nr. 44 / 20 Maj 2003
I cantoni
separano l’Albania meglio della Svizzera -I
cantoni non sono un’utopia, ma la via verso il progresso- Ritornare
ad un tema ormai trattato non è di sicuro facile. La preoccupazione
della notivà che potresti portare nel giudicare un fenomeno, ti segue
sin dall’inizio delle prime righe messe sul foglio di carta. Il bisogno di
dialogare, comunque, e di dare idee ed opinioni sia pure in distanza con gli
altri, ti da la spinta di ritornare al tema dei Cantoni. Indipendente
dai tentativi di decentralizzare il potere tramite la creazione artificiale
di 12 grandi unità amministrative, i Distretti, l’attuale destino del
cittadino albanese dipende direttamente dal governo albanese, che si trova
nel cuore dell’Albania, a Tirana, ed ha un vista molto confusa della
realtà nella gran parte del paese. Il Distretto, come unità
nata per assumere potere, basata sulla Carta delle Autorità Locali,
sottoscritta dal nostro paese, è rimasto semplicemente un “oggetto strano”
senza alcun competenza interlocutrice o coordinativa tra il centro a la
concernente comunità. Oltre all’assunzione di un gran numero di
persone al livello di distretto, i quali hanno semplicemente avuto un
“grasso” stipendio per 3 anni, la chiusura del mandato governante del
Distretto, mostra che questa istituzione non ha alcun competenza e non le
sarà dato affinche continuerà il trattamento politico delle
relazioni tra il potere centrale e quello locale. Definitivamente, si deve
accettare che la teoria della decentralizzazione tramite i Distretti è
fallita e non può fiorire nel futuro. Di sicuro non pretendiamo di
presentare i fatti sui motivi, i quali vengono ammessi dai cittadini di un
Distretto ed anche dai dirigenti stessi. Dovrebbe
dunque, esserci una decentralizzazione ed una delegazione delle competenze
agli organi scelti direttamente dalle comunità? Senza il minimo dubbio
la risposta è Si! La decentralizzazione è forse impossibile se
le competenze dovrebbero concetrarsi in 12 grandi unità (distretti),
ma la decentralizzazione è più facile se venisse fatta a base
regionale, composte da aree della stessa origine, appartenenza attuale,
interessi ecc. Qui entra in scena il termine tanto temuto da alcuni: Cantoni.
Di sicuro, si può trovare un termine albanese, anche se una volta
durante l’occupazione turca c’era il termine Vilajet. Partendo
dall’ultima iniziativa, dove si parla apertamente di un Kosovo ed una parte
della Macedonia che tende all’avvicinamento con il trongo madre di dove
furono ingiustamente staccati nel 1913, l’idea diventa più accettabile
e più facilmente realizzabile. Nelle attuali condizioni del paese, la
scelta è comunque più che accettabile. Per mandare avanti l’idea del deputato
Ferid Hoti riguardo alle zone libere, una totale decentralizzazione del
potere in favore a quello locale, direttamente scelto dalle comunità,
porterebbe soltanto la prosperità dell’Albania. Se andremmo a cercare
degli esempi, poiche gli albanesi stanno costruendo una democrazia, gli
elementi della quale non si potranno inventare ma prestare, ci sarebbe la
Svizzera. Molte personalità, locali e straniere hanno fatto dei
parallelismi tra i due paesi, dando forse più valore all’Albania. Sono
però sfruttate realmente le risorse delle particolari aree del nostro
paese e vanno i profitti a favore delle comunità di queste aree? Anche
se qualcuno mi potrebbe chiamare localista, o forse con un nome ancora
più grave, appoggio l’idea che particolari aree del paese lavorano per
le altre. Il più evidente dei casi è quello dell’energia
elettrica, dove il produttore più grande è il Nord, mentre
è l’area che soffre di più la mancanza di energia. Sicuramente
andremo a finire al rebus “Paga per averla”, che verrebbe risolto più
velocemente da uno del nord che vive nella stessa area, che da uno di Tirana
che guarda dalla capitale con il binocolo. Lo stesso si potrebbe dire
riguardo agli investimenti nel turismo, infrastruttura, nel campo del lavoro,
del edilizio ecc., dove la distribuzione viene fatta a preferenze dall’area
di Tirana in giù. L’Albania
è di Costituzine, un paese unitario indivisibile. Se, però
verrebbe fatta una divisione in Cantoni, la situazione cambierebbe, anche se
fosse stazionaria, il peso verrebbe sopportato dall’autorità locale
direttamente scelta dalla comunità e non dal centro. Quali sarebbero
gli avantaggi della Cantonizzazione, sempre secondo l’opinione di un
osservatore dei fenomeni? 1.
Si porrebbe fine alla discriminazione politica delle
diverse aree da parte dell’autorità centrale, poiche tutte le competenze
andrebbero all’autorità locale, eccetto la politica estera, il sistema
giudiziario e la difesa nazionale. 2.
L’autorità locale avrebbe tutte le competenze,
formando un parlamento, un governo ed un capo di Cantone, i quali, oltre a
quanto summenzionato, avrebbero piena esclusività nel dirigere la vita
del cantone. 3.
I cittadini potrebbero avere ancora più vicino a
loro le autorità, i quali avrebbero realmente in mano il loro destino. 4.
Lo sviluppo economico e gli investimenti sarebbero
ancora più grandi, poiche i possibili redditi verrebbero amministrate
lo stesso Cantone all’interesse della relativa comunità. 5.
La politica fiscale sarebbe più rigorosa verso
l’accumulo dei redditi. 6.
Il Cantone sarebbe parte nei rapporti e nei reciproci
accordi con gli altri cantoni ed il governo stesso. 7.
Ogni cantone, in un certo periodo, avrebbe il diritto
sul paese (la Presidenza), forse secondo il modello svizzero. 8.
La decentralizzazione sarebbe reale, toccabile dai
cittadini, i quali avrebbero la possibilità di scegliere direttamente,
(indipendentemente dagli altri cantoni), i loro rappresentanti
all’autorità centrale (il parlamento federale, governo ecc.) e
potrebbero scaricarli dalla funzione tramite la votazione in scala di
cantone. Questi sono solo alcuni dei motivi, i quali
forse sono solo alcuni dei centinaia che ne derivano da loro. Se un idea del
genere verrebbe realizzata, ognuno dei cantoni avrebbe uno sviluppo e
prosperità dello stesso, comunque anche nel bene dell’Albania. Uno
svilupperebbe il turismo mentre un altro l’agricoltura e la coltivazione
degli animali, un altro avrebbe i suoi guadagni dall’energetica, un altro
dalle banche e così via. Il risultato sarebbe un Albania in continuo
sviluppo, di conseguenza una crescita del benessere per tutti gli albanesi,
il qual’è anche il proposito di ogni forza politica, gruppo sociale ed
individuo. Perche una tale idea viene ostacolata? Si deve ammettere che il più grande
ostacolo è il nazionalismo, bandiera che viene inalzata da tutti i
politici appena viene menzionato il termine Cantone. Secono loro, l’Albania
è uno stato indivisibile bla...bla...bla. Dall’altra parte, si parla
ad alta voce di un’integrazione in Europa, mentre non accettiamo
l’integrazione nella stessa Albania, dove ognuno (cantone) può offrire
e sviluppare il suo meglio in piena indipendenza. La nuda verità sotto
la luce del sole è tuttaltra. La centralizzazione attuale delle
competenze e del potere al centro, comporta al paese non pochi
disabilità, ma anche molti privilegi all’alta casta del centro, specialmente
al governo. Siccome è attuale, l’energia elettrica, della quale
Scutari è stata privata e lo è tuttora, porta dei guadagni
colossali all’arca dello stato dalla vendita all’estero, mentre le più
grandi risorse sono nel povero Nord dell’Albania. Solo dal mercato
dell’energia, un cantone del Nord si assicurerebbe dei redditi sufficienti,
senza calcolare le altre risorse. Più di una concretizzazione dell’idea dei
Cantoni, questo è solo un invito al dibattito ed un esprimere di idee
pro e contro l’idea. È ora di parlare apertamente di ognuno e di ogni
cosa, buttando via la paura oppure il dare degli “eretici” ai primi che danno
l’idea o che lo appoggiono. All’inizio del terzo millennio, i Cantoni non
sono un utopia, ma la via verso la propserità. In fin dei conti,
bastano 50 mila firme per un referendum, mentre la costituzione, con la buona
volontà dei deputati, si poterbbe facilmente cambiare. Il futuro
dell’Albania e degli albanesi non è l’unione meccanica, ma
l’integrazione tramite i Cantoni in un area che si chiama Balcani, il quale
in se stesso può essere un futuro Cantone dell’Europa Unita. Blerti
Delija |