nr. 110 / 20 tetor 2007
Disaccordo In ogni paese del mondo, il
Nord è più sviluppato del Sud. Sono le risorse, quindi le ricchezze che
prendono velocemente vita e valore di prospettiva basilare. Stranamente,
però, in Albania è il contrario. Un disaccordo. È la politica economica
tipica, quella sociale tipica, sono le azioni e le inazioni sempre tipiche.
Comunque sia, le parti sociali che meritano attenzione e sviluppo, che
esigono integrazione nelle strutture Euro-Atlantiche, che sono pronte e
capaci a produrre i loro beni materiali, non solo non capiscono che succede e
che succederà, ma non distinguono nemmeno il gusto amaro dell’ambiente, di
questo ambiente da 17 anni immobile. I “savi” si fanno beffe di queste parti sociali,
dei più “savi” si fanno beffe gli stranieri. Un lungo processo di
conservazione dunque dove si producono solo belle parole, promesse, non
sarebbe forse normale che andasse presto verso il burrone? Ecco, la nostra missione è di
dire, quanto non possiamo non dire. Pochi giorni fa, il Gruppo “Creativ City”
(qytet krijues), appoggiato dalla Fondazione Svizzera Pro Helvetia, ha
presentato davanti alle autorità dell’arte e della cultura a Scutari un
panorama del suo lavoro triennale in Albania. Il cicerone, che normalmente
viene pagato circa 1000USD al giorno, dopo aver raccontato alcune facciate
dipinte a Pogradec e Scutari, mostra nel monitor delle immagini di Parigi,
Londra, paesi dell’America Latina, Italia ecc., e si dilettava dal piacere di
aiutare così “tanto”. Prima di tutto, egli non sapeva che i presenti avevano
visitato quei paesi e che avevano conoscenze dell’Occidente. Secondo, il ché
è non solo brutto, ma anche un insulto, gli stranieri considerano gli
albanesi come indiani. In verità, il capoluogo della cultura albanese,
Scutari, è passata da anni nelle fasi di conoscenza e i gusti dell’udienza di
questo paese sono occidentali, nonostante la rappresentazione politica, che
in verità è il motore del movimento, non è nei livelli dovuti. A questo
frutto che non sa maturare, finché alle altre elezioni venga buttato nel
cestino, il Nord albanese ha pagato un tributo considerevole. Due giorni dopo la
presentazione delle credenziali davanti al Presidente della Repubblica, il
nuovo Ambasciatore d’Italia in Albania ha visitato proprio Scutari. Questo
crediamo che dice molto. Una nostra collega, nell’incontro con i giornalisti
negli ambienti del Consolato a Scutari, ha fatto una domanda riguardo la
superstrada Scutari - Hani i Hotit e il Parco Industriale nell’area di
Koplik, investimenti questi del Governo Italiano. La questione non è se
conosceva o no il problema. L’importante è che il diplomatico di carriera,
Saba D’Elia, cercò di lasciare aperta la questione, forse anche chiusa,
sottolineando: tempo ottimo, rapporti buoni, prospettive integranti ecc. È il
momento di ricordare al nostro lettore in tutto il mondo che sin dal 2001, i
giornali hanno pubblicato le debolezze della parte albanese e ha dato
l’allarme che la superstrada, circa Anche questi due progetti
sarebbero stati un buon inizio per lo sviluppo della regione Nord-Orientale. Ricordiamo
un ispezione di due anni fa dei diplomatici ed affaristi italiani in questi
due progetti, mentre un Prefetto, Gjovalin Colombi, mostrò un debole
lobbismo, tanto che in quel tempo, i media lo interpretarono come un congelo.
Essendo vicino a questi problemi, un’ importante pronuncia dal Ministero
degli Esteri dice per il nostro giornale che la superstrada sarebbe
cominciata verso il maggio dell’anno successivo. Ma ché farà la parte
italiana, poiché è difficile guadagnare in un secondo incontro il rispetto
che non è stato guadagnato nel primo. Comunque, oggi che gran parte degli
stati membri dell’Unione Europea hanno ratificato l’Accordo di
Stabilizzazione e Associazione con l’Albania, un’ambizione diplomatica più
cauta si aspetta che accordi i disaccordi accidentali. Nello sfondo di una
dimostrazione o un incoraggiamento di interessi bilaterali, almeno la parte
albanese non deve in nessun modo ostacolare se stessa. Se questo succede, noi
siamo qua. Ricorderemo molto altro ai votanti. Sokol Pepushaj |