nr. 87 / 1 shkurt 2006
L’incapacità del Prefetto Kolombi allontana gli
investimenti italiani da Scutari
Il giornale
“Shqipëria Etnike”, come sempre, cerca di mettere in evidenza quei fenomeni
che non sarebbe buono non considerare, anche quando servono dei nomi. Anche
quando questi hanno molto potere e minacciano con dei metodi mafiosi. In
questo ambito, offrendo il nostro contributo al Premier, ma anzitutto alla
società albanese che mira ad integrarsi in Europa, cerchiamo di
gettare luce su quello che sovente si stà chiamando “la
proprietà di Scutari”. I clan nella povera Scutari Il termine
è conosciuto a tutti i scutarini, indipendentemente dalle loro
convinzioni. Siamo comunque convinti che il Premier Berisha non può
informarsi in dettagli sui metodi e i “stili” usati per presentare sulla sua
scrivania un candidato per una posizione di diretta dipendenza
dell’Esecutivo. Viene trovata la
via più breve per persone che non hanno investito, oppure hanno
investito pochissimo per realizzare il loro inalzamento in “buone” posizioni.
Ecco a che servono i clan. Sono esistiti anche durante il governo di Fatos
Nano. Tanto più quando a Scutari, almeno il governo locale, da dove ne
derivano non pochi privilegi, era da 15 anni di un colore, cioè Blu. Dopo la presa
dell’autorità anche nel governo centrale da parte del PD, normalmente
le possibilità di nominazioni in posizioni ancora più alti
aumentarono. Non semplicemente per avere la “nostra gente” nelle posizioni
chiave, ma anche per ripagare vecchi e
nuovi debbiti, viene seguito il metodo di “catapultare” gli individui
pienamente sconosciuti anche dentro le strutture del partito o dei partiti
attualmente al potere. Per esempio, un direttore, durante un intervista in
una TV locale, tra venti parole, ha ripetuto otto volte “cioé”, tanto da
diventare ridicolo e le persone chiedevano l’indomani, come si chiamava,
poiché un’altra TV aveva sbagliato il suo nome. Da piangere e da ridere.
Nell’ambito della “decentralizzazione” del potere secondo le zone
d’influenza, di Scutari se ne sparla ormai, che è nelle mani di due
clan, ovviamente non nel senso brutto della parola. Questo non solo nella
questione delle nominazioni. Tutti ne parlano, e non vogliamo fermarci ad
analizzare se e bene o male, siccome tutte le nominazioni a Scutari “partono”
dalle le loro liste. Ovviamente, il giornale non intende scender in livelli
mediocri menzionando dei nomi. Rispettiamo dunque l’individualità di
ognuno, ormai nominato, riservandoci il diritto di non esprimerci riguardo al
lavoro di ciascuno fino ad un certo limite, fino all’oltrepasso di quello che
si chiama “imparare la professione”. Ce ne sono,
però altre nominazioni da parte di deputati che “erano in debbito” con
degli individui durante la campagnia elettorale. Questi casi, comunque sono
sporadici, senza alcun valore per cogliere l’attenzione del nostro giornale.
Il metodo usato in questi casi è semplice: dalla base del partito
vengono “proposti” dei nomi, i quali sono poi approvati dal centro a Tirana,
ma i clan sono quelli che dominano. Si dice che sono circa 15 nominazioni
tali. Noi abbiamo dei fatti incontestabili, fino ad ora sono cinque con lo
stesso cognome, i quali, se deludono con quanto affidatogli, in un certo
momento opportuno saranno tra le nostre mani. Nel migliore dei casi abbiamo a
che fare con della gente istruita, ma in molti casi senza un contributo, non
solo dentro o presso il partito sul potere, ma nemmeno nella comunità
o presso la comunità di Scutari. Tutti ormai
possono valutare questo, così come migliaia di cittadini che ci hanno
chiesto una tale pubblicazione. Chi
scoprì “l’uovo” Kolombi? Sono pochissimi
i cittadini di Scutari, Malësia e Puka che non sono rimasti stupiti quando
sono venuti alla conoscenza del fatto che come Prefetto del Distretto di
Scutari è stato nominato Gjovalin Kolombi. La persona in questione,
durante la sua carriera del dirigente e docente dell’Università “Luigj
Gurakuqi” di Scutari, ha formato una chiara e rispettabile fisionomia, anche
se gira voce riguardo documenti non originali di studio, durante il periodo
del Rettorato Kolombi. Questa è una questione in processo di
investigazioni, ma non possiamo ritenere che ci siano delle prove. In modo
amichevole, nello spazio di una logica cittadina, domandiamo: Chi
scoprì “l’uovo” Kolombi? Come mai viene offerto un posto di tale
importanza ad un nome mai prima menzionato all’esterno del PD, ormai vicino
alla pensione?! In molti incontri, Kolombi ha dichiarato che “io sono il
Signore di Scutari, non esiste sindaco, o presidente regionale”. Da dove
viene questo potere? Ci sembra che
queste domande hanno una risposta che comincia da quando PD era in potere e
l’attuale Premier Sali Berisha era Presidente della Repubblica. Una persona
di grande potere attualmente, nell’appice della piramide dello Stato
Albanese, era in debbito verso l’ex-Rettore, e non in uno, ma in ben due
casi. Prima dell’impetuoso inizio della carriera politica, la persona in questione
ha lavorato nell’amministrazione, come cancelliere dell’Università di
Scutari, mentre Kolombi era Rettore. Dall’altra parte, la persona, ormai di
grane potere politico, ma anche economico, ha dichiarato apertamente in
Parlamento che “metà Scutari è mia proprietà”. Forse,
nella proficua gestione di questa ricchezza può avere un merito anche
Kolombi. Questo Kolombi, in un certo periodo è stato l’amministratore
del “Madonnina del Grappa” d’Italia a Scutari, diretto da Dom Carlo. Quest’ultimo
ha affidato a Kolombi anche di trovare delle abitazioni a Scutari, in cambio
di un “rilevante” affitto, circa quattro milioni di Lek (vecchi) al mese.
Forse per coincidenza, Kolombi trovò una delle molte proprietà
del politico in carriera, ormai in una posizione Statale importante a Tirana.
Anche se non abbiamo menzionato il nome, tutti l’avranno capito, il che
significa che se è davvero così, allora c’è qualcosa che
non và. Si sono dunque accumulati due debbiti, non piccoli verso
Kolombi. Il momento per sdebbitarsi è giunto dunque dopo il 3 Luglio
2005, quando PD fece ritorno al potere per governare con “Mani Pulite”.
Inaspettatamente, un nome del tutto dimenticato, “coperto dalla polvere”
degli anni, proff.Gjovalin Kolombi si trova Prefetto del Distretto di
Scutari. Scusandoci per avergli menzionato il nome, anche perché ormai egli
è diventato una persona pubblica, notiamo non senza rimpianto che
Kolombi deve essere preso in considerazione come un fenomeno e non come
individuo. Dall’altra
parte, non comporta un segreto, e non pensiamo che si sentirà male
anche se Kolombi si dichiarasse personalmente riguardo ai suoi legami di
famiglia con l’attuale dirigente del Partito Socialiste, Edi Rama. Il
caposocialista Edi Rama, durante l’apertura della mostra del “Pittore del
Popolo” Zef Kolombi a Tirana, ha accennato questo tema, forse per dire che
“ho la mia gente che gli prenderà il castello dall’interno a Berisha”. Comunque,
parzialmente e fortunatamente è tramontato “il periodo del conflitto
delle classi”, questa domanda però esige una risposta. Chi può
aver avuto il coraggio di proporre un famigliare di Edi Rama, nella
direzzione di Scutari, la regione più democratica dell’Albania,
bastione del PD? Qualcuno che ha un grande potere, qualcuno che era in
debbito con lui, no? Il Prefetto allontana gli investitori italiani
dall’Albania È compito
del Prefetto di fare si che il popolo rispetti lo Stato, e tenere lo Stato in
stretto contatto con le politiche del periodo. Non succede raramente che
quella poca normalità venga distrutta. Un amico, spesso quando sentiva
di nominazioni in forma di catapulta, usava breve espressioni, comentando
l’individualità. “La colonna dei contributi 0”. Questo tema,
immediatamente dopo la nomina, si è esaurito, normalmente in un
discorso privato. Ora che si sono trascorsi molti mesi, ne vogliamo parlare
di quello che è stato fatto dall’onorato Prefetto Kolombi, sempre come
un fenomeno nel centro del Nord dell’Albania. Nemmeno la buona opinione
è riuscita a coprire i suoi difetti. Oltre tre mesi di “lavoro”, oltre
tre mesi di prova d’incapacità. Una zona
industriale, vicino la città di Koplik, rischia di non essere
realizzato, oppure di allontanarsi di alcuni chilometri, cioè in
Montenegro. E questo viene fatto proprio dal Prefetto albanese. Mentre ispezionavano
la zona in questione, alcuni investitori italiani, accompagnati dagli
incaricati dell’Ambasciata d’Italia a Tirana e dal Console d’Italia a
Scutari, nonché dirigenti del Distretto ed il Prefetto Kolombi, quest’ultimo
denunciò la corruzione della precedente amministrazione albanese.
Molto ottimisti, gli investitori italiani, dopo aver ispezionato il posto e
si sono compiaciuti con le possibilità, si sono espressi pronti a
cominciare molto presto il lavoro di costruzione. A questo punto si intromette
Kolombi, ricordando agli amici che “c’è tanta corruzione, che i fondi
vengono rubati, ecc.” In queste condizioni, tutti gli investimenti devono
passare tramite il Prefetto, cioè lui stesso. Questo è il cuore
del discorso, mentre la completa ripresa è stata realizzata dai nostri
colleghi giornalisti, e ne siamo in possesso. Gli italiani lo
sanno, caro Prefetto, che la parola “uccide” più dei cannoni, perche
siamo nel secolo della sapienza, e non nel tempo quando anche se mangiavi un
uovo di gallina, ti mettevi a pensare “povera gallina, quano ha faticato per
fare quest’uovo”. Vogliamo dire che la vita stessa è sforzi e
diplomazia. Le “Mani Pulite” sono benvenute, oggi però c’è un
cambiamento; al potere c’è un altra forza politica, quella
rappresentata dal Prefetto. Sono dunque altri impiegati in quasi tutti i
livelli. E quello che è più importante, erano gli italiani che
investivano, normalmente assicurando loro la normalità. Da quel giorno
sono passati alcuni mesi, gli investitori italiani non si sono più
visti. Fonti riservati ma attendibili, dicono che quegli investimenti
verranno fatti in un altro paese, in Montenegro. Il Prefetto,
durante l’ispezione dell’asse stradale Scutari - Hani i Hotit, ha mostrato
quasi lo stesso atteggiamento. Il progetto in questione, approvato circa tre
anni fà, sarebbe cominciato con degli investimenti italiani. Anche negli
incontri con affaristi ed “altri elementi della società” Kolombi ha
mostrato degli atteggiamenti strani, lontano dalla partnerità, come
ognipotente, per non dire come un ufficiale di prigione. L’attuale
funzione del Prefetto è semplicemente come sovritendente per
l’osservazione della legalità delle decisioni del governo locale o
delle istituzioni locali. Se questo Prefetto oltrepassa le sue competenze
oggi, sbaglia oggi, cosa farà lui quando questi poteri, secondo voci
vicino al Governo, queste competenze gli verranno aumentate? Se il Premier
Berisha è riuscito a supportare lunghi tempi in ufficio, con un lavoro
effettivo, questo Perfetto, al quale piace essere chiamato un pò
Berisha, passa veramente circa 14 ore al giorno in ufficio, ma girano voci
che si addormenta. In verità, questa è una novità per
uno show satirico, che l’impiegato esca dall’ufficio più fresco di
quanto sia entrato. L’immagine del Premier Berisha, la sua assoluta devozione
al lavoro non può trovare per niente una similitudine a Scutari, tanto
meno quando mancano le energie. Una
considerevole parte degli altri dirigenti a livello regionale, che sono
provati al lavoro, sembrano incapaci. Questo mostra che la selezione non sta
funzionando, danneggiando gli interessi di Scutari e della regione, non
mettendo così nemmeno una “trave nella ferrovia” verso l’Europa civile
e sviluppata. I clan e i progetti Le elezioni
locali sono vicini. Non si sà, quest’autunno, oppure nel giugno del
prossimo anno, quando sarà lanciati i “dadi” per il Presidente della
Repubblica, quando agli albanesi servirà un altra immagine dalle
dimensioni di Ibrahim Rugova. Comunque, già da adesso si stanno
menzionando nomi di possibili candidati per Sindaco di Scutari. Fino ad ora
si può dire che si è lavorato male, siccome non si è
lavorato bene. Il clan di Kolombi stà lavorando sodo per l’elezione
del primo cittadino, mentre le promesse sono le stesse del 12 ottobre 2003,
le stesse del 1 ottobre del 2000, per non dire che sono le stesse del 1993.
Se il clan che ha nominato il Prefetto riuscirà a catapultare il
Sindaco, i cittadini di Scutari potranno ricordare l’espressione “Una sposa
per due sposi”. Essendo visibile
per ognuno l’apatia del governo, la forza dei clan e delle dinastie, essendo
che l’amministrazione locale assomiglia ad una setta che da 15 anni strilla
con “altoparlante”: “Chredeteci... perche... vi rappresentiamo in modo
pulito”; anche PS nutre delle speranze per il primo cittadino di Scutari,
convinto che avrà anche il Capo dello Stato. Qualcuno menziona il noto
scienziato albanese, l’ex-Ministro dell’Agricoltura, Ahmet Osja, il quale pur
essendo stato deputato del Parlamento, non è mai stato membro del
Partito del Lavoro, il quale quando per la prima volta la Beata Madre Teresa
venne in Albania, egli dalla posizione del Ministro disse a Ramiz Alia nel
1990: “Io come Ministro non voglio ne guardie del corpo, ne macchina. La mia
macchina la voglio regalare a Madre Teresa”; c’è chi menziona
l’ingegnere dalle dimensioni europee, Ismail Ahmeti, oppure l’affarista di
successo, conosciuto ovunque come perseguitato Tomë Doshi. Mentre il campo
rosa può offrire una di queste tre personalità, il campo blu,
secondo fonti vicino al Primo Ministro, può presentare una delle due
figure molto note, di successo e di buona fama Paulin Radovani o Anton Leka.
Scutari è sempre stato un campo dove han giocato la destra, ma con
queste personalità, se saranno queste, non si può dire che è
stato il PS a fare “l’imboscata” al PD, o viceversa. Comunque, ci auguriamo
che almeno una volta vada perso il progetto del clan per il primo cittadino
di Scutari. Ci può essere scelta? Simili
situazioni forse si possono trovare anche nelle altre parti dell’Albania. Noi
abbiamo parlato, parliamo e ne parleremo della realtà che conosciamo
bene, a servizio di una buona amministrazione, basata su contributi e valori,
come ci è stato chiesto dallo stesso Premier Sali Berisha. In Albania
ci sono 12 regioni ed è impossibile che una persona sola abbia nelle
sue mani ogni scelta o selezione. In queste condizioni, i punti di
riferimento non dovranno essere sempre, per esempio due persone, due clan.
Forse bisogna che la figura emblematica dell’onestà reale, il Primo
Ministro Berisha, si riferisca ad altre fonti per conoscere in dettagli la
realtà. Scutari e la regione sono in ostaggio, gli investimenti
italiani si spaventano. È un crampo, un blocco del respiro, un
ostacolo verso l’Europa. La maggioranza
deli albanesi e come sempre di Scutari, ha votato il PD ed il programma di
Berisha, per cambiare la soffocante realtà degli ultimi 15 anni. La
situazione a Scutari deve cambiare urgentemente, allontanando dalle mani di
alcuni l’influenza nello sviluppo della regione, che ormai è stata
batezzata “proprietà”. Altrimenti, Scutari può essere bastione
non delle “temperature” politiche, ma del fiorire degli interessi per il
potere, ma anche un cammino verso l’Europa. Non si và in Europa con
dei stracci tra le gambe, ma col “costume”. Sokol Pepushaj |