nr. 102 / 15 mars 2007
Adrenalina albanese a Sanremo
La prima serata di Sanremo, dunque, lei la superò benissimo. Fu
qualificata. Un altro look, un altro obiettivo avrebbe rivelato sul palco
l’albanese nella seconda serata. La sala si aspettava molto di più della
prima serata. Ma anche questo era sufficiente. Non poteva andare oltre, verso
la serata finale. Comunque, fu una gara dignitosa, applaudita. Il
presentatore “concede” di nuovo rispetto, forse per incoraggiarla per i
futuri debutti. Parla anche in albanese, ringraziando anche l’Italia
dell’arte e della cultura, per l’esperienza avuta. Si, l’adrenalina
albanese è per la seconda volta ne “L’Ariston” di Sanremo. Sembra che sin dal
primo debutto nel 2003 fino ad oggi, quest’adrenalina ha riempito i polmoni
degli amanti dell’arte, e li ha riempiti di fragranza albanese. Aleksander Gargjola Corrispondente di “Shqipëria Etnike” in Italia L’Italia facilita le procedure
per i studenti, i lavoratori stagionali e il ricongiungimento familiare 15-16 anni fa, l’Albania e l’Italia, nonostante le radici storiche
fraterni, erano diverse. Erano due mondi. Oggi sono uno. Per gli albanesi, lo stato vicino è spazio, e questo
spazio è ovunque “spruzzato” di Albania. Di un Albania che in modo metaforico
scrive dei messaggi verso il futuro. Una civiltà in movimento che progredisce
ogni giorno e non smette mai è l’Italia, il La regione del sud dell’Albania ha scelto Il Console Stefano Marguccio continua bene il lavoro dei suoi due
predecessori, Orlando e De Leo. Uno staff di cui non se ne sparla, funzionale
e professionale, e una dedizione diplomatica nell’interesse dell’interesse.
Dentro l’area del nord dell’Albania, che è la circoscrizione del Consolato
d’Italia a Scutari, Marguccio ha creato dei ponti di legame con tutti gli
intellettuali, le autorità, le organizzazioni e le fondazioni, i dirigenti
dell’Università, i business, e in particolare con la cultura e i
rappresentanti dei media locali e nazionali. Una collaborazione stretta, dunque, con “l’ambiente” sociale che
significa non solo delle risorse a lavoro, non solo trasparenza e
collaborazione reciproca, ma anche dedizione, volontà. Sono molti i campi dove il Consolato d’Italia a Scutari ha buttato le
ancore, ma questa volta ci fermeremo in tre realtà: Spazi agli studenti albanesi
verso l’Italia Le regole, nonostante sia presto, siamo del parere che è buono che
siano pubblicate. L’esame della lingua italiana e il test principale per
ottenere il diritto d’iscrizione in una facoltà in Italia. Nel frattempo, gli
esami della maturità statale sono nelle mani del Consolato. Quindi è e non è
richiesto il risultato degli esami di maturità. Per gli esami a scelta è
obbligatoria l’iscrizione. Questo, dopo che è stato fatto l’esame di lingua
italiana presso il Consolato. Il giorno dell’esame viene presentata la
ricevuta originale della tassa d’iscrizione di 55 euro, un documento
d’identità, passaporto, certificato di nascita con foto, oppure patente. Il
candidato deve avere con sé solo una matita nera. Non sono permesse le penne.
Sono rigorosamente vietati i cellulari, i quaderni, i libri ecc., negli
ambienti dell’esame. Questo porta all’immediata squalifica. Dopo il
superamento dell’esame della lingua italiana presso l’ufficio per gli
studenti, viene data la possibilità d’iscrizione in un università nel corso
desiderato. Anche se non riuscite a superare il test d’ammissione nel corso a
numero chiuso, viene riservato il diritto d’iscrizione in un altro corso a
numero aperto. Questo, ovviamente, se il corso dispone dei posti liberi. Il
pagamento della tassa dell’università, la compilazione dell’apposito modulo e
il diploma originale di maturità, più una dichiarazione dei redditi di
famiglia, che sarà determinante per la somma che deve essere pagata durante
l’anno accademico, sono le condizioni d’iscrizione. La documentazione è
semplice e su questo vi daranno dei chiarimenti gli uffici notarili. Non
bisogna dimenticare però che entro otto giorni, gli studenti che giungono in
Italia, devono presentarsi presso le questure della regione per munirsi di
permesso di soggiorno. Gli studenti del nord albanese hanno delle grandi chance. È il secolo
del cervello ed il miglior l’investimento è una qualifica in Italia. Oggi,
nello stato vicino studiano circa 15.000 albanesi, che sono una grande
ricchezza prima di tutto per se stessi, poi per l’Albania che mira l’Europa. Gli albanesi, priorità
d’impiego in Italia Il Ministro d’Integrazione Arenca Trashani afferma che gli albanesi
hanno le chance più grandi di ottenere un lavoro nello stato vicino. Questo,
grazie ai negoziati e l’intesa di ambedue parti. Nonostante noi come giornale
abbiamo seguito una politica editoriale di non vedere l’impiego all’estero
come la soluzione più favorevole, ma piuttosto la creazione del clima dovuto
per attirare i business italiani, questa è una buona cosa e d’interesse
reciproco. Sono circa 80.000 i lavoratori stagionali che entreranno in Italia
durante quest’anno dall’infuori della CE. Faranno eccezione Facili ricongiungimenti
familiari I settentrionali ormai pare che stiano passando la zona “calda” del
movimento. È merito delle politiche diplomatiche che non sono più cosi
limitati. I ricongiungimenti familiari, fino ad ora molto difficili, sono
stati facilitati molto. Non è condizione ormai che i genitori abbiano più di
65 anni e che non abbiano figli nel paese d’origine. Il decreto del 5 febbraio 2007 del Governo Italiano, che entra in
vigore 15 giorni dopo la pubblicazione nel giornale ufficiale, stabilisce che
anche i genitori possono fare ricongiungimento familiare con i figli,
abolendo la vecchia Legge “Bossi-Fini” che stabiliva che la domanda doveva
essere fatta presso lo Sportello Unico dell’Integrazione. La domanda ormai
viene fatta presso il Consolato nel paese d’origine o di residenza. Anche il
ricongiungimento dei coniugi è stato facilitato. Quando i genitori vogliono ricongiungersi con i figli, viene
richiesto il certificato di nascita, il certificato familiare del tronco fino
al 1974, tradotti in italiano e legalizzati presso il Ministero degli Esteri.
Viene richiesto anche un certificato di matrimonio che non è necessario
tradurlo e legalizzarlo. I permessi di tutti i figli che vivono in Italia,
oppure documenti analoghi, tradotti e legalizzati presso le rappresentanze
diplomatiche / uffici consolari italiani. Ecco, dunque, quanti spazzi sono stati aperti in questi anni per i
cittadini albanesi. È buono che siano sfruttati tutte le possibilità, per gli
interessati, tanto più per il fatto che il Consolato d’Italia a Scutari è
molto rigoroso nel suo lavoro, ormai che i nostri due governi hanno dei
rapporti sempre migliori e che vi saranno dei nuovi sviluppi di continuo. Sokol Pepushaj |