koka

nr. 41 / 18 mars 2003

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Berisha in prigione per agitazione, Edvin Rama “Monumento Culturale” per ladroneria

Il Parlamento d’oggi assomiglia al Comitato Centrale del PL, solo che è differente in due punti; Primo, puoi parlare liberamente; Secondo puoi essere condannato senza il bisogno della legge, quindi senza doverti sbatter in faccia la legge 55.

        Il Parlamento sembra peggio del Comitato del PL, quindi più ladro, più sfacciato, più contrabandista, più vendicatore, e naturalmente spaccato in due. Siccome i servitori stanno male, in crisi quindi, siccome il sovrano stà “bene”, comodo-comodo, gustando la comicità con le scemenze, sembra che tutto vada liscio.

        Si, pure il sovrane sembra sìa stato infettato un po’ da suo servitore, si sente diviso.

        Quando comincia una trasmissione dal Parlamento, i bambini non ne vogliono sapere nulla di quello che si dice. Loro si rallegrano e applaudono i deputati:

        -A me piace Agron Duka, anché se trascina un piede come Rindi il nero, è come Van Damm, perché picchia gli avversari come se niente fossero, - dice uno.

        -No, - grida un’altro - Ben Blushi è un grande. È come Sandocan.

        Tra tante preferenze, un bambino dice che gli stà al cuore Spartak Braho, siccome egli ha più soldi di suo padre che non gli può nemmeno comperare un cioccolatino.

        Un’altro bimbo fà il tifo per Gramoz Ruçi. Quello mette tutti sugli attenti. Minaccia, dice parolaccie, li mette paura a tutti. Questo bambino spera che il fratello, nato negli ultimi giorni, e che lui lo chiama Sadam, diventi coraggioso non solo come Gramoz, ma adirittura come Sadam Husein.

        Communque, roba da bambini. I bambini sono innocenti anché se hanno messo dei nomi ai deputati che li stanno al cuore.

        Makbule Çeço è stata battezzata come la Nonna del Parlamento, Jozefina Topalli è Biancaneve, Fatos Nano e Ilir Meta, alcuni dicono Tom e Jerry, altri Olio e Stanlio; Ndre Legisi è Arturo Ouì; Servet Pllumbi è Qazim Mulleti; Bardhyl Agasi è dottor Allamulli; Arta Dade è Sina del Parlamento...

        Si poteva andare avanti per molto, fino ai sette nani, però, sono questi i servitori del popolo, lo fanno per il popolo.

        E come reagiscono gli adulti quando seguono il Parlamento?

        -Berisha, non parlare che ti mettono in prigione per agitazione e propaganda, sono i figli dei loro padri che ci presero tutto quanto avevamo, anche le proprietà, la libertà, la dignità...

        -Berisha, parla che non abbiamo niente più da perdere. Non abbiamo ne luce, ne lavoro, ne strade, non vediamo nessuna prospettiva con questi ladruncoli e impostori...

        -Berisha, diglielo tutto apertamente che noi ti seguiamo, non hanno coraggio di toccarti...

        Quando l’opposizione dice le cose apertamente, nell’arena del circo politico di Tirana, che per esempio Ben Blushi ha approfittato negli affari, che Edvin Rama ha rubato e speculato, che Arta Dade non è stata capace di educare nemmeno i suoi figli, che hanno dei problemi nella Procura della Repubblica, e che naturalmente ne usciranno innocenti, perche..., scorrono torrenti di accuse e minaccie di prigione, come se quelle parole non fossero state dette nel parlamento, ma in un bar di strada tra gente di strada che fa la legge li per li.

        Pronti i figli dei padri a tirar fuori la Costituzione di Enver, si riferiscono alla legge 55 per agitazione e propaganda, mentre il Qazim Mulleti del Parlamento grida a tutta voce:

        -Berisha, non mi toccare Ben, non mi stuzzicare Spartak, non minacciare Edvin, non parli contro Musa, non fai il solletico ad Arta. Il Mulleti del Parlamento diventa più nero per Edvin, poiché le accuse sono dirette, e se non avesero influenzato le strutture occidentali, non solo la comissione parlamentare investigativa non si sarebbe composta, ma sarebbe pronto a metter in voto per fare Edvin intoccabile, “Monumento Culturale”.

        Ha detto bene Abdi Baleta che questo parlamento ha l’abilità di produrre solo cose spiacevoli, che fanno discutere e che non risolvono niente. Dentro quelle discussione senza profitto cerca di entrare anche Aleksander Meksi, al quale fiacciamo sapere che presto faremo pubblico un dossier molto segreto che ha a che fare con la storia di una nave, la quale oggi si trova abbandonata in qualche posto dove si nascondono i gommoni. Caro Aleksander, se vuoi metterti contro Baleta per aver sfruttato la libertà di parola, fai meglio a guardare i tuoi baffi poiché quello è il lavoro della stampa, di schiacciare i malvagi ed il male.

        Torniamo però qui nel Parlamento dove i baffi di Meksi hanno fiutato l’odore dei movimenti.

        Dade, oppure la Sina del Parlamento, grida che il marito le è stato ucciso dai fucili di Berisha. E a chi lo dice! Naturalmente ai bambini, perche gli adulti sanno bene la verità, così come riguardo a Meksi.

        Senza pretendere di fare morale con questo stato immorale, senza cercando le cause per l’uccisione di oltre cinque mila albanesi in pochi anni, poiche non hai a chi chiederlo, a Arta, della cultura “d’oro”, ricorderemo l’ex ufficiale Lekë Çoku al quale, la sua amica d’ideale, Luiza Hoxha, li succhiò il sangue dopo che è stato ucciso nella Piazza della Bandiera a Valona.

        Questo Parlamento sembra serva per peripezie e litigi, per niente altro. Questo Parlamento sta eseguendo apertamente le leggi del Canone seicentennale.

        -Ti ho messo la multa di 100.000.000 di soldi e li voglio in mano, - grida ad alta voce nel Parlamento, il Ben di Kiço, minacciando Berisha.

        Il sovrano è “contento” quando vede i servitori in quello stato, e ride, soltanto ride.

        Oltre a tante supposizioni, hai il diritto di domandare come a questo Sandocan questi milioni sembrano come niente?

        Come niente però sembra anche la fiducia che il sovrano ha nei suoi servitori. Comunque, a questo parlamento, a questo stato gli si deve credere semplicemente perche sono da non avere fiducia. Non è mica una cosa importante, no, basta che i bambini si divertono...

Editoriale di Sokol Pepushaj