koka

nr. 118 / 7 qershor 2008

alukit

 

Il comune di Forlì realizza il programma 2.000.000 Euro per le politiche per i bambini in pericolo

John Withers, l’ Ambasciatore Americano in Albania, si è espresso con forti toni, nella riunione di alcuni giorni fa’ con gli ambasciatori stranieri in Tirana, riguardo l’eseguimlento della strategia dell’Albania nella guerra contro il traffico degli esseri umani, in particolare dei bambini. Bisogna dire che non solo di fronte alle critiche, ma come responsabilità e strategia del governo è stato considerato il fenomeno dei bambini abbandonati, e gli sforzi per l’eliminazione del loro sfruttamento, prenderanno la giusta forma. L’abbandono e il traffico di tanti bambini, specialmente negli ultimi anni, ma anche durante la dittatura comunista, è un vero problema, poiché il controllo su quella parte tralasciata è stato impossibile, con l’eccezione della cupola corrotta e senza sostanza umana, il ché è anche la testa del traffico. In Albania ci sono stati anche dei casi eccezionali, dove bambini degli asili sono stati sepolti e oggi si scopre che sono vivi. Il governo albanese ormai metterà Fine a questo traffico. Con un progetto biennale, dal valore di 2.000.000 Euro, si mira il miglioramento della legge in difesa dei minori nonché nella soluzione dei problemi da parte di esperti stranieri. È proprio il Comune di Forlì in Italia, che, in collaborazione con il Ministero del Lavoro, Questioni Sociali e Pari Opportunità dell’Albania, eseguirà il programma “Supporto a favore delle politiche per i minori”. In altre parole, le istituzioni albanesi avranno l’assistenza per migliorare le condizioni di vita e nella difesa dei bambini abbandonati, e a rischio o in difficoltà sociale. Si tratta di un progetto che mira all’appoggio della Costituzione di un Forum Interministeriale del Bambino e il rafforzamento del Comitato Nazionale per le Adozioni. Sono i rafforzamenti dei servizi sociali nell’ambito locale, che verranno materializzati con le prime azioni pilot a Scutari, Valona, Elbasan e qui a Tirana. A Scutari, secondo fonti dal Ministero del Lavoro, Questioni Sociali e Pari Opportunità, il progetto pilot sarà guidato dal Console d’Italia a Scutari, Stefano Marguccio, un buon conoscitore della mentalità, della cultura e delle priorità del Nord dell’Albania, a Valona il Console Lorenzo Tomassoni, che ultimamente ha cominciato a vestirsi strano, con un “look” interessante, col cappello da cowboy, a Elbasan, l’Ambasciata d’Italia a Tirana, oppure suoi incaricati, mentre a Tirana, l’Ambasciatore Saba D’Elia. I diplomatici italiani, quindi, mirano a realizzare dei moduli di training con funzionari dell’amministrazione locale, lavoratori sociali, e personale del campo legale o delle adozioni. Si occuperanno altresì della raccolta, l’analisi dei dati, e la ricerca sulla presenza e le caratteristiche dei bambini albanesi ecc. Questo intervento di valore nel campo delle libertà e dei diritti umani, anche per quella parte fino ad ora discriminata della società, è un finanziamento della parte italiana, e in modo concreto di 1. 503.400,00 Euro da parte della Cooperazione Italiana per lo Sviluppo del Ministero degli Esteri Italiano. Mentre l’altra parte che completa i due milioni, sarà accordato dalle reggioni italiane di Emilia Romagna, Marche e Puglia. All’eliminazione dello sfruttamento dei bambini viene in aiuto anche la severa legge sulle adozioni. Gli interessati, prima di tutto si presenteranno presso gli uffici delle adozioni dei loro stati rispettivi, dove seguiranno una prassi severa per quanto riguarda la verifica dell’informazione. Dopo l’elaborazione, l’informazione passerà al Comitato Albanese delle Adozioni. La particolarità di questa legge sarà che il suddetto comitato sarà un organo largo colegiale, nel quale parteciperanno molti ministeri paralleli, come quello della Giustizia, della Sanità, dell’Educazione, del Lavoro, degli Interni, quello degli Esteri ecc. Il bordo, per ogni adozione, dovrà votare all’unanimità, sia per i casi dentro il paese che quelli all’estero. Cosi, solo dopo che le procedure concomiteranno con la legge e dopo l’OK di questo Bordo, ogni caso passerà al tribunale. Per i cittadini stranieri solo nel Tribunale della Regione Giudiziaria di Tirana. Questo è un progetto ambizioso, diremmo, tra i più apprezzati da parte dei nostri alleati italiani, che garantisce nel suo interiore, la difesa delle parti più a rischio della società.

Sokol Pepushaj

 

Il discorso del console Stefano Marguccio nella Festa Nazionale Italiana

Italia vicino al’ Albania nei momenti di crisi ma anche di calma

E’ con una certa emozione che torno a rivolgermi a voi nella giornata della Festa della Repubblica.

Innanzitutto porgo il mio saluto alle Autorità civili e religiose che oggi ci onorano con la loro presenza; ai rappresentanti istituzionali; e naturalmente ai cittadini italiani coi quali abbiamo condiviso un altro anno di vita nell’Albania del Nord.

Il 2 giugno del 1946 dopo 85 anni di monarchia l’Italia decise, con un referendum, di diventare una Repubblica, uno Stato nuovo intenzionato a costruire il suo futuro su fondamenta nuove di libertà e di solidarietà.

Questa sera è soprattutto di queste fondamenta che vorrei parlarvi. Si celebra infatti il sessantenario della nostra Costituzione, un’occasione per tornare a riflettere su un  testo straordinario che ha saputo condensare le posizioni, a volte in contrasto, di chi ha fondato la nostra Repubblica.

Uno dei padri fondatori, Alcide De Gasperi ha detto “la differenza tra un politico e uno statista sta nel fatto che il politico pensa alle prossime elezioni mentre lo statista pensa alle prossime generazioni”.

Per nostra fortuna l’Assemblea Costituente del 1948 ha redatto la Costituzione pensando al futuro e rileggendone il testo si trova un programma di governo e di vita ambizioso e generoso, attuale oggi come sessant’anni fa.

Nei primi articoli, quelli dedicati ai principi fondamentali, si dà centralità al lavoro e ai doveri di solidarietà, si invita lo Stato ad abbattere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza tra i cittadini, si sancisce il valore sociale della professione di ognuno, indicando come il lavoro non serve solo ad arricchirci, ma è un dovere personale per contribuire al progresso materiale e spirituale della società, si condanna la guerra di offesa e si sancisce un impegno a cercare, assieme agli altri Stati del mondo, la pace e la giustizia.

Questi principi fondamentali dovrebbero essere i principi di ognuno di noi, di ogni cittadino italiano, principi laici che si innestano a rafforzare quelli morali e spirituali che ognuno porta nel cuore secondo le sue convinzioni e sensibilità.

In Albania ho visto testimonianze ogni giorni di questi valori da parte dei nostri religiosi, dei cooperanti, delle forze militari, dei semplici cittadini che lasciano la loro casa per aiutare i più deboli di questo Paese: i sordi, i giovani disoccupati, gli emigranti e dei nostri imprenditori che con i loro investimenti contribuiscono allo sviluppo e portano una nuova mentalità.

Anche il nostro Governo ha speso decine di milioni di euro nel nord dell’Albania sia nei momenti di crisi che nei momenti di tranquillità ed è vicino ogni giorno alle Istituzioni locali per promuovere rapporti sempre più stretti tra i nostri Paesi, anche attraverso il Consolato d’Italia a Scutari

Per parte mia spero che i sessant’anni della Costituzione ci servano a riconsiderare questi principi e a viverli sempre di più assieme, trovando dei momenti comunitari e di confronto affinché la comunità italiana del nord dell’Albania diventi una vera comunità sempre più unita e solidale. Fin da ora do il mio sostegno ad ogni iniziativa che si vorrà prendere per aiutarci a stare più assieme.

Questo 2008 sembra volerci regalare espressioni concrete della solidarietà tra Italia e Albania.

Entro la fine di questo mese infatti i Ministeri albanesi preposti emetteranno i bandi di gara per l’assegnazione dei lavori della strada Scutari- Hani Hoti e per la gestione del distretto industriale di Koplik. Due progetti finanziati dall’Italia di cui si parla da anni vedranno finalmente la luce. Sono previsti importanti investimenti nella zona di Lezhe e Shen Gjin per non parlare dell’Accordo di Facilitazione, entrato in vigore il primo gennaio, che ci sta facendo lavorare a ritmi serratissimi e che ci ha fatto emettere ad oggi quasi più visti di quanti sono stati emessi nell’intero 2002.

Il Nord dell’Albania è infine anche al centro di una strategia di rilancio della presenza della Cooperazione Italiana. Il Ministero degli Affari Esteri ha infatti approvato il finanziamento di cinque nuove iniziative nel campo socio educativo e socio sanitario per un valore totale di circa 4 milioni di euro. Progetti che a breve verranno inaugurarti per dare attenzione ai diversamente abili, ai non udenti, a tossico e alcol dipendenti, ai disoccupati e che contribuiranno anche a migliorare i servizi dell’Ospedale di Scutari.

La nostra vita assieme nell’Albania Settentrionale è intensa e se ripenso all’anno passato mi vengono in mente così tanti segni della vicinanza con l’Italia che dovrei tenervi mezz’ora ad ascoltarmi, ma oggi è un giorno di festa quindi mi avvio alla conclusione di questo intervento con i ringraziamenti ed una piccola cerimonia.

Innanzitutto i miei ringraziamenti vanno allo staff del Consolato che ha saputo affrontare con professionalità e spirito di servizio questi mesi in cui il lavoro si è raddoppiato. A loro il mio elogio e l’invito a tutti voi presenti ad apprezzare il loro contributo nella consapevolezza che se vi è qualche disservizio è dovuto per lo più all’incredibile mole di lavoro che affrontano essendoci trovati d’improvviso a trattare da una media di 6000 pratiche all’anno a più di 13000. In particolare voglio ringraziare pubblicamente la Signora Laura Di Bernardo che non avremo più il piacere di avere con noi il prossimo 2 giugno visto che si trasferirà in Sud Africa. Di lei voglio sottolineare la solerzia, i sabati e le serate in ufficio fino a tardi, la gentilezza, la sensibilità e l’affidabilità.

Ringrazio poi il Maestro Trempci che ha voluto allestire oggi in Consolato una mostra che ha portato al Vittoriano di Roma, che è un inno all’arte e alla natura e spero sia uno stimolo per tutto noi che abitiamo in Albania ad apprezzarne la sua bellezza e a prenderci cura della tutela del suo paesaggio troppe volte deturpato dai rifiuti e dall’incuria.

Infine vorrei chiamare qui assieme a me il Preside Shiroka, la Professoressa Rossetto, il Professor Chiaretti, il Professor Cremonini, Meglan Xhetani, Arnisa Draga e Arthur Prenga.

Come sapete da anni alcuni docenti italiani lavorano all’interno del Liceo Shejnaze Juka, il loro lavoro è un lavoro importantissimo per avvicinare culturalmente i nostri Paesi, un lavoro che svolgono con una passione e una dedizione straordinaria, in un contesto lavorativo spesso difficile. Vorrei cogliere quindi questa occasione per presentarvi, assieme al Preside Shiroka questi tre ragazzi, i migliori dell’ultimo anno a cui consegno un premio: un buono per un’agenzia viaggi che sia di buon auspicio per il loro futuro.

Salutiamoli con un applauso per loro e per la Professoressa Rossetto e il Professor Chiaretti che il prossimo anno non saranno a Scutari, anche a loro i miei complimenti e i migliori auguri.

E’ giunto dunque il momento della Festa e dello stare assieme e colgo l’occasione per ringraziare il Consiglio Comunale di Scutari che ha deciso, nonostante io non sia ancora in partenza, di conferirmi il titolo di cittadino onorario, una decisione che mi lusinga e che considero un riconoscimento per tutto il Consolato del fatto che non lavoriamo A Scutari ma PER Scutari. Voglio brindare dunque alla salute di questa città e di tutto il Nord, all’Italia e all’Albania, che presto saranno oltre che amici, alleati nella NATO.

da Stefano Marguccio

Console d’ Italia a Scutari