dell’Ambasciata ed altre personalità. La visita è cominciata
verso le 10.00 del martedì 5 maggio 2009 e si chiuderà il 11 maggio alle
18.00 a Lezhë. All’inizio, l’Ambasciatore ha avuto un incontro con le
autorità locali di Lezhë nel Comune della città, dove ha incontrato il
Sindaco Viktor Tusha, il Presidente Regionale, Bardh Rica, il Presidente
della Commissione Parlamentare per gli Affari Esteri Preç Zogaj ecc. Durante
l’incontro si è parlato del piano strategico di sviluppo dell’antica città.
La sua agenda è continuata con gli incontri con i ch La visita dell’Ambasciatore D’Elia nella città di
Scutari è cominciata nella Facoltà di Italianistica dell’Università “Luigj
Gurakuqi” nel pomeriggio del martedì. Accompagnato dal Console Marguccio,
l’Ambasciatore ha incontrato docenti e studenti di questa facoltà dove si è
parlato anche dei risultati di una convenzione sulle traduzioni organizzata
dall’Università di Firenze. Molto particolare è stata anche la serata
organizzata alla riva del Lago di Scutari, idea-sorpresa del Console
Marguccio per l’Ambasciatore, la sua famiglia e molti connazionali. I suoni
della musica offerta “live” si sono aggiunto ai suoni del lago creando un
particolare suono, per concludere con un “buffet” tradizionale. Il mercoledì 6 maggio era pieno di attività che sono
cominciati alle 9.00 con una visita nel Liceo Bilingue “Shejnaze Juka”, per
continuare con una visita nella Scuola dei Gesuiti “Pjetër Meshkalla” e nella
Scuola “Maria Ausiliatrice”. Durante gli incontri, l’Ambasciatore D’Elia è
stato informato riguardo le attività delle scuole, sia quelle pubbliche che
quelle private, è stato altresì informato sulla collaborazione tra Italia e
Albania, avendo come forte punto di partenza proprio queste scuole. L’inaugurazione del Centro Professionale
Bardhaj-Bleran, come un contributo dell’ONP “CELIM” con un valore di 896 mila
Euro, era un’altra tappa importante della visita dell’Ambasciatore,
mercoledì. In presenza delle autorità locali e regionali, l’Ambasciatore
D’Elia ha tagliato il nastro d’inaugurazione di questo centro, ormai un punto
di riferimento per tutti i giovani, rendendo ad essi possibile di imparare
una professione, come una possibil In un incontro svolto negli ambienti di BIS Banca,
l’Ambasciatore d’Italia ha avuto un incontro con rappresentanti
dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Albania del Nord, nello stesso tempo
con l’idea della fondazione della Camera del Commercio Italo-Albanese. Nel
pomeriggio del mercoledì è cominciata anche la visita a M.Madhe, con uno
sguardo al Centro Industriale di Koplik, un progetto di “AIIOA”, dove
l’Ambasciatore ha conosciuto più da vicino il progetto, ha incontrato il
Sindaco Ramadan Lika ed ha partecipato ad un “buffet” preparato
dall’Associazione “AIIOA”. Dopo la conferenza stampa organizzato in Consolato
con i giornalisti, l’Ambasciatore ha partecipato ad una cena in suo onore
dagli imprenditori di Scutari nel Ristorante “Idromeno”. Il 7 maggio,
l’Ambasciatore D’Elia si è diretto verso il Comune di Kelmend e Shkrel a
M.Madhe, dove è stato presentato il progetto per lo sviluppo rurale di queste
comuni, con un valore di 1,6 milioni di Euro,
implementato dal ONP “VIS-COL’OR”. Una visita a Tamarë negli uffici del
progetto, l’incontro con le autorità locali, con la Direzione delle Foreste,
i rappresentanti della CARITAS della zona e varie organizzazioni coinvolte
nel progetto, sono state un punto di partenza verso il centro turistico di
Vermosh, per passare la notte nelle strutture costruite da Padre Sergio. La
mattina del venerdì è cominciata con una visita nella valle di Vermosh,
accompagnata da una leggera collazione con i tipici prodotti locali.
L’Ambasciatore D’Elia si è stupito dalle meraviglie della natura di questa
zona, l’aria pura e la gente molto generosa di Vermosh. Il pomeriggio del
venerdì, il capo della diplomazia italiana in Albania era nella città di
Rrëshen, capoluogo della regione di Mirditë. Dopo l’accoglienza e l’incontro
con le autorità locali e religiose della città, dopo la visita in alcuni
centri professionali di formazione, l’Ambasciatore D’Elia è ritornato a
Scutari per partecipare alla cena in suo onore dalle autorità locali. Durante la giornata di oggi, sabato 9 maggio,
l’Ambasciatore e i suoi accompagnatori, si trovano a Tropojë. Nelle prime ore
di questa mattina, essi sono partiti verso Koman, per prendere il traghetto
della linea che li porterà fino a Fierzë. Dopo scesi dal traghetto,
proseguiranno in macchina verso la valle del Fiume “Valbona”, una perla della
natura albanese, dove si è previsto di passare la notte, nelle condizioni di
“agriturismo”. Per la domenica mattina si è previsto un tour turistico per le
montagne, per giungere a Theth e una collaziona in natura. Il pomeriggio
della domenica ci sarà una visita in un centro agricolo di Pukë, allestito e
amministrato da Don Giovanni Fiocchi, che produce prosciutti, salami, funghi,
bevande ecc. Lunedì 11 maggio è prevista una visita nella Scuola Agricola di
Blinisht, struttura realizzata da Don Antonio Sharra, missionario da Abruzzo
con una reputazione indiscutibile nella zona. A Vau i Dejës, l’Ambasciatore
visiterà la Scuola della Formazione Professionale, realizzata da Alvaro
Ricci, un artigiano laziale che ha aperto in collaborazione con la Diocesi di
Vau i Dejës una
scuola di formazione per le imprese con i giovani della zona. L’isola di
Shurdhah e le scoperte archeologiche saranno un’altra attrazione per
l’Ambasciatore, che conoscerà da vicino il lavoro degli studenti del
Politecnico di Bari. In questo ambiente, i presenti si godranno un “pic-nic”
in natura. A Shëngjin, la delegazione si fermerà presso l’impresa ittica
“Poseidon”, collaborazione italo-albanese, dove l’Ambasciatore D’Elia
incontrerà l’amministratore Scermino e il Sindaco di Shëngjin. Il tour degli
incontri della delegazione guidata dall’Ambasciatore Saba D’Elia nel Nord
dell’Albania, si concluderà con la presentazione di due progetti a Lezhë. Il
primo progetto per la conoscenza e formazione degli immigrati ritornati nel
Nord dell’Albania, implementato da “IPSIA-CARITAS” con un valore di 873 mila
Euro. Il secondo progetto è quello di rafforzamento dei servizi
sociali-educativi,
per la promozione sociale e culturale e la preparazione al
lavoro dei giovani di Lezhë, amministrato da “VIDES-LABOR MUNDI”, con un
valore di 489 mila Euro. La visita dell’Ambasciatore D’Elia mostra la
continuità dell’attenzione dello stato e del Governo Italiano verso il Nord
dell’Albania. Non era un caso che a solo un mese dalla sua nomina,
l’Ambasciatore D’Elia ha svolto a Scutari la sua prima visita fuori Tirana,
mentre rimarrà nella regione insieme alla famiglia per circa una settimana.
L’attenzione dell’Italia nel Nord del Paese è rivolta verso l’attenuazione
della povertà nonché la formazione dei giovani verso il mercato del lavoro.
Durante la visita si è constatato che l’attenzione si era rivolta verso 4
principali settori: social-educativo, social-sanitario, l’ambiente e lo
sviluppo rurale, e l’immigrazione. All’interno di questi 4 settori sono
presenti 13 progetti, con un valore di oltre 11 milioni di Euro. Per farsi un
idea dell’impegno italiano e i risultati raggiunti, vale la pena ricordare
che 11 dei 13 progetti sono stati ormai approvati. Blerti Delija I deputati vendono visti Schenghen Io comunista sono / Mehmet è mio amico Questi versi cantava un ignorante comunista per le
strade fangose del villaggio Shishtavec di Kukës, mentre regnava Enver Hoxha.
Tutti ascoltavano il comunista, tutti lo temevano, tutti lo odiavano, ma
tutti lo rispettavano e gli offrivano pranzi e cene. Cantava per due motivi: Primo, per dire agli altri che aveva potere.
Secondo, che è sapiente e non come loro. Comunque, tutti sapevano che non era in grado di
scrivere nemmeno il suo nome. Questa filosofia puro comunista del tempo, adottata
nei più remoti villaggi dell’Albania, funzionava, diversamente dalle zone
delle città dove si raccontavano delle barzellette con l’arroganza e
l’ignoranza del potere, nonostante non raramente, la gente veniva arrestata,
e la loro vita prendeva una altra direzione, nelle prigioni-inferno. Nonostante la politica abbia cambiato costume oggi,
è comunque rimasta elegante nel suo intero. L’ignoranza è andata avanti, e
dai villaggi ha messo le radici nella capitale ed è “fiorito” nel Olimpo. È
uscita dai versi del contadino con le scarpe da gomma, ed è salito ai
deputati, i diplomatici, i sindaci e i consiglieri. Gli odiati ormai fanno la
morale, dirigono. Nonostante abbiano rubato, abusato con la fiducia, preso
gioco di tutti, si sgonfiano nuovamente in tempo di elezioni, diventano
“cari”, giurano di “verginità”. Una voce strillante di un deputato, su uno schermo
televisivo, ha attirato la mia attenzione mentre diceva che gli albanesi,
dopo che avranno fatto le carte d’identità e i passaporti biometrici,
potranno andare ovunque in Europa. Basta che facciano il biglietto e partano.
In cambio a questo “favore” che si fa quella testa di rapa, chiedeva il voto
nelle elezioni del 28 giugno! Ma, a chi lo chiede? All’elettore che non ha
nemmeno i 1200 Lekë per fare la carta d’identità. Questo tipo di politico
stava creando, secondo lui, l’identità di un “pezzo” di popolo, che, sempre
secondo lui, non ha i soldi per avere la carta d’identità. Ma, questo politico che parla cosi, che identità ha? Forse accidentalmente, ma il primo mandato lo ha
vinto come democratico. In quel tempo tirava dei “sassi” verso l’altro lato
politico e malediva quelli che si sono ingannati per uno stupido carrierista.
Nelle altre elezioni si è divorziato dal PD ed è passato da Genc Pollo, in
quel tempo un convinto oppositore del PD, per questioni di “principi”, di un
posto al governo. Anche con “Zabit” Pollo ha vinto. Allora cominciarono ad
attaccarlo sia i democratici che i socialisti, sia i democristiani che quelli
del fronte. In poche parole, tutti. Me quelli che ieri lo insultavano tanto,
oggi lo amano. Il motivo? È ritornato di nuovo nel PD, poverino. Ormai non
chiede i voti ne come antidemocratico ne come spia, ne come ignorante, anche
se quando un giornalista di “Fiks Fare” gli domandò pochi giorni fa, quanti
membri ha la NATO, egli rispose 16 membri. Oggi viene come boss e chiede i
voti come boss. Questo è Ferdinand Xhaferi. Però, per i membri della NATO,
non lo biasimiamo. Nemmeno il deputato di tutti i partiti, Neritan Ceka ha
dato la risposta esatta. Vi erano addirittura dei deputati che hanno risposto
che la NATO ha 60 membri! Questi mostri dunque, pretendono di aprire le porte
dell’Europa, mettere in moto il libero movimento degli albanesi, di quei
albanesi che vanno nella città più vicina una volta ogni due o tre anni,
poiché gli altri gruppi sociali non hanno molti problemi con il libero
movimento. Questo avviene per due motivi: Il primo, perché loro sanno che l’elettore medio e
debole crede ogni cosa. Anche se lo inganni nove volte, continua a credere
alla decima bugia. Sfortunatamente, in questa categoria entra la moltitudine.
Il contadino ci crede anche che il lupo si può domare. I sforzi per la
sopravvivenza hanno costretto il contadino a “domare” il lupo e usarlo al
posto del cane per proteggere il bestiame sempre dal lupo. E, quando il lupo
ha ucciso tutto il branco, il contadino ha “domato” un altro lupo. Questi
imbroglioni conoscono il livello dell’elettore medio, perciò chiedono
nuovamente la fiducia. Secondo,
essendo gran parte dei candidati dalla classe degli ignoranti, cercano di
mettere in moto il codice della fiducia. Dunque, “io ti do il visto”, tu mi
dai il voto. E il contadino si inganna. Pensa che non dovrà più pagare
quattro mila Euro per un visto Schenghen per il figlio o la figlia, come fino
ad ora, dai “mediatori”. Questo non ha niente a che fare con un trucco
giornalistico, poiché le statistiche ufficiali del Ministero dell’Interno
parlano di 78.000 albanesi rimpatriati dall’UE durante lo scorso anno, mentre
tutti avevano passato il confine attraverso i “mediatori” dei visti o illegalmente. Questo
tipo di elettore non chiede di più. Non sa cos’è l’integrazione, cos’è lo
stato della legge, cos’è il mondo civile, cosa sono i diritti e le libertà
dell’uomo, cos’è la tirannia, cos’è la schiavitù, cos’è la proprietà e quanto
ha valore la vita. Per loro, i deputati, i legislatori, i diplomatici non
hanno doveri civili e responsabilità civili. Essi tendono e sono contenti di
essere governati e serviti sotto il potere dell’elemosina. La
libertà, la legge, la proprietà, la felicità, la vita, non sono dei prodotti
industriali che li offre e li regala il potere. I poteri, si, quando mancano
della sostanza umana, costruiscono tirannie, con tecnologia oppressiva. Il
paradosso qui sta nel perché dell’accettazione come naturalità del
giornaliero degli scontri tra i livelli della società, sfortunatamente
sofferente dall’infezione comunista 50-ennaria, della tirannia. L’elettore,
dunque, sembra in pericolo proprio dalla sua stessa volontà, similmente a Edi Rama che offrì agli albanesi 1000 pagine di
programma del partito. Edi rischia dalla partenza. Rischia sul serio, poiché
gran parte degli elettori ai quali si è rivolto e promette, non hanno letto
nemmeno 10 pagine dalla Storia dell’Albania. Proprio a questa categoria viene
chiesto di studiare, capire e credere 1000 pagine di programma del PS. Il
capo-socialista sembra abbia modificato i versi di quel comunista di
Shistavec di Kukës, normalmente nel senso contrario: Sali Berisha non sono / E madre Feride, è mia madre. Ma,
quanto successo avrà una filosofia pazza, mentre nel castello socialista
entrano solo gli amici e i fedeli del capo? La filosofia di Rama, che gli
piace anche identificarla come quella di Obama, sbagliando sempre, assomiglia
ad una legge Afgana, sulla limitazione dei diritti delle donne Shi’ite, che
dice: “Le donne devono adempire i desideri sessuali dei mariti e gli viene
negata la liberta di movimento”. L’uso
dei limiti anche dentro il partito da parte del capo, la voce che nelle liste
potrebbero essere anche nomi di pretendenti ad essere produttori di leggi,
con un passato nero e che hanno riflesso buio e feudalismo, sta aumentando in
pericolo della fiducia politica in un futuro migliore dopo il 28 giugno. Sokol Pepushaj |