koka

nr. 97 / 18 tentor 2006

alukit

 

Il Console italiano Roberto Orlando e Scutari in tre anni

Il Console, “severo” e affettuoso, perseverante e riflessivo, puntuale e molto trovato in attività, proprio come un “cittadino onorario” elitario, del capoluogo del Nord albanese, Roberto Orlando è ormai un contributo prezioso. Scutari, nei tre anni di lavoro del Console Orlando, ha sentito l’esperienza dei dati sistematici in crescita, dirette ma anche selettive che hanno influenzato nella cultura, l’arte, nella conoscenza e coscienza per le libertà, i diritti, ma anche gli obblighi umani che in un test di processi pensiamo che lo elenca in fasi vicine all’inquadramento nei canali di un equilibrio energico e civilizzante nella cornice distinta e l’avviamento verso l’Europa. I tre anni, dunque, del suo lavoro sono l’esempio del funzionamento professionale e corretta di una rappresentanza diplomatica. Come una prima rondine del ritorno dei consolati a Scutari, dopo il lungo periodo della dittatura comunista, la sede diplomatica italiana ha creato uno stereotipo che servirà come esempio anche agli altri, che farebbero bene a seguirlo.

In realtà ci sentiamo dispiaciuti per l’allontanamento di un amico distinto che sapeva essere molto sincero entro le “regole” diplomatiche. E non solo questo. Ci sentiamo dispiaciuti anche perché si sta allontanando un nostro concittadino. Però, ci sentiamo anche compiaciuti, fieri, poiché nonostante si stia allontanando tra 10-11 giorni, ci saluta lasciando dietro un lavoro veramente eccellente triennale alla direzione della sede diplomatica.

Noi siamo straconosciuti come un giornale che critica, normalmente essendo una finestra del pensiero libero intellettuale albanese, ma sentiamo veramente che per Orlando forse abbiamo scritto meno di quanto meritava. Soprattutto ha rispecchiato puntualità e professionalità, ma anche severità e perseveranza.

La sua carriera decennale continuerà nell’Ambasciata d’Italia nella Gran Bretagna. È una valutazione meritata anche dal Ministero degli Affari Esteri d’Italia, che ha stimato l’attività diplomatica di Orlando, durante gli anni di servizio nell’Ambasciata a Tirana, inizialmente, ma specialmente nei tre anni alla guida del Consolato a Scutari. In questo Scutari che è veramente difficile, non per un motivo, due, oppure tre. Per coloro che lo hanno conosciuto da molto vicino, era veramente un uomo delle sfide che, accettava ben volentieri ma con cautela. L’amico dei giornalisti, l’uomo giusto nel giudizio e nell’azione, il cittadino onorario di Scutari sarà in Bretagna. L’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito è la più importante dopo quella negli Stati Uniti, il che è un chiaro indice della scelta del personale.

Basandosi nel suo lavoro, ma anche nei rapporti eccellenti di collaborazione con i media, tra i quali si distingue “Shqipëria Etnike” per le media scritte e “TV Rozafa” per le TV locali, ma anche da quello che ha offerto durante i tre anni di servizio a Scutari, Roberto Orlando è stato etichettato con riconoscenza e rispetto, ovviamente meritati, non solo come diplomatico, ma anche come persona molto umana e rigorosa nel fare il suo dovere. Non è questo però lo scopo di questo articolo. Lo scopo è di evidenziare i valori ormai noti di Orlando e del Consolato d’Italia, come uno dei promotori della promozione dello sviluppo in ogni senso di Scutari e del nord geografico albanese.

L’accordo del alto titolo “Cittadino Onorario” di Scutari, dal Consiglio Comunale, è un indice che pensiamo debba essere seguito anche da una onorificenza da parte del Consiglio Distrettuale di Scutari, per il contributo del diplomatico italiano che questa città di 2400 anni non potrà mai dimenticare.

Egli non si è mai fermato dentro le “Linee Gialle” della città, ma è stato presente anche in Malësi e Madhe, Vau i Dejës, anche a Burrel, anche a Lezhë, anche a Pukë, anche a Kukës.

In altro indice del meritato apprezzamento è stato quello da parte dei media, per il lavoro puntuale, professionale, e all’altezza, del Console Orlando. L’Unione dei Giornalisti Professionisti del Nord Albanese, gli ha accordato l’alto titolo “Gratitudine”, per l’attività a servizio della regione del Nord, ma anche per la trasparenza e i rapporti stabiliti con i giornali, le TV, le radio locali e nazionali. Il giornale “Shqipëria Etnike”, conosciuta come una delle più severe, e le più critiche di molti individui, molti gruppi mafiosi o terroristici, di molti fenomeni negativi della società, ha apprezzato il lavoro del Console Roberto Orlando e del Consolato in questi tre anni. Per questo gli ha accordato l’alto titolo “Amico dei Giornalisti”. Vale la pena sottolineare fortemente questo fatto, tenendo presente che quando ci sono stati fatti e voci, negli inizi del Consolato ma anche del nostro lavoro come giornale, abbiamo scritto quello che abbiamo scritto. Questo fatto lo ha menzionato durante un lungo incontro lo stesso Orlando. Questo significa che abbiamo avuto un dibattito, ma sempre a favore del meglio possibile che non ha fine e non avrà fine.

È un diplomatico del quale Scutari ne sentirà il bisogno, nonostante egli dice che il successore è veramente un bravo diplomatico, bravo familiare e brava persona.

Nel secolo scorso, Scutari ha ricevuto calorosamente le numerosi rappresentanze diplomatiche, che in diversi periodi contano fino a 7. È questo un segno significante del fatto che la più grande città del nord è sempre stata all’avanguardia dell’avvicinamento con l’Europa. Comunque, sin dal 2000, Scutari ha ricevuto la sua prima rondine diplomatica, il Consolato d’Italia. Non è casuale che la prima rappresentanza diplomatica della CE a Scutari è proprio quella italiana. Nonostante sia stata la città più perseguitata in Albania, Scutari ha avuto la fortuna e la possibilità di seguire i canali televisivi italiani, come quelli della RAI. Mettendo dei barattolini sopra la casa, accettando anche di essere imprigionati per dei rottami che di notte innalzavano su un bastone, mentre di giorno li nascondevano tra le lenzuola dove dormivano i bambini. Sicuramente si vedevano anche altri canali “stranieri” proibiti, come quelli dell’ex-Jugoslavia, ma i sforzi più grandi e più azzardati sono stati fatti per seguire le TV italiane. Uno dei periodi più discussi e passionali di Scutari erano i giorni del Festival di San Remo, il quale, ne siamo certi, è stato seguito con la stessa passione nella nostra città, cosi come anche a Roma, in Italia. Sono tanti gli stranieri che sono meravigliati mentre vengono a sapere che da anni l’italiano è considerato quasi come seconda lingua per gli abitanti di Scutari. Anche i rapporti d’affari di Scutari con l’Italia sono stati tra i più sviluppati e di successo, rispetto non solo alle altre città albanesi, ma rispetto anche ai stati della Penisola Balcanica.

Parte della elite intellettuale dell’inizio del secolo passato, fino all’inizio del 1944, aveva studiato nelle università e accademie italiane. Nello stesso tempo, sono centinaia le famiglie miste, dove uomini albanesi si sono sposati con donne italiane o viceversa e, grazie all’amore umano, hanno subito su di loro l’odio e la violenza demoniaca del regime comunista. Su queste fondamenta dunque, il Consolato d’Italia a Scutari, ha fatto un concepimento naturale, considerandosi cosi più parte della città di Scutari, piuttosto che del Ministero degli Affari Esteri dell’Italia.

Il Consolato d’Italia a Scutari ha compiuto un'altra missione unica. Con l’immagine formatasi durante poco più di 6 anni, all’inizio con Stefano De Leo, che mise le basi della diplomazia, ma specialmente durante gli ultimi tre anni sotto la guida di Roberto Orlando, il Consolato offre un esempio da seguire anche dagli altri consolati, che dovrebbero venire a Scutari. Non solo Orlando, ma nessuno degli impiegati del Consolato sono stati spettegolati di corruzione. Nessun lamento, anche il più insignificante è venuto nel giornale “Shqipëria Etnike”, nota come la più aperta e la più pronta a dibattiti pubblici anche per questioni che ci hanno menzionato pure i giornali prestigiosi del mondo, fino a contraddire schiettamente il nostro libero e sacro pensiero. Noi abbiamo sempre guadagnato rispetto ed appoggio dalla stampa americana, britannica ed anche australiana. Noi abbiamo pubblicato anche decine di lettere anche contro noi stessi. Ogni cosa buona è stata ottenuta innanzi tutto dal puntuale eseguimento delle leggi italiane e quelli della CE. Il Console Orlando però ha materializzato di più ancora: la professionalità, la consacrazione, la massima trasparenza possibile, in ogni possibile attività, la serietà, la disponibilità di trovare tempo anche entro pochi secondi per comunicare con i media tramite la posta elettronica, ma anche da vicino con quelli che ha considerato come onesti e puri. Un consolato ospitale, aperto ad ogni individuo, ma rigoroso nel suo lavoro.

Il lavoro del consolato, com’è capitato con altre città dell’Albania, poteva essere limitato in modo formale, solo nell’accettare le domande di visti e legalizzazioni, il ricevimento delle varie delegazioni italiane. Ma no! Orlando e il suo staff, molto professionale e dedito, hanno cercato di mettere anche loro le “loro pietre” di fondamenta nel nuovo edificio dello Scutari del postcomunismo. L’alleviamento delle procedure per i cittadini, sono quasi nell’ordine del giorno le varie attività economiche, sociali, culturali ed artistici che portano la firma del Consolato d’Italia a Scutari. È questo uno stereotipo che può servire come un buon punto d’inizio per attività di ogni altra rappresentanza diplomatica che seguirà quella italiana a Scutari. Diplomatico, però vivendo come un buon cittadino di Scutari, è questo quanto ha rispecchiato il Console d’Italia a Scutari, Roberto Orlando, durante i tre anni di attività.

Egli ha dato molto alla nostra città, al nord albanese, perciò diciamo quanto va detto, buone parole, meritate, in questo fraterno saluto di partenza verso il nuovo compito nella Gran Bretagna, dove il giornale “Shqipëria Etnike” attualmente ha quattro collaboratori con dei visti a lungo termine, Kolë Progni, Nikë Bunjaj, Rifat Ymeri e il rappresentante giuridico del giornale, Fran Dashi, i quali, speriamo, riporteranno anche qualche possibile intervista, almeno come cittadino onorario di Scutari.

Dopo tre giorni a Orlando gli verrà consegnato, con una cerimonia, l’alto titolo “Cittadino Onorario” di Scutari.

Anche in questi ultimi giorni prima della sua partenza, l’allontanamento da Scutari, Orlando ha deciso di conferire un apprezzamento ad un altro cittadino di Scutari, anche lui un italiano, Don Carlo. Il sacerdote è molto noto e rispettato per il suo contributo in aiuto verso le persone in bisogno, tramite l’allestimento di molti centri per la riabilitazione delle persone disabili. È un altro contributo che un italiano da alla nostra città, ed è un altro italiano, il Console Orlando che vuole onorare il lavoro fatto con tanta umanità. Il giorno 21, alle 16.00, nel Teatro “Migjeni” sarebbe bene consegnare anche al dott. Orlando il titolo conferito.

Sicuramente anche nel Consiglio Comunale c’è qualche scontentezza, ma il voto dei consiglieri, la volontà del popolo di Scutari apprezza al massimo il lavoro del Console di tanto successo, Orlando. È questo un bel saluto, meritato, per questo “Cittadino Onorario” di Scutari, per questo amico della cultura, della parola e del dibattito.

Un noto detto latino, quindi dell’italiano antico, fa: “Errare è umano. Perseverare in errore, è stupidaggine”.

Dobbiamo pensare da dove siamo venuti per sapere dove andiamo. I cittadini di Scutari vogliono camminare verso l’Europa. Grazie, Orlando, per aver fatto cosi tanto per l’antica città di Scutari.

Blerti Delija

Sokol Pepushaj

 

Scutari riconosce i valori della diplomazia

 “Scutari è conosciuta come la città delle “primizie”. Lì è stato pubblicato il primo giornale, è nata la fotografia, il primo teatro, è stato formato la prima banda musicale ecc. In questa linea è anche l’apertura delle prime agenzie consolari. Cosi sin dal 1777 c’è stato il Consolato del Venezia, per continuare con il consolato russo, francese, austro-ungherese, italiano, greco e montenegrino.

Ciascuno d’essi ha avuto un ruolo molto importante in diversi periodi, questo ovviamente dettato anche da fattori storici. I rapporti d’inizio dell’Austria con l’Albania e in particolare con Scutari, appartengono al XVIII secolo e il primo console è stato Vinzenz Ballarin, che occupò questo posto fino al 1836 (quando è morto). Mentre il primo consolato italiano è stato nel 1861, con il Console Eugenio Durio, che continua in questo Ufficio fino al 1866.

L’attività diplomatica della Francia a Scutari coincide con il dominio della famiglia Bushati, nel 1757”, dice Mozali. Essa aggiunge che esistono una serie di motivi per qui sono state stabilite cosi tante rappresentanze diplomatiche in quel tempo a Scutari. Sembra che la città antica del nord, Scutari, offriva loro più delle altre città del paese. “In verità dobbiamo dire che Scutari è sempre stata “diplomatica” nel più vasto senso della parola.

Essa ha saputo capire i valori della diplomazia, trasformandola in rapporti concreti e molto buoni, mettendo nel centro gli interessi reciproci economici e politici”, spiega Mozali. Nel frattempo, essa aggiunge che la tradizione deve ritornare facendo si che Scutari possa approfittare dal ritorno delle rappresentanze diplomatiche straniere. “La riapertura delle rappresentanze diplomatiche straniere in questa città creerebbe delle possibilità di sviluppo per tutta l’area.

Si creerebbero delle possibilità reali per attirare gli investimenti e per creare le condizioni per lo sviluppo delle attività d’affari straniere. Questo porterebbe alla diminuzione della disoccupazione in questa città, che si classifica tra i primi nel paese per quanto riguarda il numero dei disoccupati”.

Jozefin Gilaj

Florë Malocaj