nr 46 / 1 korrik 2003
L’omicidio di Myftar Çela, la vergogna di Montenegro Si, Montenegro si è
fatto una brutta figura, per aver tradito un affarista, una persona
rispettata qual’è Myftar Çela. Era l’omicidio del mese, macabro, a
tradimento, dopo l’omicidio del affarista Florian Vila e quello di Miri i
Xhikes. Nonstante questo, lo stato albanese tace su questa complicata
tragedia. Vogliamo dire che lo stato albanese ed il parlamento albanese hanno
bisogno di una terapia da parte delle forze internazionali, perche non si
stà comportando bene. Uno stato che non protegge gli affaristi, i
giornalisti, i propri poliziotti, dei quali soltanto in questi ultimi sei
anni sono stati uccisi oltre 200, non si può considerare normale. Il presunto omicida, Bajram Çulmulaj non è stato
ancora reso conosciuto in Albania tramite una foto, il che è molto
significante e fa crescere la tensione, inoltre fa si che si dubbiti della
polizia albanese o qualche associazione. È proprio questo stato,
questa polizia che spiega i successi come cause interne, mentre i fallimenti
come cause esterne. È vero che la democrazia permette la
diversità di propositi, il che però non intende la mancanza
delle esigenze nell’area di un’altro stato, com’è in questo caso il
Montenegro, anzi una preoccupazione per i diritti ed i spazi dell’individuo.
Un funzionario della polizia albanese, l’identità del quale non lo
riveleremo mai, ha affermato, in confidenza, che sia stato un bene che
l’omicidio di Myftar Çela non avvenne nel territorio albanese, altrimenti
avrebbe comportato una grande agitazione sociale, il che parla di una grande
irresponsabilità da parte della nostra polizia, oppure di peggio,
mentre il crimine domina oggi. L’omicidio del brav’uomo Myftar Çela non si segue con
precedenza dalla parte albanese, mentre è il caso di ricordare
l’omicidio di un cittadino del Montenegro, il 5 agosto 2001, nel posto
chiamato Bregu i Cemit. Parliamo dell’omicidio di Marash Deda, mentre due
albanesi, Paulin Bujaj e Gezim Naçaj furono accusati, nonostante la familgia
di Lazer Dedë Prelë Berisha a New York aveva lasciato una lettera sul corpo
della vittima, dove stava scritto che è aveva pagato per due omicidi.
La giustizia albanese condannò i due accusati, uno a 18 anni e l’altro
all’ergastolo. Con questo intendiamo che anche quando la giustizia è
mancante, non si deve dimenticare che la nozione della giustizia stà
al di sopra della legge, dello stato, perche il coraggio e l’acoglienza
vengono ereditate, ma non il crimine. L’Albania oggi sente debole, appassita,
e gli albanesi non si sentono sicuri, comunque non suonano bene le
supposizioni che Myftar Çela aveva dei debbiti, problemi di morale ecc.,
ecc., poiché tutti conoscevano Myftar Çela come una persona generosa,
lavoratore indefesso, buono con ognuno. Se paragoniamo l’omicidio di Myftar Çela con quello di Azem
Hajdari, si rivelerebbe molto, oppure no? Dei fatti volete? Sono pienamente
daccordo. Azem era presidente dello club sportivo “Vllaznia”, Myftar pure.
È stata una telefonata a far uscire Azem dall’ufficio del PD a Tirana
ed è stato ucciso. È stata una telefonata che ha portato Myftar
Çela in Montenegro dove anche fù ucciso. Nessuno vide niente quando
Azem fù ucciso, e nessuno vide niente quando Myftar fù ucciso.
Due mesi prima che Azem fosse ucciso, fù sparato su di lui nel
Parlamento da parte di Gafurr Mazrreku. Circa un mese prima dell’omicidio di
Myftar, il 17 maggio, pure su questo ci fuorno dei spari da parte di persone
non identificate, e non arrestate ancora dalla nostra polizia. Se l’omicidio di Myftar Çela è una vergogna per il
Montenegro, non lo è di meno per lo stato albanese. Editoriale di Sokol Pepushaj |