koka

nr. 102 / 15 mars 2007

alukit

 

Adrenalina albanese a Sanremo

Anche la piccola Albania ha degli artisti di dimensioni Europee. Questo significa che la nostra cultura è ricca e progredisce velocemente, dopo quegli anni d’isolamento che ci lasciarono indietro. Elsa Lila è una cantante veramente giovane, ma nel palco più famoso della cultura europea, nel Teatro “Ariston” di Sanremo, si è presentata benissimo. La canzone del famoso musicista italiano Maurizio Fabrizio, è stata affidata alla giovane cantante albanese nel debutto dell’evento musicale a Sanremo. Qui, nel Teatro “Ariston”, sin dalla prima serata di debutto, la voce albanese, con le note, il ritmo, dolcezza e finezza, riempie di adrenalina non solo il Teatro, non solo Sanremo, ma tutto il globo, dove il debutto viene seguito con interesse. Noi ci sentiamo bene dell’origine albanese. Il presentatore del Festival di Sanremo, il famoso Pippo Baudo, dopo l’interpretazione della prima serata della canzone “Il senso della vita”, dalla fragile albanese, volle che questa dolcezza, questa fragilità della femmina e della musica albanese, fosse estesa a tutto il mondo, tramite la sua voce. Egli diede spazio affinché potesse dire qualcosa in più, ed Elsa parlò in albanese dicendo “Ju faleminderit!”.

La prima serata di Sanremo, dunque, lei la superò benissimo. Fu qualificata.

Un altro look, un altro obiettivo avrebbe rivelato sul palco l’albanese nella seconda serata. La sala si aspettava molto di più della prima serata. Ma anche questo era sufficiente. Non poteva andare oltre, verso la serata finale. Comunque, fu una gara dignitosa, applaudita. Il presentatore “concede” di nuovo rispetto, forse per incoraggiarla per i futuri debutti. Parla anche in albanese, ringraziando anche l’Italia dell’arte e della cultura, per l’esperienza avuta.

                Si, l’adrenalina albanese è per la seconda volta ne “L’Ariston” di Sanremo. Sembra che sin dal primo debutto nel 2003 fino ad oggi, quest’adrenalina ha riempito i polmoni degli amanti dell’arte, e li ha riempiti di fragranza albanese.

Aleksander Gargjola

Corrispondente di “Shqipëria Etnike” in Italia

 

L’Italia facilita le procedure per i studenti, i lavoratori stagionali e il ricongiungimento familiare

15-16 anni fa, l’Albania e l’Italia, nonostante le radici storiche fraterni, erano diverse. Erano due mondi.

Oggi sono uno. Per gli albanesi, lo stato vicino è spazio, e questo spazio è ovunque “spruzzato” di Albania. Di un Albania che in modo metaforico scrive dei messaggi verso il futuro. Una civiltà in movimento che progredisce ogni giorno e non smette mai è l’Italia, il secondo paese nel mondo, dopo la Grecia, dove i nostri emigrati vivono, lavorano e mirano.

La regione del sud dell’Albania ha scelto la Grecia, siccome la minorità greca è più numerosa. L’Albania centrale, specialmente il nord, ha i suoi interessi legati all’Italia. Con questa ispirazione, dunque, merita buone parole l’Ambasciata d’Italia a Tirana, il Consolato a Valona, ma ancora più il Consolato d’Italia a Scutari, anche in un altro punto di vista. Il nord ha grandi necessità. Vediamolo un po’ in modo filosofico. Il bisogno dell’uomo come essere, compone delle “melodie” tutti suoi. Ma, le circostanze, il lavoro diplomatico, con cautela e professionalità, hanno creato oggi nel nord dell’Albania un clima a funzione degli interessi di serenità, di rispetto dell’evoluzione sociale, culturale, economico.

Il Console Stefano Marguccio continua bene il lavoro dei suoi due predecessori, Orlando e De Leo. Uno staff di cui non se ne sparla, funzionale e professionale, e una dedizione diplomatica nell’interesse dell’interesse. Dentro l’area del nord dell’Albania, che è la circoscrizione del Consolato d’Italia a Scutari, Marguccio ha creato dei ponti di legame con tutti gli intellettuali, le autorità, le organizzazioni e le fondazioni, i dirigenti dell’Università, i business, e in particolare con la cultura e i rappresentanti dei media locali e nazionali.

Una collaborazione stretta, dunque, con “l’ambiente” sociale che significa non solo delle risorse a lavoro, non solo trasparenza e collaborazione reciproca, ma anche dedizione, volontà.

Sono molti i campi dove il Consolato d’Italia a Scutari ha buttato le ancore, ma questa volta ci fermeremo in tre realtà:

Spazi agli studenti albanesi verso l’Italia

Le regole, nonostante sia presto, siamo del parere che è buono che siano pubblicate. L’esame della lingua italiana e il test principale per ottenere il diritto d’iscrizione in una facoltà in Italia. Nel frattempo, gli esami della maturità statale sono nelle mani del Consolato. Quindi è e non è richiesto il risultato degli esami di maturità. Per gli esami a scelta è obbligatoria l’iscrizione. Questo, dopo che è stato fatto l’esame di lingua italiana presso il Consolato. Il giorno dell’esame viene presentata la ricevuta originale della tassa d’iscrizione di 55 euro, un documento d’identità, passaporto, certificato di nascita con foto, oppure patente. Il candidato deve avere con sé solo una matita nera. Non sono permesse le penne. Sono rigorosamente vietati i cellulari, i quaderni, i libri ecc., negli ambienti dell’esame. Questo porta all’immediata squalifica. Dopo il superamento dell’esame della lingua italiana presso l’ufficio per gli studenti, viene data la possibilità d’iscrizione in un università nel corso desiderato. Anche se non riuscite a superare il test d’ammissione nel corso a numero chiuso, viene riservato il diritto d’iscrizione in un altro corso a numero aperto. Questo, ovviamente, se il corso dispone dei posti liberi. Il pagamento della tassa dell’università, la compilazione dell’apposito modulo e il diploma originale di maturità, più una dichiarazione dei redditi di famiglia, che sarà determinante per la somma che deve essere pagata durante l’anno accademico, sono le condizioni d’iscrizione. La documentazione è semplice e su questo vi daranno dei chiarimenti gli uffici notarili. Non bisogna dimenticare però che entro otto giorni, gli studenti che giungono in Italia, devono presentarsi presso le questure della regione per munirsi di permesso di soggiorno.

Gli studenti del nord albanese hanno delle grandi chance. È il secolo del cervello ed il miglior l’investimento è una qualifica in Italia. Oggi, nello stato vicino studiano circa 15.000 albanesi, che sono una grande ricchezza prima di tutto per se stessi, poi per l’Albania che mira l’Europa.

Gli albanesi, priorità d’impiego in Italia

Il Ministro d’Integrazione Arenca Trashani afferma che gli albanesi hanno le chance più grandi di ottenere un lavoro nello stato vicino. Questo, grazie ai negoziati e l’intesa di ambedue parti. Nonostante noi come giornale abbiamo seguito una politica editoriale di non vedere l’impiego all’estero come la soluzione più favorevole, ma piuttosto la creazione del clima dovuto per attirare i business italiani, questa è una buona cosa e d’interesse reciproco. Sono circa 80.000 i lavoratori stagionali che entreranno in Italia durante quest’anno dall’infuori della CE. Faranno eccezione  la Bulgaria e la Romania, che nonostante facciano parte di questa comunità, sono inclusi nell’elenco. Gli albanesi hanno più possibilità degli altri paesi essendo più vicini cosi gli italiani hanno meno “obblighi” negli contratti di lavoro. I datori di lavoro, dopo aver compilato l’apposito modulo nell’ufficio immigrazione, e inviato una copia presso il Consolato e un altro all’interessato, rimane solo il contatto con il Consolato d’Italia a Scutari e un appuntamento per presentare la documentazione identificante e legale.

Facili ricongiungimenti familiari

I settentrionali ormai pare che stiano passando la zona “calda” del movimento. È merito delle politiche diplomatiche che non sono più cosi limitati. I ricongiungimenti familiari, fino ad ora molto difficili, sono stati facilitati molto. Non è condizione ormai che i genitori abbiano più di 65 anni e che non abbiano figli nel paese d’origine.

Il decreto del 5 febbraio 2007 del Governo Italiano, che entra in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione nel giornale ufficiale, stabilisce che anche i genitori possono fare ricongiungimento familiare con i figli, abolendo la vecchia Legge “Bossi-Fini” che stabiliva che la domanda doveva essere fatta presso lo Sportello Unico dell’Integrazione. La domanda ormai viene fatta presso il Consolato nel paese d’origine o di residenza. Anche il ricongiungimento dei coniugi è stato facilitato.

Quando i genitori vogliono ricongiungersi con i figli, viene richiesto il certificato di nascita, il certificato familiare del tronco fino al 1974, tradotti in italiano e legalizzati presso il Ministero degli Esteri. Viene richiesto anche un certificato di matrimonio che non è necessario tradurlo e legalizzarlo. I permessi di tutti i figli che vivono in Italia, oppure documenti analoghi, tradotti e legalizzati presso le rappresentanze diplomatiche / uffici consolari italiani.

Ecco, dunque, quanti spazzi sono stati aperti in questi anni per i cittadini albanesi. È buono che siano sfruttati tutte le possibilità, per gli interessati, tanto più per il fatto che il Consolato d’Italia a Scutari è molto rigoroso nel suo lavoro, ormai che i nostri due governi hanno dei rapporti sempre migliori e che vi saranno dei nuovi sviluppi di continuo.

Sokol Pepushaj