koka

nr. 52 / 25 nëntor 2003

alukit

 

   Il Vaticano, pieno di misteri...

   Ci troviamo a Piazza San Pietro, li vicino, proprio vicino a Cappella Papale e vediamo come Giovanni Paolo II parla ai credenti di tutte le religioni. All’istante di vengono in mente le  numerose guerre nel mondo, le battaglie tra gli uomini. E tu pensi che la gente di questa terra non sà forse che un giorno morirà, che in questo, e nell’altro mondo, niente si guadagna con i conflitti, anzi si perde?! Infatti pure a Mecca si parla di pace, convivenza, benevolenza. Che cosa capiamo e che cosa non capiamo allora, noi abitanti temporanei di questo mondo?

 

Gli uomini non vivono senza Dio, e non ci poteva essere Dio senza gli uomini

   Se ci sforzassimo a costruire uno sfondo tipico umano, diremmo che l’umanità è una, mentre le forme, con le quali s’intendono le religioni, sono molte, tante, anzi tra qualche centinaia di anni pottrebbero diventare ancora di più. Dio, anzi, non poteva esserci senza uomini, poiché ecco che Jesù èra un uomo. Maometto pure, èra un uomo. Anche Madre Teresa Santa èra un umana che l’abbiamo anche conosciuta.

   Se la provenienza dell’uomo viene giudicata dalle sue opere, dalla opere di Madre Teresa, la più apprezzata capacità di questo mondo, forse per molti secoli, l’Albania è un paese onoratè e benedetto, un paese dove la nascita, la vita, la morte sono un orgoglio. Dovevano esserci, infatti. Perché ci spetta? Siamo la più antica nazione nei Balcani, o no? Ed anche tra le più conosciute nel mondo. Questo è stato detto anche il 19 Ottobre da Giovanni Paolo II in Vaticano, dove Dio accettò la preghiera di tutto il mondo per la beatificazione della illuminatissima del globo, l’albanese Madre Teresa. Ecco dunque, che l’uomo non vive senza Dio, che fa dei miracoli di beneficienza per l’uomo.

   Li, in Piazza San Pietro ci sono di tutte le razze, religioni, culture. La messa è molto lunga. La maggior parte della gente hanno camminnato per tuta la notte per arrivarci, senza mangiare, senza prendere nemmeno un caffé, un bichiere d’acqua, una cigaretta. Forse sembra irrilevante in un certo modo, ma non lo è completamente cosi. Anzi, diremmo che è un mistero, un miracolo, poiché non si senti nemmeno l’indispensabilità dei propri bisogni. Il Signore è uno. Anche l’uomo è uno.

   L’Albania, un esempio

   Se il mondo fosse giusto, come viene consigliato dall’Evangelo ed il Corano, come diede l’esempio la santa albanese, Madre Teresa, sarebbe normale che l’Albania trovasse nel mondo quello che ha dato. Noi abbiamo dato al mondo cultura, benevolezza, abbiamo dato un esempio, la grande Madre, Madre Teresa.

   Perché allora l’Albania è cosi scoperta dalle cure, perché l’Occidente non ci avvicina, non ci rispetta, non ci da quello che meritiamo, e niente di più?

   Siccome siamo benedetti, non possiamo essere maledetti. Sembra che dobbiamo essere più colti, poiché anche Dio ti da tutto quello che guadagni. Noi abbiamo “guadagnato” una banda di governanti infedeli, una dinastia di imbroglioni e trafficanti, che hanno come loro Dio le ingiustizie, le discriminazioni, la formazione di un clima dividente tra le religioni. Dai politici siamo stati chiamati pure come base del terrorismo, e quando verrà il giorno che chiederanno i voti, è normale che non devono averli. Che votino loro l’uno per l’altro. Nell popolo albanese, non è apparso nessun camicazze, nessun terrorista. Tra il popolo albanese trovi brava gente, trovi umanità, giustizia, santi. Basterebbe l’esempio di Madre Teresa perche la politica cambiasse opinione del suo popolo, il quale vive nel buio, senza cibo, senza prospettiva. Altrimenti, a questa politica dei conflitti per i posti ricorderemo il proverbio italiano: Chi non cambia idea, non ha un idea. Nemmeno l’Ambasciatore Albanese in Vaticano, Zef Bushati, ha cambiato idea verso il popolo che rappresenta. Ne il giorno della Beatificazione di Madre Teresa, ne prima, ne dopo si è fatto vivo. Non ha organizzato almeno un’attività con la nostra bandiera. Infatti nemmeno i giornali e le altri media visive hanno menzionato il suo nome. Forse non sapevano che c’è un Zef Bushati. Forse non sapevano che l’Albania ha una rappresentanza diplomatica in Vaticano. Noi abbiamo seguito con interesse tutto, per molti giorni di seguito dal centro del mondo, dal Vaticano.

   Mentre tutto l’incontrario è successo con la rappresentanza del Kossovo a Roma. Ragazzi e ragazze, uomini e donne, senza distinzione di religione, per tutta l’antica Roma hanno manifestato con la bandiera albanese, con delle sciarpe. Molti albanesi si unirono li, tra i quali c’era anche l’autore di queste righe, anche Emin Spahia, anche Alban Kraja, anche Rexhep Mehmeti...

   La metà d’Albania, il Kossovo, e pochi altri albanesi, abbiamo cercato di prendere all’occidente quello che ci spetta, l’apprezzamento, il rispetto, come il paese di Madre Teresa, come il paese della gente benedetta ed unita, come il paese della brava gente.

   Il passaporto albanese è stato mandato a Madre Teresa da Ramiz Alia, nell’inizio del 1991

   Molti studiosi albanesi, in questi ultimi tempi si sono affrettati, cercando forse di ottenere un titolo scientifico, a scrivere una monografia della vita di Madre Teresa. Qualcuno dice che è nata a Shiroka di Scutari, un’altro dice che è stato soltanto il Partito Democratico ad accettarla, ed altre sciochezze. Madre Teresa, però non è vissuta nel tempo di Gjergj Kastrioti, non appartiene soltanto all’Albania. Tutto il mondo la conosce. E la sua vita, cosi grandiosa, è stata scritta li, in Vaticano.

   Quello che importa è che Madre Teresa aveva oltre 4000 sorelle, sparse in 610 case missionarie in 163 paesi del mondo. Mentre l’Albania è stato l’ultimo paese ad accettare il suo aiuto. Anzi, ricordo come fosse oggi, la reazione che comporto all’inizio del 1991, la buona intenzione del ex-Ministro Albanese dell’Agricultura, lo specialista Ahmet Osja, che dichiarò che avrebbe regalato la sua macchina a Madre Teresa. Ahmet è un bravo albanese, non è stato un comunista, come gran parte dei capi dei partiti di oggi. Ahmet può parlare oggi, se è o non è cosi. È stato forse contradetto da quelli che oggi tengono in ostaggio la politica e l’orgoglio leggittimo albanese.

   Forse pure quelli che “rivelano” oggi, come stanno scrivendo nella stampa albanese, che Madre Teresa era nomade...?!

   Nel futuro porteremo in edicola, per intera, la vita di Madre Teresa. Il 1989 Essa toccò per la prima volta il paese del suo sangue, l’Albania. L’ex-Presidente comunista, Ramiz Alia e le autorità di quel tempo, decisero di proporre a Madre Teresa di prendere il passaporto Albanese, ma non le comunicarono niente, temendo che lei avrebbe rifiutato. Anche nella Direzione Generale degli Archivi dello Stato, a Tirana, si trova un documento del genere. Dopo poco più di un anno, all’inizio del 1991, l’ex-Presidente Ramiz Alia, incaricò le strutture statali di comunicare e chiedere l’aiuto della Comunità Cristiana di “San Egidio” a Roma. Madre Teresa, che aveva un cuore grande come una divinità, accettò l’offerta. E, cosi, il passaporto diplomatico, dove si segnalava la cittadinanza albanese, fù mandato a Madre Teresa, tramite la Comunità di “San Egidio”.

   Questo fatto forse non è ancora conosciuto per il mondo albanese ed oltre. Il Vaticano, l’Italia, tutto il mondo normalmente fanno attenzione affinche, per questo Specchio dell’Umanita, per questo Specchio dell’Umanismo e Sincerità, siamo sinceri prima di tutto noi albanesi. Madre Teresa apparteneva a tutto il mondo ed ad ogni essere umana su questa terra...

   Il Vaticano...

   Il più grande e più piccolo stato del mondo. Oggi ci vivono solo 1000 abitanti. Li ci sono i miracoli, li si trova la cultura, li c’è il futuro. Una grande piazza, benedetta, tutta circondata da un muro di oltre 30 metri di larghezza. Una linea bianca, a pochi metri attorno al muro, è la confine dello stato del Vaticano. Dentro quel miracolo-stato ci sono le banche, c’è la polizia, c’è l’esercito. Li ci sono gli ospedali, dei migliori del mondo, li ci sono le rappresentanze diplomatiche, li si trovano i cardinali. Questo piccolo paese, è cosi grande di avere anche la sua ferrovia... Li, nello Stato del Vaticano, c’è del tutto, pure i propri media e le meraviogliose meraviglie...

Sokol Pepushaj