nr. 51 / 2 nëntor 2003
La beatificazione di Madre
Teresa, avvicino l’Albania a Dio Di Sokol Pepushaj, Albert
Vataj, Zef Nika, inviati speciali di “Shqipëria Etnike” a Vaticano Prologo Che
importa delle altre cose? Oramai che la piccola Albania ha dato al mondo una santa,
Madre Teresa, noi abbiamo il diritto di dire “Gli americani, i tedeschi, i
brittanici, i francesi, gli italiani, non hanno niente in piu di noi. Anzi,
loro oggi hanno molto meno degli albanesi. Pure questo non ha tanta
importanza. La gente di questa terra sono tutti cittadini di questa terra, e
basta. Quello che e importante per noi albanesi, e che Madre Teresa, questa
figura all’apice del mondo terrestre e della vita celeste, oggi prega lassù ,
nel cielo, per tutti senza distinzione, per tutti i cittadini di questo
mondo, cosi come fece mentre sulla terra, diventando uno dei piu distinti esempi del secolo scorso, anzi
l’unico esempio dalle dimensioni divini. In
questo mondo ipocrita, ancora ingiusto, Lei fece si che l’intero pianeta
volgesse verso di Lei lo sguardo, l’attenzione, il rispetto, pure adesso,
nella altra vita. Questo forse, con le prime parole che imparo, da sua madre,
la parole albanesi. Se
l’Albania, il suo paese si avvicino tardi, molto tardi, con Madre Teresa, da
viva, ormai deve avvenire il contrario. Tutti noi albanesi, senza
distinzione, siamo fieri del fatto che ormai il nome dell’Albania si conosce,
si rispetta, e si onora, perché Madre Teresa aveva il nostro sangue… Il mondi intero corre verso Vaticano No, no.
Nessuno ha piu tempo, nessuno e distratto riguardo al piu grande evento che
si puo registrare dalle cronache della storia di questa terra. Il mondo
enorme si muove all’onore della Madre di modesta altezza, l’irripetibile
Madre Teresa. A pochi giorni dal 19 ottobre, l’intero pianeta si affretta
verso la Piazza San Pietro, verso la Cappella Papale. Si affrettano di tutte
le religioni, razze e appartenenze sociali, perché Madre Teresa appartiene a
tutti, perché per Madre Teresa erano e saranno tutti uguali. Naturalmente
sono tanti a non sapere che la Madre era albanese, tutti pero anno che era la
piu grande, la piu buona, la piu giusta e la piu attenta in questo mondo, da
ormai centinaia e centinaia di anni. Tutta l’umanità sa che Madre Teresa, perghera, li nel mondo
celeste, per una vita migliore, per un livello economico piu alto, per una
giustizia piu giusta, per tutto quanto e necessario per viverci su questa
terra. L’Italia
e il paese che ospita i pellegrini di tutto il mondo. Proprio li si trova il
Vaticano. E appunto il Vaticano che diede il primo passaporto a Madre Teresa.
E quest’Italia che diede il secondo passaporto e Madre Teresa. Quest’Italia,
benedetta dalla mano e dal cuore di Madre Teresa, si e assunto oggi, il piu grande e benedetto peso di tanti
secoli. Si, si! Il mondo intero, e Dio stesso, si trovano li, in Italia, dove
ci troviamo anche noi, il gruppo albanese, invitato a Vaticano dal Papa
Giovanni Paolo II. Quest’Italia, dunque, si e assunta un irripetibile obbligo
e servizio. E l’Albania?! Ci sentiamo
parte importante della migliore cultura del mondo. I pellegrini, gli invitati
dall’Albania dunque, sono arrivati in Italia pochi giorni dalla grande messa,
mentre i politici albanesi ancora una volta meno sensibili, meno umani e non
cosi fieri. Essi sono arrivati in Italia solo per poche ore, tanto per fare i
rituali cerimoniali, e si sono allontanati in fretta, per occuparsene a
quanto sembra, dei poti ed interessi che Madre Teresa cerco di calmare ed
appianare, finche visse, e speriamo che preghi per loro tuttora li nel cielo.
Ma, lasciamo stare i politici questa volta e continuiamo con quelli che sono
albanesi per davvero. Il nostro gruppo che viaggio sulla linea Titograd-Roma,
due giorni prima della grande messa, offre ai lettori la semplice realtà,
cosi come ci insegnava Madre Teresa. Fino alla dogana di Montenegro, ovunque
abbiamo notato ritratti di Madre Teresa. Non potevamo godere il viaggio verso
l’antica Roma ed il Vaticano Santo, davanti al piacere e godimento di una
grandezza, la sostanza del sangue albanese. Padre Marjan Lumçi e Monsignor
Luciano Agustini cominciano una conversazione riguardo alla particolarità di
Madre Teresa, la Madre del mondo intero. Si esprimono sincere opinioni da
ognuno. Bene, molto bene. Si sono dimenticati i problemi e le preoccupazioni,
non c’e odio, in mezzo si trova Madre Teresa. Sull’aereo
e ovunque, a Roma, Bologna, Napoli, Rimini, Ancona, Milano…, ci sentiamo
molto diversi dagli altri, da molti paesi, pure dagli italiani stessi, che ci
rispettarono in un modo indescrivibile, nemmeno se si scrivessero molti
libri. Sentivamo un piacere enorme mentre a molti cittadini occidentali, con
i quali abbiamo avuto molti contatti e conversazioni, spiegavamo con tanta
pazienza la vita dell’albanese Madre Teresa. Gran parte di loro non lo
sapeva. Una
studentessa dell’Università di Bologna, quel gigante della cultura mondiale,
quanto seppe sulla vita di Madre Teresa, chiese “Ma, quanti milioni di
albanesi ci sono?!” Noi
rispondemmo che siamo un popolo di oltre 13 milioni, che pero siamo stati
divisi dalle ingiustizie degli altri. “Ma, ce
ne sono altre grandi figure?”, continuo lei. “Si,
c’e stato un Papa”. Volevamo
continuare, ma lei si riempi di lacrime, quelle lacrime innocenti di una
studentessa e disse che questo bastava per capire che l’Albania e un paese
buono e benedetto dal Signore. “Se
pure io fossi un’albanese!”, disse lei. Fra gli albanesi emigrati in Italia In
molti c’e il desiderio di trovarsi a Piazza San Pietro il 19 ottobre alle
10.00, ma non c’e la possibilità. Per quanto riguarda i confini territoriali
dell’Albania, si era fatto molto, i piu scelti dei piu scelti. E per quanto
riguarda l’oltre confine, siccome molto di piu sono sparsi? Tra le grida
“Albania! Albania! Albania!”, viaggiamo attraverso l’antico e moderno Rimini,
con una bandiera albanese, con il presidente degli emigrati albanesi, con il
centro a Rimini, in Italia, allo stesso tempo nostro collega di lettere,
Alban Kraja, il quale aveva fatto l’impossibile per dare agli albanesi
l’opportunità di partecipare alla beatificazione di Madre Teresa. Forse in
molti non sapevano quale fosse il nostro legame con Madre Teresa, comunque
lei e un valore per tutto il mondo e basta. Alban
Kraja era la figura centrale della faccia albanese. Amministrava una grande
agenzia di affari e privatizzazione, ed un bar, dove si ascoltava solo musica
albanese. Con lui lavorava Cristina Zoli, un italiana gentile che mostro
subito al nostro gruppo di giornalisti, sulla pagina dell’internet le foto e
gli obiettivi della compagnia di Alban Kraja, oltre a tanti altri, lavoravano
ed erano ben pagati dieci consiglieri da dieci paesi del mondo. Quello che e
piu importante ed umano, e il fatto che Kraja si faceva sentire con
competenza ed autorità alla difesa della dignità degli emigrati, e non solo
verso le strutture dello stato italiano. Anche Leonard Duka, presidente
dell’associazione “Iliria”, con il centro a Pezzano-Udine, era molto attivo.
Era quindi comprensibile che questo ragazzo albanese avrebbe creato per noi
un ambiente accogliente, ed avrebbe organizzato il viaggio di molti albanesi
verso la lontana citta di Roma, per poi salire negli autobus prenotati
direttamente dallo stato del Vaticano. La
notte prima della grande cerimonia, l’intera Italia era in festa. Chitarre,
mandolini, mazzi di fiori, foto, voci che cantavano disinvolti, banderuole e
bandiere di tutto il mondo, che non solo sembrava ma doveva essere vero che
tu, Albania, eri il centro e l’onore di questa terra. Noi non sappiamo quello
che e avvenuto quella notte in Albania, quanto grande sia stata la festa,
perché ci trovavamo veramente in un altro mondo, nel mondo occidentale che
festeggiava prima di tutto per l’Albania di Madre Teresa, cantava per
l’Albania di Madre Teresa, viaggiava verso lo stato del Vaticano, per godere
dell’irripetibile fortuna di partecipare alla beatificazione di una albanese
e di caricarsi di un desiderio-promessa, di essere ognuno di loro almeno un
po’ Madre Teresa, e che ci piace dire, pure un po’ albanese. La Cappella Papale La
Piazza San Pietro comincia a respirare tramite le voci della gente, comincia
e riempirsi presto, alla spunta della luce del Signore. In quella
meravigliosa piazza, in quella terra beata dello stato del Vaticano e venuta
Calcata e l’intera India, Skopje e l’intera Albania, e venuta l’America, la Gran Brettagna, Spagna,
l’Italia ovviamente, la Francia, il Belgio, il Canada, la Cina, l’Australia…
L’intero mondo e venuto nel centro del mondo, in una piazza. Il
centro del cristianesimo, del mondo, il centro della pace del mondo, il
centro delle meraviglie del mondo, il cuore della civiltà e cultura del
mondo, il Vaticano, ha per la prima volta li, cosi vicino, molta, moltissima
Albania. Un’Albania con quel poco di rappresentanza che sta sulla cima del
mondo, sventolando la bandiera di Gjergj Kastrioti. Viene
dunque il momento culminante. Sua Santità, il Papa Giovanni Paolo II apre la
cerimonia di beatificazione di Madre Teresa, con le sue parole, in italiano
“Di sangue sono Albanese…” O, Dio!
In quel momento li mondo intero viene a sapere che Madre Teresa e di sangue
albanese, dunque e albanese. Cosi, in cinque lingue, anche in albanese, in
quella maestosa piazza, Giovanni Paolo II, e Dio stesso nel cielo, che ormai
ha una santa del nostro sangue, sembra che gridi all’intera umanità,
senz’altro anche a quella che verrà dopo migliaia di anni e secoli, che c’e
una Madre Teresa che puo pregargli, che c’e un’Albania buona che ha una
santa, ha una magnificenza oltre tutte le magnificenze, ha quello che sarebbe
una gloria anche per il signore della terra, cioè l’America, la Madre Teresa,
la regina della terra e del cielo, lei che dedico tutta la vita ai poveri piu
poveri, ai malati piu malati, ma anche ai sapienti piu sapienti ed i
civilizzati piu civilizzati. Ad
esempio, per i studenti di tutto il mondo, la Madre aveva detto “Prego che
tutti quei studenti laureati, possano portare con loro non soltanto un pezzo
di carta (la laurea), ma amore, pace e gioia”. La
Piazza San Pietro, dunque e piena e strapiena di Albania. Il piu
meraviglioso stato che ci sia al mondo, il Vaticano, durante tutto il giorno
del 19 ottobre parlo con il Signore, fece una beatificazione che fu accettata
dal Beato, prego anche per questo mondo inquieto, come fece Madre Teresa.
Furono espresse quelle parole, quelle preghiere che si potevano dire in un
cosi grande coro soltanto per Madre Teresa. Durante questa cerimonia
irripetibile, almeno durante la vita di un uomo, il miracolo del Signore, il
miracolo di Madre Teresa. Anche gli anziani e gli ammalati che sono presenti
in tanti, e il Signore che gli aiuta a stare in piedi senza problemi per
circa nove ore, anche se hanno viaggiato per giorni e notti per arrivarci. Il
Signore e la Beatificata Madre Teresa, pregano ed aiutano. La benedizione e
arrivata presto, all’istante in quel “mare” si gente, in quelle “onde” di
nazioni, culture, bandiere e religioni. Questa benedizione e sostanzialmente
albanese. La
cerimonia continua fino alle 14.00, per dare una grande messa nel pomeriggio
di quell’indimenticabile giorno, per l’Albania e per tutto il mondo. La stampa italiana sull’Albania L’indomani,
l’intera stampa italiana ha nel centro dell’attenzione e sul primo piano la
beatificazione di Madre Teresa, la grande albanese. Il Presidente albanese
Alfred Moisiu, il capo dell’opposizione Sali Berisha, il capo dei
Democristiani Nikolle Lesi, e come sempre in capo, Alban Kraja. Anzi, Alban
si trova fin nei titoli. Sono queste l’uniche figure della rappresentazione
albanese che vengono menzionate nella cerimonia di beatificazione. Tutti
questi politici vengono giustamente elencati dopo Alban Kraja, poiché sono
venuti e sono partiti molto in fretta, siccome avevano ovviamente tanto da
fare per i problemi dei loro posti. L’Occidente e molto attento! Apprezza
quello che lo merita e da quello che si merita. L’ambasciatore albanese in
Vaticano, Zef Bushati, non e stato menzionato per niente dalla stampa
italiana. Comunque sia, cerchiamo di avere un grande cuore, come Madre Teresa,
e volgiamoci ai nostri politici con le sue parole “Io penso che i politici
spendono pochissimo tempo in ginocchio (pregando). Ne sono convinta che se lo
facessero, sarebbero dei politici migliori”. L’Albania
comunque e ormai uno stato che sia con i politici, sia senza di loro, e
benedetto e fiero. Epilogo E con emozioni naturali ed una fierezza
legittima che prendiamo l’aereo verso
l’Albania, per atterrare su una terra beata, sull’Aeroporto “Madre Teresa”.
Qui, pero non abbiamo trovato quell’atmosfera festiva che abbiamo lasciato in
Italia, quell’atmosfera sparsa per tutto il mondo dal Vaticano. Preghiamo Dio
che da ora in poi anche la nostra Albania sia parte del mondo libero, cosi
come pregava e pregherà la piu grande e magnifica di questo secolo Madre
Teresa. |