nr. 119 / 3 korrik 2008
Nano: Ci vediamo a
settembre! I rapporti di Rama e Meta con
Nano e quasi tutto il fronte sinistro, sembra hanno disorientato
l’opposizione, più terribilmente del 1992 quando Ramiz Alia era alla guida. Questo
disorientamento è stato iniziato dal leader storico della destra, il Primo
Ministro Sali Berisha. Questa volta, come nessun analisi poteva prevedere,
Berisha riuscì a fare di un leader feroce del PS, un agnello, che appoggia il
governo destro in tutte le iniziative. I meriti del Primo Ministro Berisha,
anche nella collaborazione con Nano in Luglio 2005, fecero del dottore un
vincitore, oppure no? La sintesi dei legami spirituali di Edi Rama con
Berisha, secondo gran parte dei socialisti, registrò la più alta quota della
sfacciataggine dell’opposizione, nel caso del cambio del draft costituzionale
riguardante la riforma elettorale che mette fuori gioco tutti i partiti
piccoli e quelli che il presidente può lasciare fuori della lista per il
parlamento, nonostante i loro meriti, della legge del Presidente della
Repubblica sul Procuratore ecc. Cosi dunque, Edi Rama, forse senza capirlo,
ha dichiarato “guerra” aperta a Meta e a Nano, con molti leader del partito
in tutte le città, che li ha sostituiti, addirittura nei più remoti villaggi,
ma anche con l’elettorato sinistro e con un’altra parte scontenti con
l’attuale governo, che sono in dilemma soltanto perché gli sembra che alla
sinistra manca un leadership sinistro.
Questi mostri, che ormai
nessuno rispetta, oltre quelli che profittano direttamente o indirettamente,
la politica li ha aiutati ad avere competenze e libertà di prendere decisioni
con dei profitti economici. Anche la coalizione del dopo 3 luglio ha fallito
proprio perché ci volevano delle decisioni per stretti interessi personali o
di clan. I partiti oggi sono etichettati di Rama, di Meta, di Gjinushi, di
Ceka, di Milo ecc., il ché sottintende la profonda crisi e la mancanza di
organizzazione. La politica del conflitto, dunque, degli interessi personali,
ha bloccato anzitutto le riforme ed il progresso e poi ha aperto un terreno
alle bande in conflitto di interessi fra loro. L’essere di Edi Rama alla
guida del più grande municipio, ha impallidito l’analisi seria nella sede
rosa. Rama, anche come slogan di pubblicità, ha usato il posto del leader
dell’opposizione come guida del più grande municipio del paese, mettendo la
politica a completo servizio dell’arricchimento e il municipio a servizio del
clan. Rama così può essere il più
ricco pittore del mondo, che per il momento, finché arriverà Nano, sta alla
guida di un partito importante nel paese, dando il miglior esempio su questo
aspetto, della tendenza che hanno i politici di oggi, specialmente nei grandi
partiti, di creare una sfera di ricchezza con la politica come catalizzatore.
Mai la politica serve come scopo in se stesso, di essere leader di un
partito. Sono stati messi fuori tutti coloro che l’hanno pensato
diversamente, causando dei seri problemi. Forse la politica sarà svegliata da
Nano questo settembre. Anche senza Meta. Nella politica conflittuale della sinistra,
la genesi di tutto è la tendenza di creare una sfera di arricchimento, il ché
fa ricordare la barzelletta di Nastradin, il quale quando fu chiamato da un
re a riposare sotto una tenda d’oro e volle fargli un regalo per l’umore
fine, egli rispose che non accetta regali da un povero, al quale se gli togli
la tenda, non ha niente. Dunque, è proprio la ricchezza
che decide per la politica. Ma il ritorno di Nano configurerà un altra
politica. Nano ce l’ha pronto il terreno, poiché l’opposizione di oggi non ha
chiarezza di riforme e progresso sinistro. Se la politica del conflitto è
stata domata in Olimpo, è stata riaccesa nella base, come una missione
politica nazionale negli elettori della sinistra, ma non solo sinistro. Sokol Pepushaj Referendum “Quando l’Albania sarà pronta a
diventare membro, l’Unione
Europea non esisterà più!”. Una delle frasi più conosciute ma
anche usate per mostrare il scetticismo, non solo di una parte della classe
politica albanese, ma anche del popolo, riguardo la possibilità di diventare
presto membri dell’UE, mi è venuta in mente questi giorni mentre l’Irlanda ha
detto “No!” all’approvazione del Trattato di Lisbona - una trovata politica
per sostituire il fallimento con la ratifica della Cosituzione Europea da i
27 paesi membri. La crisi dell’Unione Europea
viene nello stesso momento con quello dei carburanti ma anche delle
difficoltà di fornimento, fino a razionare alcuni articoli, com’è anche il
riso. “I padri fondatori” di più di mezzo secolo, forse non avevano previsto
una lunga crisi, di molti anni nella vera costituzione dei Stati Uniti
d’Europa. Le cause sono naturalmente molte, ma pensiamo che la principale si
quello del modo della possibile creazione di questi stati, diverso da quello
da dove hanno preso in prestito sia il nome che le
idee: gli Stati Uniti d’America. Questi ultimi fondarono la loro unione
attraverso un processo di guerra e molto sanguinosa e civile che portò di
anno in anno l’unione di alcuni stati, che oggi arrivano a 54 uniti sotto la
ban L’Unione Europea odierna ha le
sue fondamenta in un unione di “gentlemen” che firmarono su una carta
sognando la creazione di un equilibrio mondiale, stranamente senza contare
l’Unione Sovietica come superpotenza, ma guardando oltre Atlantico una
creatura europea in genesi, ma che camminò con dei passi molto veloci durante
i secoli e i decenni. Il conglomerato di popoli, etnie che diedero vita e
stanno tenendo in piedi gli Stati Uniti d’America, è molto più eterogeneo di
quello che da anni non riesce a creare un vero stato sotto il nome di Unione
Europea. Ammettendo che per gli stessi
motivi che citammo, ma anche altri che sappiamo o viviamo, nell’Unione
Europea sta succedendo uno strano fenomeno. I politici hanno una vocazione
pro-europea in un livello molto più alto di quelli che hanno scelto per
guidare i rispettivi stati dell’UE. Il caso più fresco è quello dell’Irlanda,
e tornando pochi anni indietro, la Francia, l’Olanda e qualche altro paese. Diversi stati con piccolo peso
demografico, con un peso fiscale minore a favore delle istituzioni
dell’Unione Europea, ma con un posto potente ed uguale nella tavola dei 27
paesi membri, guardano con scetticismo la reale unione dei popoli sotto la
cornice di un vero stato a tutti gli effetti. La comprensibile supremazia
dell’asse Bonn - Parigi e la collaborazione sempre più stretta, dimenticando
quelle poche cose che li dividevano nella storia passata, è un motivo di
rallentamento per la realizzazione del sogno dei “Padri costituenti” dell’UE.
Comunque, in questi casi bisogna salvare quello che si può salvare. Almeno è
una storia, o meglio, uno sforzo di più di mezzo secolo di formare uno stato,
ma anche una locomotiva che per ora, in molti aspetti economici ha lasciato
indietro anche il modello che doveva essere seguito sin dall’inizio, gli
Stati Uniti d’America. Personalmente sono convinto che
la democrazia più pura, più precisa in esecuzione è quella diretta attraverso
il voto popolare. Se ha creato il minimo necessario delle strutture di
formazione dello stato durante gli anni della sua esistenza, l’Unione Europea
deve trovare dei meccanismi, e uno di quelli è il referendum popolare, per
prendere una risposta definitiva sul destino degli Stati Uniti d’Europa. Il collaborazione con le istituzioni indipendenti dei 27 paesi membri e quelle
dell’Unione Europea, si può stabilire un giorno per un referendum popolare e
di pieno potere nella decisione che prenderà. In una prima vista
sembra facile: tutti i cittadini dell’Unione Europea con il diritto al voto,
si possono esprimere se sono d’accordo o no con i documenti del Trattato di
Lisbona che da vita ad un reale stato federale. Secondo noi esistono tutti i
meccanismi legali per organizzare un referendum del genere. Oltre la parte
legale, è del tutto normale che i cittadini, quelli che vogliono vivere in
uno “stato unico e comune”, valutino direttamente questa possibilità votando.
I meccanismi attuali del modo di fare politica nell’UE fanno cadere un
progetto con 2,5 milioni di voti di uno stato
membro, fermando una locomotiva la quale sembra abbi sete di andare avanti.
Mentre uno stato come la Germania, principale contribuente con i fondi
nell’Unione Europea, e con la popolazione di oltre 85 milioni, si deve
fermare per aspettare la ratifica degli stati piccoli come l’Olanda o
l’Irlanda. Sono tutte queste energie che naturalmente non sono inesorabili e
che deludono anzitutto politici e dirigenti statali, e poi popoli e nazioni,
rischiando un epidemia a catena delle reazioni verso la vera costruzione di
un grande stato federale europeo. Prima di più di 50 anni, i
“Padri fondatori” hanno pensato più facile un impresa politica a nome
dell’Unione Europea, di una forte crescita economica, lasciando indietro
anche gli Stati Uniti d’America. Gli anni passati ormai in convivenza dei 27
paesi membri, sono serviti più per promuovere lo sviluppo economico dell’UE,
“tralasciando” lo sviluppo delle istituzioni, per colmare, perché no, a un
parlamento dell’Europa con competenze simili al Congresso o al Senato
Americano, un presidente dell’UE con competenze simili o uguali in alcuni
campi, con quello degli USA, ma anche uno stato federale simile in
funzionamento al simbolo di oltre Atlantico. Gli sviluppi degli ultimi tempi
mostrano chiaramente che il “sogno americano” dell’Europa di formare una
simile immagine rimarrà tale anche per molti anni. È vero che lo scopo era la
formazione degli Stati Uniti d’Europa, ma i principi e i modi d’implemento
dell’idea sono stati diversi, ma secondo me, possono ancora essere salvati
(se gli europei li vogliono salvare!) attraverso un ampio referendum popolare
sul destino dell’UE. Blerti Delija Radofarma - la
realtà della farmaceutica albanese Sin dal primo contatto
dall’esterno, la Compagnia Farmaceutica “Radofarma” ti si impone con l’ambiente
che la circonda. Sono rare le imprese che ti offrono tali ambienti, che oltre
alle superfici verdi e alla grazia che danno al panorama, servono anche per
il riposo degli impiegati. “Radofarma” è una delle sfide del noto affarista
Paulin Radovani, il quale, dopo il successo nella produzione delle scarpe, ha
iniziato ormai il cammino in farmaceutica, portando finalmente sul mercato
prodotti albanesi certificati secono gli standard dell’Unione Europea. L’ordine, la pulizia, e la
sterilità in ogni ambiente è la caratteristica molto necessaria negli
ambienti dove si producono le medicine. Nessun impiegato e nessun visitatore
può entrare nella fabbrica di Radofarma senza essere disinfettato e senza
mettere gli appositi mezzi per tenere lontano i vari microbi. Appena passa la
prima filtrazione, entri in un corridoio dove si
notano facilmente le foto delle visite delle personalità albanesi in questa
fabbrica, dove senza fare nomi, possiamo dire che è stata visitata da
presidenti, primi ministri, ministri, deputati albanesi e stranieri. Non
mancano anche foto dei nostri simboli nazionali, È la prima volta che ci
troviamo di fronte ad una fabbrica del genere che produce medicine, per di
più in Albania e a Scutari. Passiamo da un ambiente all’altro e Lika ci
racconta dei vari processi di lavoro che fanno le impiegate, vestite secondo
le regole chiaramente stabilite. Ci fermiamo alla macchina che riempie le
capsule, molto strana, secondo noi. Sono chiuse, come vengono da paesi come
la Germania, ma questa macchina le apre, le riempie di antibiotico e le
chiude di nuovo per buttarle nel contenitore. Infatti, le medicine di questa
natura, o le capsule, siamo abituati a vederle così raggruppate. Comunque,
pochi metri più in là c’è un’altra macchina che fa il secondo processo. Tutti
i materiali per l’imballaggio delle capsule vengono da noti paesi occidentali
e tutto è sottoposto alla certificazione secondo i standard dell’Unione
Europea. La dose dell’antibiotico è uno
standard da non tralasciare in nessun momento. Bashkim Lacej, capofarmacista
di Radofarma, di tanto in tanto prende vari campioni per esaminarli riguardo
il loro peso, usando una bilancia elettronica molto sensibile. Se vi sono
delle irregolarità, il dottor Bashkim interrompe immediatamente la produzione
delle capsule per riparare quello che non va bene. I medicinali prodotti devono
essere conservati in determinate condizioni, per garantire la loro efficacia
nell’uso. Per questo a Radofarma vi sono ambienti che sono controllati
continuamente per le condizioni della temperatura e dell’umidità, dice il
direttore tecnico Lika. Le informazioni più importanti prima dell’uso di una
medicina, sono il nome della ditta che le ha prodotte e subito dopo è la data
di scadenza. Anche questa procedura è seguita con grande rigorosità, dove
viene segnata la serie, la data di produzione e della scadenza, facendolo
diventare un prodotto del tutto certificato secondo le norme dell’UE. Per la prima volta,
l’imballaggio delle varie medicine che noi usiamo è tutto in albanese. A
cominciare dalle capsule, i flaconi ed ogni altra cosa è nella nostra lingua,
affinché sia più facile vedere il modo di preparazione, il nome della ditta
che l’ha prodotta, la data di scadenza e molte altre informazioni necessarie.
Anche la lettera che accompagna i flaconi degli antibiotici è tradotta in
albanese. L’investimento fatto nella
Radofarma per l’attuale produzione degli antibiotici, ma anche di decine di
altre medicine più tardi, è apprezzata non solo da quelli che la visitano, ma
anche da specialisti della farmaceutica. Alberto Ferrante, un nome conosciuto
non solo in Italia ma anche oltre, una delle persone più importanti e
professionali della Tecnofarma, si esprime sull’investimento fatto da Paulin
Radovani. Domandato della qualità delle
medicine prodotte alla Radofarma, Ferrante dice che tutto viene prodotto
secondo gli standard dell’Unione Europea. Lo standard offerto in
farmaceutica dalla Radofarma è uguale a tutte le altre compagnie, anzi,
Ferrante, spinto a fare un paragone con le produzioni italiane, dice che
queste non hanno niente di più. Attualmente, la Radofarma
produce e porta sul mercato antibiotici come l’Amoxicillina, Ampicillina e
Cefalexina. Molto presto, la produzione sarà più ampia con molte altre
medicine, per mostrare che ormai la Radofarma è una realtà della farmaceutica
albanese, anzi, l’unica compagnia di questo genere in Albania. L’affarista Paulin Radovani, in
chiusura di questa breve visita negli ambienti della Radofarma ci racconta
anche le sue idee per aprire questo business, considerandolo come appoggio al
suo primo business per garantire anche l’impiego di migliaia di cittadini di
Scutari che da anni lavorano da lui. La Radofarma, come nome, ha
preso in modo naturale una parte del cognome dell’affarista Paulin Radovani.
Questo fatto lo ammette per TV1 Channel egli stesso, dicendo che dopo molti e
molti decenni di lavoro, ha pensato anche a questo dettaglio. Dopo che abbiamo lasciato
indietro tutti i mezzi che siamo stati obbligati a mettere prima di entrare
negli ambienti della fabbrica, ci allontaniamo da Radofarma - questa
compagnia farmaceutica albanese, che dopo molti decenni, sta restituendo la
mancata tradizione a Scutari e in Albania, appoggiandosi fortemente nel
professionalismo, nell’investimento in macchinari e mezzi, ma soprattutto
nella cura che ha e deve avere per la salute dei concittadini e dei
connazionali, diversamente da altre compagnie straniere che in molti casi,
considerandoci anche come del terzo mondo, ripuliscono i loro magazzini
farmaceutici. Blerti Delija |