nr.93 / 13 korrik 2006
L’Europa
mostra cautela con l’Albania, il Montenegro ed il Kosovo Ormai l’Europa, l’America ed il
mondo hanno un altro stato, un'altra bandiera che sarà a fianco di quelle
dell’ONU. Un'altra realtà di formazione di stato sorge in mezzo ai Balcani,
dei Balcani così selvaggio. E stata creata la Repubblica di Montenegro.
L’ufficializzazione di un mese fa, dove la volontà della decisione del popolo
giunse la cifra di 55,5%, oltrepassando anche il limite posto da Bruxel,
segnò l’inizio di una fine senza ritorno per la grande Jugoslavia. In questi
Balcani cosi problematico, dove il Kosovo e l’Albania sono delle “terre” dove
il terrorismo tenta a tenere le sue radici, il tramonto della dinastia di
Tito si è posto di fronte ad altri fattori storici importanti, con la volontà
dei popoli per richiedere ed ottenere con ogni mezzo l’indipendenza, la
libertà di vivere la vita da liberi. Il nome di Titograd è finito, ed e stato
battezzato con il bel nome di Podgorica.
Questo ormai è un fatto, cosi com’è un fatto la demolizione presso
“Zogu i Zi” a Tirana. Ma, la realtà albanese ha problemi ovunque. Si dice che
a Montenegro ha deciso il voto albanese. 7% non è poco. Gli albanesi hanno
votato in blocco. A tutti gli emigrati albanesi sono stati pagati i biglietti
e qualcosa in più per andare a Montenegro e votare per l’indipendenza. Sono
circa 10 milioni di Euro usati dal Premier. Il “ballo” albanese, dal
Montenegro, può continuare ormai anche in Kosovo, da dove si teme una
possibile unione con l’Albania. I “violini” suonano anche da leader dei
partiti albanesi in Macedonia, il che fa si che l’Europa ed il mondo siano
più cauti. Se il Kosovo ri Il Montenegro si è distaccato dalla
Serbia. Non c’era “logica” perché questo distacco non doveva essere facile,
cosi com’era quello tra È vero che non tutto va bene.
L’Europa ha sempre cercato di essere molto cauta con il “nido delle vespe”, i
Balcani. Molti analisti pensano che hanno sbagliato quando hanno detto che
l’Europa cerca di rendere difficile l’indipendenza di Montenegro, poiché
voleva ricompensare C’è cammino e cammino, o no! I
passi del cammino verso l’occidente, da parte dei popoli dei Balcani, più
senza voglia che volentieri, stanno diventando un fatto. Forse fino a tardi,
le cancellerie europee non hanno nascosto l’amore per lasciare i piccoli
popoli dei Balcani sotto i stati dominanti, ma questo ha una spiegazione che
da ragione l’accaduto del 11 settembre 2001 sulle Torri Gemelle. Forse
l’Europa vede la potente asse ortodossa come un asse di pace. Però, ognuno ha
il diritto di pensare a scelte migliori. L’Europa dove noi vogliamo andare, è
rimasta sempre fuori riguardo alle decisioni. L’Europa è responsabile per
avviare la soluzione delle questioni dei stati dei Balcani, come parte del
suo corpo. L’indipendenza di Montenegro creerà
finalmente dei rapporti più chiari anche con L’epoca dei muri separatori sembra
scomporsi gradualmente. Il Montenegro è un colpo distruggente per la
cosiddetta Grande Serbia. Le tendenze di risolvere questa indipendenza dei
montenegrini tramite la libera volontà, ha affascinato fino ad un certo punto
Sokol
Pepushaj Berisha:
“Filanto”, esempio del successo del business italo-albanese Gli ultimi giorni, il Premier
albanese, Sali Berisha ha dichiarato di nuovo lo scopo del suo governo:
costruire uno Stato di legge! Egli ha sottolineato che questo sarà possibile
con delle riforme che avvicineranno il paese con i standard dell’Unione
Europea. In quest’ambito anche il business albanese dovrà ormai cominciare ad
incorniciarsi nei livelli europei dello sviluppo e del suo funzionamento. L’esempio più chiaro e concreto è
“Filanto”, una compagnia prestigiosa in Italia, le filiali della quale ormai
si trovano in molti paesi del mondo, fra le quali anche in Albania. Nel
nostro paese, il partner serio ed affidabile è stato e rimane il noto
affarista di successo, Paulin Padovani, che attualmente è direttore generale
di “Filanto Albania”, la filiale del colosso italiano di calzaturificio in
tutto il mondo. Tutto questo non è passato senza
tirare l’attenzione del Premier albanese, prof. dott. Sali Berisha, che ha
accolto in un incontro privato i più alti dirigenti di “Filanto Albania”. Nel
incontro erano presenti anche i deputati Rexhep Uka (PD) e Frrok Gjini (PDK).
Durante l’incontro, che è stato molto amichevole, il Primo Ministro ha
apprezzato il contributo di questa potente compagnia, che durante gli anni ha
assicurato un impiego in livelli molto alti per gli albanesi. Berisha ha
assicurato i partecipanti del suo appoggio senza riserve per questo business,
cosi come ha espresso la sua decisione di condannare tutti i business con le
basi dubbiose e con chiaro supporto politico negli anni. Da parte sua, il direttore generale
di “Filanto Albania”, il businessman scutarino, Paulin Padovani, ha garantito
il Premier Berisha della continuità di questa compagnia aumentando le
capacità continuamente, Alla fine dell’incontro, il Premier
Berisha ha ringraziato di nuovo i dirigenti di “Filanto Albania” per il
contributo che hanno dato e che daranno in continuazione per lo sviluppo del
paese, tramite l’impiego e la qualifica delle persone. Ancora una volta il Premier
albanese ha mostrato che cosi com’è duro con quei business che non rispettano
la legge e le norme umane, cosi è affettuoso e caloroso con quei business che
mostrano ormai anche il loro aspetto umano. Berti
Delija Sokol
Pepushaj |