koka

nr. 55 / 3 shkurt 2004

alukit

 

Svegliamoci che ci stanno troncando i sogni. “Fiks Fare” ed il movimento “Mjaft” all’avanguardia

In una società aperta, il popolo non si deve mai sentire e tanto meno essere trattato dai suoi eletti, come una folla, un branco. È questo, dunque, il messaggio della elite intelettuale albanese della scena, la trasmissione “Fiks Fare” (Tale Quale), di Saimir e Doktor (il Dottore) e di molti altri li, e del movimento “Mjaft” (Basta).

    La loro iniziativa che a causa della verità viene sostenuta ed apprezzata da quasi tutto il popolo albanese, da quella parte dunque che viene chiamata branco dai suoi eletti, rimane un tema che sembra toccare subbito l’Albania. La profonda indiferenza della socità albanese a fatto si che molti fenomeni negativi che avvengono, vengano vissuti normalmente nel paese. Anzi diventano una norma per molti di loro, e per quasi tutti i politici che navigano nelle acque morte.

    In queste condizioni, il cambiamento è diventato difficile e tanto più le iniziative che porterebbero questi cambiamenti. È ammissibile quando to ricordi che questa mobilizzazione per nuove “conquiste” morali, richiederebbe dalla folla nuovi sacrifici ed energie, per le quali è il momento che l’opposizione albanese guidi con cultura ed alternative. È però un po’ difficile da capire che certi indispensabili vengono generati dalla nostra società flegmatica, con sempre più difficoltà. Questo fa del cambiamento un po lontano e tanto più l’affermazione di Erodoto, il quale diceva che: “Il destino degli uomini gace nei loro spiriti...”

    Ma, avete visto voi lo spirito del parlamento e del governo nel caso della traggedia del 9 Gennaio? Avete notato, dall’altra parte, lo spirito del popolo in generale? Avevano forse qualcosa di simile? Comunque, noi ne siamo sicuri che da tempo si parla, nelle diverse istanze e persino nelle taverne e i bar pieni di fumo, dove molti di loro cercano di dare idee su come dovrebbe essere il cambiamento. Pochi, però si degnano a dire e dare nuove idee, le quali potrebbero realmente svegliare la società albanese. A questi ultimi, comunque, è normale che almeno noi, gente dei media, diamo coraggio, diamo un appoggio e non lasciare che la bandiera del bene sia presa e mal usata di nuovo dai politici che ridono anche quando 21 persone annegano nel mare, beffandosi di quelli che versano lacrime dal cuore.

    In questo articolo, attribuito al noto publicista, Kulla, la trasmissione “Fiks Fare” ed al movimento “Mjaft”, cosi come al filosofo Spagnolo Ortega Gasset, si pretende che questo movimento illuminante deve consistere nel costruire una base per fare pubblico la filosofia, le scienze dello spirito e del pensiero, cosi come nella loro mutazione in un mezzo per creare una nuova generazione colta, il cui “elitarismo” possa distillare meno classi, che siano sane ed in grado di risolvere politicamente i nostri problemi sempre più gravi.

    È, dunque il momento che per gli albanesi si devono canalizzare le energie per risolvere gli immensi problemi del paese, che sono venuti da un malamministrazione negli ultimi 13 anni della cosidetta democrazia. Sorge, allora, il bisogno di un’altra società che sia in grado di portare grandi messaggi.

    Chiunque si deve sentire produttivo nella sua parte e tutti insieme li dove dobbiamo andare senz’altro. Gli albanesi degli anni ’30 hanno fatto la loro richiesta di cambiamento tramite un movimento non chiamato “Fiks Fare” oppure “Mjaft”, ma da loro battezzato “Neo-shqiptarizma”. Oggi, più di 70 anni dopo, si può fare grazie alle nuove condizioni offerteci dallo sviluppo della nostra società. Dobbiamo svegliarci dunque e non lasciare che i nostri sogni vengano troncati, diventiamo pià di Saimir, Doktor, “Mjaft”.

    “Se a voi manca la volontà di sottomettersi alla norma della negazione di qualuncue tipo di modello, e questo non è amorale ma immorale...”, dice il filosofo spagnolo Gasset, dove si intende che per far cambiare la folla, deve cambiare l’essenza.

    Questo cambiamento ha a che fare con il cambiamento della nostra coscienza, oppure nell’esercitare la filosofia e la cultura. Questa coscienza ha spesso lasciato nel bel mezzo della strada la folla albanese, quindi l’appello diretto alla “folla”: “Albanese, non stare fermo, ma fatti vedere”, è più attuale che mai per un cambiamento.

    L’inizio è promettente. Non lasciamo le iniziative funzionare con una “candela”.

Sokol Pepushaj

Albert Vataj