koka

nr. 116 / 19 prill 2008

alukit

 

Cocosis: L’Ambasciata Greca è puntuale e gentile nei servizi

 

Punti interrogativi e pizzichi mediatici sull’Ambasciata Greca a Tirana. Cosi si può riassumere in generale l’incidente di questi giorni, quando è stata accusata la diplomazia greca per la “Condanna dell’Albania a non partecipare ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, con la squadra del pugilato”, rifiutando i visti ai pugili che non parteciparono all’Europeo svolto in Atene, per ne norme di qualifica ai Giochi Olimpici di Pechino 2008.

È questo il fatto. Amaro.

Ma, cosa dice l’altra parte, l’Ambasciata Greca. Lo stesso Ambasciatore Costandino Cocosis, nonostante l’incarico diplomatico accompagnando il vice Ministro degli Esteri, Theorollos Kasimis a Himara, Saranda, Gjirokastër e in tutta l’Albania del Sud, nella sua visita programmata molto tempo fa, e purtroppo considerata come di proposito dopo l’incidente intorno alla centrale di polizia albanese a Himarë, dopo la violenza usata su Monol Zoto e Jorgo Rrapo da parte di due poliziotti, ora indagati, egli trova il momento per dichiarare per il giornale che sono molto puntuali e gentili nei servizi. Egli afferma che in questo caso l’Ufficio Consolare ha offerto il suo servizio “all’infuori di tutte le determinate procedure”, il ché significa con urgenza ed esclusività. Sono state 17 persone sulla lista per il visto, ma allo sportello “… si sono presentati quattro atleti, ai quali è stato concesso il visto senza tassa, uno dei due allenatori, e tre altre persone che affermarono di essere degli osservatori. Questi non hanno presentato alcun documento attestante il rapporto con la Federazione Albanese del Pugilato, dichiarando essi stessi l’impossibilità di presentare tale documento, chiedendo di riavere i passaporti indietro, senza il visto…”.

L’Ambasciata Greca dichiara di continuare il lavoro con il principio dello sviluppo ulteriore dei rapporti bilaterali. Questa Ambasciata concede i visti a oltre 6000 persone al mese, e senza documentazione burocratica e con procedure accelerate per particolari categorie.

Comunque, quanto è stato fatto non può essere disfatto. I nostri pugili non saranno in Cina l’otto agosto, nel paese della sovrana più abile ed intelligente del mondo, l’unica Imperatrice della Terra Media, Wu Xhao, che è vissuta dal 624 al 705 ed ha governato Cina per quasi mezzo secolo con mani di ferro, mentre nella sua Corte Reale ha avuto rapporti diplomatici con mercanti indiani, ebrei, ambasciatori del Regno Bizantino, artisti giapponesi, principi persiani ecc.

Sokol Pepushaj

 

Ritorna “Il Cavaliere”

 

Berlusconi: “Dimezzerò il governo”

L’Italia sta andando con passi veloci verso il modello americano dell’organizzazione politica. Le elezioni del 13-14 aprile lo hanno mostrato chiaramente, con la configurazione riportata sia nella Camera dei Deputati che nel Senato. In tutte e due le Camere, i gruppi politici che hanno ottenuto il diritto di rappresentazione, si possono contare con le dita, mentre nell’ultima legislatura il loro numero era di circa 20.

È ormai chiaro che la coalizione della destra “Il Popolo della Libertà”, guidata dal “Cavaliere” Silvio Berlusconi, ha ottenuto una vittoria netta nei confronti dell’altra coalizione “Il Partito Democratico” guidato da Walter Veltroni. Quello che è più importante nelle ultime elezioni in Italia, è la realizzazione, almeno teorica, dell’aspirazione per un governo stabile. Se nella Camera dei Deputati, la coalizione destra ha una differenza di circa 100 deputati di fronte alla coalizione sinistra, nel Senato, dove la differenza è una premessa per la stabilità del governo, la superiorità di Berlusconi e di circa 42 senatori. Per mostrare l’importanza di queste cifre ricordiamo che durante i suoi due anni di vita, il Governo Prodi fu tenuto in vita da tre senatori in più della destra, dove non bisogna dimenticare i senatori a vita.

Tornando alle cifre delle ultime elezioni, “Il Popolo della Libertà” guidato da Berlusconi, ha vinto nella Camera dei Deputati, 344 dei 630 in tutto, ossia 54,6% dei posti effettivi. Sono stati di grande valore anche gli alleati scelti da Berlusconi, dove Lega Nord di Bossi e il Movimento per l’Autonomia, di Mussolini, hanno ottenuto 11% dei posti effettivi nella Camera dei Deputati. Più significativo e di valore è la vittoria giunta in Senato, dove i numeri parlano chiaro. La coalizione guidata da Berlusconi, in totale ha ottenuto 174 posti, ossia oltre 55% del numero effettivo dei Senatori.

Oltre al “gioco dei numeri”, che in democrazia ha un valore indiscutibile, le elezioni del 13-14 aprile hanno portato molti altri eventi - novità per la realtà politica italiana. Per la prima volta escono del tutto dalla scena politica parlamentare i comunisti e i socialisti, i quali non riuscirono a passare la soglia di 4% decisa. Queste elezioni possono essere considerate senza il minimo dubbio la caduta “dei rossi” in Italia, personificata anche con le dimissioni di Fausto Bertinotti, leader della “Sinistra dell’Arcobaleno” e di Boselli, del Partito Socialista, ma anche del verde Pecoraio Scanio.

Per fermarsi alle cause di questa disfatta, ci vuole tempo per evidenziarle, bisogna ammettere però che la sinistra estrema e radicale ha pagato “i debiti” degli atteggiamenti assunti in due anni di governo, che causarono anche la caduta di Prodi. Dall’altro lato, sia Berlusconi che Veltroni riuscirono a convincere l’elettorato sul “voto utile”. Durante tutta la campagna, essi insistettero affinché i votanti si concentrassero con i loro voti in questi due gruppi, uno dei quali avrebbe per forza tenuto il peso del nuovo governo. Gli altri voti, infatti, sono andati a vuoto, con eccezione dell’Unione del Centro guidato da Pierferdinando Casini, il quale è riuscito ad ottenere, sia pure minimi, dei posti nella Camera dei Deputati e in Senato. Gli analisti hanno opinioni diverse sulla perdita della sinistra e la vittoria della destra. “Gli italiani hanno scelto Berlusconi come il male minimo”, è l’opinione quasi unanime anche dei media fuori Italia.

Mentre per la perdita della sinistra, essa ha semplicemente pagato il peggioramento dell’economia degli italiani. Nel programma “Porta a Porta”, del lunedì 14 aprile, lo stesso Fasino, uno dei leader del Partito Democratico, ha affermato pubblicamente: “Con 50% dei pensionati dell’INPS che prendono solo 500 € al mese, sapevamo che la vittoria era attesa. Infatti, l’esempio dell’Italia può servire fino ad un certo punto anche all’Albania. Prima di tutto bisogna apprezzare le dimissioni consecutive dopo il fallimento nelle elezioni, non solo nei partiti della sinistra, come abbiamo citato, ma anche nella destra, com’è il caso di Storace. Dall’altra parte, è un apprezzamento reciproco dei contributi che ai politici vengono riconosciuti anche dagli oppositori politici, anche nel momento quando lasciano il posto nel governo o nel partito. È molto importante anche la responsabilità e il coraggio di ammettere il fallimento insieme alla colpa per una politica o una strategia sbagliata che è stata seguita. Ma quello che è più importante, è l’inizio di una nuova stagione per l’Italia, grazie al sistema e alla giusta interpretazione dei principali attori politici: di un governamento stabile e fruttuoso. Ormai Berlusconi ha annunciato un dimezzamento del governo a partire dai ministri, i vice ministri e i sottosegretari. Sicuramente gli è molto facile, mentre il suo raggruppamento vincitore è composto solo dal “Popolo della Libertà” dove si sono fusi “Forza Italia” e “Alleanza Nazionale”, “Lega Nord” di Bossi e “Il Movimento per l’Autonomia” guidata da Alessandra Mussolini. Sono quindi 4 le forze politiche, per le quali, in base ai risultati ottenuti nelle elezioni, è facile spartire “la torta del potere”. È un esempio che forse deve essere seguito anche dall’Albania, forse non “alla lettera”, ma concettualmente.

Blerti Delija