koka

nr. 58 / 6 prill 2004

alukit

 

Il Consolato Italiano a Scutari rende spazio al nord dell’Albania per l’integriazione nella famiglia europea

È da anni che siamo diretti verso l’Europa. Sembra paradossale, tanto più quando, geograficamente siamo tra le più antiche nazioni del “Vecchio Continente”. La storia si è dimostrata spietata verso di noi, mentre ci troviamo dissimili fra ne altre nazioni europee.

      La democrazia, eccetto i mali, portò anche l’apertura del paese all’Europa e al mondo. Fù questo l’ambito nel quale venne aperto quattro anni fà a Scutari il Consolato Italiano. Si tratta infatti di un semplice ritorno, poichè non solo l’Italia, ma ancora altri potenti paesi europei di quel tempo e di oggi hanno avuto le loro sedi diplomatiche a Scutari.

      È molto difficile giudicare il lavoro di una istituzione da fuori, senza conoscerlo. Si rende ancora più difficile quando hai a che fare con la rappresentanza diplomatica di uno stato, in questo caso dell’Italia. Questo per il semplice fatto che il Consolato Italiano a Scutari funziona principalmente in base alle leggi e convenzioni dell’Unione Europea, poi secondo quelle dello stato italiano e alla fine secondo le norme stabilite anche dall’Ambasciata d’Italia nella nostra capitale.

      Sin dall’inizio vogliamo sottolineare che proprio dalle pagine di questo giornale sono partite delle accuse quando le cose nel Consolato Italiano a Scutari, secondo le nostre informazioni, non andavano bene. Questo avvenne nel tempo del Console Stefano Deleo.

      La venuta del Console Roberto Orlando ha comunque portato un’altro soffio. Sin dall’inizio, l’ex-addetto culturale nell’Ambasciata d’Italia a Tirana, fece un incontro con tutti i fattori rilevanti del paese, lasciando un posto importante anche ai media. Tramite loro e la comunicazione con il pubblico, egli ha creato una gradevole trasparenza in parametri mai visti prima. Il Console Orlando, durante la sua residenza a Scutari, ha creato nuovi spazzi agli affari regionali, accorciando grandemente le burocrazie e le lunge file. Un importante impulso ha subito anche la cultura, da sottolineare le vie aperte ai tanti gruppi come quello Sandri & Company, la troupe del Teatro “Migjeni”, nonchè singoli attori ed artisti ecc. Anche ai giornalisti e alle persone dei media riesce più facile ormai richiedere il visto. I casi sono tanti, ma noi ci soffermiamo alla partecipazione alla Beatificazione di Madre Teresa, mentre i giornalisti di “Shqipëria Etnike” rispecchiarono la grandezza italiana, nonchè il più recente gruppo della TV “Rozafa” partecipando alla formazione della Lega delle Associazioni Albanesi e Arbëresh in Italia. Dopo tanti anni, per la prima volta non ci furono dei problemi nemmeno con i studenti albanesi che volevano studiare in Italia. Nel caso di ammalati le procedure per dare loro la possibilità di curarsi nei paesi vicini vengono accorciate al massimo. Il Consolato Italiano a Scutari e lo stesso Console Orlando sono stati promotori di una innumerevole serie di attività promoventi i migliori valori reciproci dei nostri rispettivi paesi. Segno apparente di una trasparenza sono anche le numerose tabelle poste fuori al Consolato avvertendo i cittadini del rischio di falsificazioni ed imbrogli da parte di diverse persone.

      Tutto questo, pur essendo semplicemente l’apice di un iceberg per la stessa natura del lavoro di una rappresentanza diplomatica, basta per mostrare che c’è un nuovo vento positivo che soffia dal Consolato Italiano a Scutari. Si sono così aperti nuovi spazi per l’integrazione degli albanesi e dei scutarini nella grande famiglia europea.

      Tutti quelli ai quali gli è stato chiuso ogni spazio di guadagno illegale e criminale, che fino a ieri forse gli è stato reso possibile lavorare anche come dei intermediari, ormai hanno la bocca aperta per le calunnie e le accuse infondate. Queste non possono essere considerate che chiachiere, mirando solo ad ostacolare la nostra progressione con dei guadagni colossali, che a quanto sembra sono finiti.

      Una cosa è da tener conto: Per ogni visto che viene richiesto, secondo il caso serve presentare anche la documentazione che è stata approvata non dal Consolato, ma dalle leggi dell’UE e dall’Italia. Ogni individuo, sia pure rivestito di potere politico, giudiziario o comunque sia, deve rispondere alle esigenze nel più preciso modo. Questo è il primo passo che pure noi come albanesi dobbiamo fare per sentirsi finalmente veri europei, non soltanto nel senso geografico.

      Il Consolato Italiano era la prima rondine dell’soffio dell’Unione Europea a Scutari. Dopo venne anche quello Turco e molto presto ci sarà anche il Consolato Austriaco. Aiutiamo alla prosperità di Scutari e dell’Albania e non usiamo ogni mezzo per fare pressione negativa a quelli che ormai ci hanno aperto le porte dell’Europa  Occidentale.

Sokol Pepushaj

Albert Vataj